12- Pericolo in arrivo: Beta

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Sarah guardava seria la madre, incerta sul voler sapere la verità o meno. Ma la donna, senza esitare e con sicurezza, le rispose tranquillamente: -Tu? Che domande! Sei Sarah Welch, mia figlia, a cui io voglio tanto bene.

Sarah sapeva che quelle parole gentili rappresentavano una verità indiscussa, e che il bene che la madre e la figlia provavano l'una verso l'altra era realtà.
Ma la ragazza cercava altre risposte, voleva smettere di vivere nel buio e all'oscuro di tutto. Per quanto quelle parole riempissero il cuore di Sarah di gioia, il dubbio rimaneva, e doveva in tutti i modi farlo scomparire.
-Madre...- la guardò, questa volta con viso dolce, poggiando la mano sulla sua -Anch'io le voglio tanto bene, e sarà sempre così, ma...- e il cuore cominciò ad accelerarle -se c'è qualcosa che io non so, la prego, me lo dica. La verità! Io sono...

-UNA PRINCIPESSA- dal fondo della stanza si sentì una grossa voce spessa. Quando entrambe si girarono di scatto, videro lui: un omone enorme, senza capelli e con un orribile cicatrice che gli attraversava l'occhio sinistro. L'uomo, soprannominato Beta, mostrò i suoi denti marci in una risata malvagia. I suoi occhi incutevano timore in chiunque li guardasse.

-Chi è lei!? Come è entrato!?- urlò spaventata la madre.
Sarah, per la paura, la stringeva forte. Non riusciva nè a muoversi nè a parlare.
-Veda bella signora, una finestra non chiusa bene in una stanza al primo piano è un grosso errore- indicò la finestra proprio dietro di lui, socchiusa -Ora, se ci tenete a evitare inutili spargimenti di sangue, vi pregherei di non urlare e non attirare l'attenzione di altri in questa casa- aggiunse Beta, mentre, fradicio per la pioggia, guardava e toccava vari oggetti sparsi qua e là per la camera.
-La prego, se ne vada. Siamo poveri, non abbiamo nulla che valga la pena derubare!- lo implorò con voce incrinata Catherine.

Ma Beta a quelle parole scoppiò a ridere e, ritornato vicino la finestra, si poggiò con la schiena al davanzale ed estrasse lentamente un coltellino, dalla lama lunga e affilata. Con un piccolo sogghigno, cominciò a giocarci, facendolo roteare nella mano.

L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora