L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]

13- Incendio

L'uomo continuò a roteare il lungo coltello tra le dita della mano, mentre l'ansia a la paura crescevano sui volti di Sarah e la madre.
La ragazza avrebbe tanto voluto urlare e chiamare i fratelli in aiuto, ma l'uomo era stato chiaro: farlo avrebbe solamente peggiorato le cose.

-Se non sono i soldi quello che vi interessa, allora, che cosa volete da noi?- chiese Catherine spaventata.
Con un grande sogghigno malvagio, Beta indicò con la punta del coltello Sarah, che si teneva stretta alla madre, con il cuore in gola dalla paura.
-Perché?! Lei non ha fatto nulla di male. Se vi serve qualcuno, prendete me!- replicò la donna.
Ma l'uomo a quelle parole ne fu indifferente -Non sono un comune assassino io. Lavoro come professionista e mi è stato dato preciso ordine di far fuori quella bambina...
-Senti piccola- aggiunse, rivolgendosi a Sarah come per far la parte di un falso uomo gentile, che gli usciva malissimo -se non vuoi che alla tua dolce mammina non capiti nulla, vieni qui, su!
Sarah alzò lo sguardo e vide quello della madre, che, a quelle parole, aveva stretto ancor di più sua figlia con determinazione -Se ne vada, non consegnerò mai mia figlia a un uomo viscido come lei!

Beta sospirò -Odio le persone che non sanno rimanere al loro posto- e con sguardo serio e minaccioso, l'uomo lanciò, senza ripensamenti, il coltello che da tanto teneva in mano.
Velocemente, raggiunse il suo bersaglio. Sarah non poté fare niente, successe in un attimo e, impotente a quella scena, vide la madre cadere all'indietro, con un enorme coltello che le trafiggeva il petto.

L'uomo rimase lì, impassibile, mentre Sarah urlò con tutto il fiato che aveva.
Immediatamente salirono i fratelli, ed entrando di botto, videro lo scenario più orribile che mai si sarebbero aspettati: la madre, ricoperta di sangue sul proprio letto, e Sarah, con le lacrime agli occhi e con viso disperato, che tentava con le proprie mani, inutilmente, di chiudere la ferita. Ed in fondo alla stanza, colui che aveva causato tutto questo.

Rick e Met rimasero impietriti alla porta, ma poi, sul volto di Rick, si fece spazio uno sguardo furioso e omicida.
-Tu...- ringhiò a denti stretti.

-Ma tu guarda chi si rincontra, il rosso e il suo gemello. Non ci si vede da quella volta, alcuni mesi fa, al porto...- mentre Beta parlava, lentamente estraeva un piccolo fiammifero e lo strofinava velocemente vicino al legno del davanzale della finestra.
Ma lui, come la cosa più normale di questo mondo, continuava tranquillamente il suo discorso -Sì, quella volta al porto, ci trovavamo quasi nella medesima situazione. Ricordate vero? Quella volta, fu il mio compagno Alfa a uccidere l'uomo che era con voi. Era vostro padre se ricordo bene...- l'ultima frase la disse più lentamente, guardando dalla parte.

La rabbia di Rick prese il sopravvento.
Il suo sorriso malvagio fu la goccia che fece traboccare il vaso, e con un -Maledetto...- Rick corse a tutta velocità contro l'uomo, furente.

Ma mentre il ragazzo avanzava, l'uomo aveva lasciato cadere il fiammifero acceso sulla tenda che incorniciava la finestra della stanza che, immediatamente, cominciò a prendere fuoco.
Ma Rick, ormai accecato dalla rabbia, continuò a correre verso Beta, il cui, una volta raggiunto, spinse all'indietro, ed entrambi finirono inevitabilmente per scontrarsi con la finestra alle sue spalle, cadendo giù.

La finestra, rompendosi in mille pezzi, lasciò che Beta e Rick continuassero uno scontro atroce fuori casa.
In tutto ciò, il cielo continuava a ruggire furente, mentre la pioggia, scendere scrosciante.

==============

CARI LETTORI.

Capitolo un po' "pesante" diciamo. Sono successe tante cose, e tante altre devono succedere. Se siete rimasti shoccati, non posso che darvi ragione, anche io lo sono rimasta. Ma chiedetevi: può andare peggio di così? Beh no, almeno cosi credo.

Ma, in tutto ciò, dove sono Jim e Albert?

Al prossimo capitolo!

Tizy97 =)