14- La giusta strada

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Jim correva a perdifiato sotto la pioggia incessante, finché non arrivò nella strada principale dove si era precedentemente scontrato con Sarah, ormai deserta, per la tarda notte.
Si guardò intorno, disorientato e arrabbiato.
E, ansimando ancora per la lunga corsa, si arruffò i capelli velocemente, come per farsi venire un idea sul momento, lasciando che il suo cappello cadesse in una piccola pozza ai suoi piedi.

-E ora che faccio? Maledizione!- e indirizzò un potente pugno di rabbia al lampione posto al magine della strada. Poi, se lo sfregò per il dolore che gli aveva causato, ma non se ne importò più di tanto, perché impegnato a pensare a una veloce soluzione.
In quel momento arrivò Albert, che non reggendosi più in piedi, piagato in due, cercava di non cadere, aggrappato al suo inseparabile bastone.
-Signorino James, dove dobbiamo andare?- chiese, ormai senza forze, il maggiordomo.
-È questo il problema Albert, io... io non lo so!- e continuando a guardarsi attorno, l'ansia aumentava -Sono stato tanto stupido che... che...
Ma la rabbia lo stava facendo diventare matto, e fu Albert a doverlo calmare -La prego Signorino, non faccia così, sono sicuro che riusciremo a trovare Mary.
-Come ha detto che si chiamava?- lo interruppe Jim.
-Come?- chiese a sua volta confuso il maggiordomo.
-Il nome Albert! Qual era il suo nome? Ha detto Sarah, Sarah qualcosa...- e mentre Jim cercava nei pensieri, con una mano in faccia, nel tentativo di concentrarsi, Albert faceva del suo meglio, cercando di ricordare a sua volta.

-Sarah Wer?- chiese Albert.
-No, era diverso... Melt, Telch, Walt, Welt.- Jim sparava a raffica ogni nome che gli sfiorava il pensiero e potesse anche solo minimamente assomigliargli. Immediatamente, dopo l'ultimo nome, gli si illuminò il volto -Ma certo, Sarah Welch!- e con ancora il viso bagnato dalla fitta pioggia, che non sembrava voler smettere, Jim si avvicinò alla prima casa più vicino a lui e bussò violentemente contro la porta -Scusate, mi sentite!? Cerco Sarah Welch, è qui che abita!?- urlò.
Ma ad aprirlo fu una signora di mezz'età -Oh cielo, che fate con questo temporale in strada ragazzi?- disse sconvolta.
-Ragazzi?- ripetè confuso Albert.
Jim non fece caso alle sue parole -La prego, mi dica, sa per caso dove abita Sarah Welch?- domandò.
-Oh sì, povera bambina, quella famiglia ne sta passando tante, pensate che...- gli rispose la donna, alla porta di casa.
-La prego mi dica dove abita!- alzò il tono Jim, interrompendola.
La donna scattò dalla paura, ma poi si decise a rispondergli -Vedete, abita proprio in fondo questa strada, verso la campagna, dietro... oh cielo!
E portando lo sguardo al luogo da lei indicato, ne rimase impietrita.

Appena Jim e Albert si voltarono, per guardare verso il luogo mostrato dalla signora, capirono immediatamente il perché della sua reazione.
Una gigantesca nuvola di fumo si stava innalzando non molto lontano da loro, e minacciava di diventare ancor più grande.
Senza ulteriori parole, Jim corse in direzione di quell'enorme nuvola, mentre il suo cuore batteva all'impazzata, preso dal panico e la paura di non arrivare in tempo.
Albert, fece un mezzo inchino alla donna, che fissava Jim allontanarsi velocemente, per poi affrettarsi anche lui nel seguirlo.

L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora