L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]

11- Identità

Sarah chiuse la porta della camera della madre lentamente, cercando di evitare anche il minimo rumore. Alla vista di Sarah, la madre Catherine l'accolse con un sorriso smagliante.
-Madre, le ho portato la cena- le disse Sarah, appoggiando il piatto sul comodino di fianco al letto, proprio vicino la piccola lampada ad olio che riscaldava e illuminava la stanza quel che bastava per far sì che la donna potesse immergersi tranquillamente nella lettura.
Catherine chiuse il libro che da tanto sfogliava e lo poggiò sulle gambe, avvolte dalle pesanti coperte di lana. 
-Grazie mille tesoro. Ti prego siediti, parliamo un po'.
Sarah si sedette sul letto di fianco la madre, che sin da quando era entrata aveva capito che qualcosa la turbava.
Era rimasta in silenzio, mentre la madre aveva cominciato a consumare la cena, sperando che Sarah parlasse di ciò che la impensieriva. Ma la ragazza si limitò a guardarla e a pensare se sarebbe stato il momento e il luogo adatto per discutere sull'accaduto.

Dopo un po', il silenzio, che si era dilungato fin troppo, fu interrotto dalla donna.
-Allora, ho sentito che c'era un po' di agitazione prima tra voi, è successo qualcosa?- chiese Catherine con un piccolo e caldo sorriso sul volto, a cui Sarah tanto riscaldava il cuore.
-No madre, sono solo i soliti litigi tra fratelli, tutto normale- le rispose.
-Beh, meglio così- replicò con voce gentile la donna, che aveva ripreso a mangiare.

Ma c'era qualcosa che a Sarah non tornava, un qualcosa che lei non capiva. Quella giornata le aveva fatto sorgere troppi dubbi, non avrebbe potuto continuare così, senza ricevere risposte.
Così, dopo averci riflettuto nuovamente, Sarah rispezzò il silenzio ricreatosi e pose una domanda secca e diretta: -Madre, chi sono io?
I suoi occhi guardarono dritti quelli di Catherine, mentre, uno dopo l'altro, i fulmini scendevano senza sosta in terra, come ad indicare un cielo furioso e una giornata infelice.