6- Missione: si và in città!

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Purtroppo, l'improvvisa perdita del padre e la saluta della madre, non permisero a Sarah di vivere i giorni successevi in modo tranquillo.
Come si sentiva non lo dava a vedere. Sapeva bene come i fratelli si impegnassero con tutto loro stessi per mandare avanti la casa, e Sarah non voleva essere da meno. Così i giorni passarono e divennero settimane che divennero mesi.
Per l'esattezza 3 mesi.
In quel periodo gli alberi si colorivano di un giallo placido, mentre molte foglie non si reggevano più e finivano col cadere al suolo, il cielo era diventato instabile: un momento prima sereno e tranquillo, e un secondo dopo pieno di nuvole che portavano a un orribile temporale.

Quella giorno Sarah aveva finito di fare il bucato ed entrò in cucina, dove Met era impegnato con la cena.

-Ho finito di fare tutti i lavoretti che mi avevi assegnato per la casa, che altro devo fare?- chiese Sarah, come se avesse ancora tante altre energie da spendere.
Met, impegnato con la cena, dava le spalle a Sarah. Lui in cucina era il migliore, e anche nel fare la più semplice delle ricette si impegnava a fondo, finché non ne usciva un capolavoro migliore perfino di molti cuochi famosi del paese. Quando cucinava era pronto a dare l'anima in quello che faceva.

-Brava Sarah, non c'è nient'altro da fare, perché non vai a controllare nostra madre?- le rispose, senza distrarsi.
-L'ho appena fatto, sta dormendo, in questo periodo sembra star meglio.
-Merito delle tue attenzioni.

Sarah a quelle parole si imbarazzò. Sentire che la madre stava meglio anche per merito suo la faceva felice.
Si guardò attorno, cercando con gli occhi -Met, dov'è Rick? Vado ad aiutare lui.

Sarah sapeva bene che era meglio non aiutare Met, perché in cucina era una frana e Met avrebbe finito col fare il doppio del lavoro nel tentativo di rimediare ai suoi danni, come già successo parecchie volte.

-Non è ancora tornato, era andato nella fattoria del vecchio Jack per aiutarlo col lavoro- rispose Met.
-Quel vecchio mi fa paura- rispose Sarah, cambiando espressione.

Met sorrise, sapeva bene che la sorella non lo sopportava per il suo caratteraccio.
-Sarah, posso chiederti un favore?
-Dimmi.
-Dovevo fare compere, ma mi sono dimenticato, e ora non ho degli ingredienti per la cena, potresti andarli a comprare?
-Certo- gli rispose Sarah, con un grosso sorriso sul volto: le piaceva molto andare in città, e ancora di più se così facendo dava una mano ai fratelli.
Met prese un tovagliolo, e mentre se lo passava per le mani in modo da togliere l'impasto ancora presente sulle dita, prese una lista e la diede a Sarah -Ecco quà cosa devi comprare, però mi raccomando, non perdere tempo come al solito e non cacciarti nei guai- la mise in guardia Met, aggiungendoci un caldo sorriso.
-Oh, avanti, è successo solo una volta da piccola... forse due.

E prima che Met potesse aggiungere altro, lo salutò, prese la lista e i soldi per la spesa e andò di corsa verso la porta di casa.
-Io vado, farò presto!- urlò Sarah, vicino l'uscita, lasciando che la porta si chiudesse dietro di sé.

Sarah si avviò saltellando per la strada canticchiando una canzone, ignara di chi avrebbe incontrato.

L'improvvisa verità #Wattys2016 [SOSPESA/IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora