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Sì. Ho sempre teso a mostrare la parte negativa di mio padre, perché la maggior parte dei miei ricordi, in particolare gli ultimi, sono stati negativi. Mi tornano sempre in mente, tutt'ora gli eventi negativi, che hanno segnato la mia vita. E sono sempre quelli, mi tormentano, anche la notte, tutto il giorno, tutti i giorni. Mi fermano, mi bloccano. Sicuramente la causa principale del mio malessere è la mia mente, che mi continua a manipolare, ma nella mia mente, la causa di tutto ciò è lui, mio padre. Una persona complessa, semplice all'apparenza. Ha fatto di tutto quando poteva per noi figli. Faceva di tutto per farci passare una buona estate, spesso ci porta a in giro, per la Puglia; nei luoghi in cui lui è stato, e ci raccontava la sua storia, la sua lieta giovinezza. Ma aveva anche dei difetti. Era un uomo fascista, convinto, fissato con il fascismo, con Mussolini e con le camicie nere. Aveva questo amore indeterminato per il Duce. Aveva in camera da letto la bandiera italiana appesa al muro, con sopra la testa di Mussolini in legno. Odiava i nazisti, spesso indossava in estate una camicia nera, e ne andava fiero. Era il suo idolo, e ne era ossessionato. Maesia si parlava in casa di Hitler, o del comunismo. Per un certo periodo ha fatto parte di un partito, di "Forza Nuova" e si era perfino candidato alle elezioni comunali di Modugno, un anno.

Era anche fissato per le pulizie che spesso faceva lui, con il VIM in polvere, era un malato di pulito e spargeva ovunque in qualsiasi situazione quel detersivo che riteneva fosse l'unico in grado di eliminare i germi.
E poi aveva questa personalità di troppo che usciva fuori nei suoi momenti, per distorcere i nostri ricordi, non solo i miei, ma anche quelli di mia madre e i miei fratelli.
Ci sono alcuni ricordi che ho di lui, quelli belli. Uno dei quali è il fatto che è stato l'unico a venirmi a vedere fare l'esame di stato della terza media, e si commosse. Oppure quando scherzavamo, o passavamo delle belle giornate o facevamo dei viaggi insieme.
Purtroppo la felicità con il passare del tempo si è sminuita. E si sono sminuiti con lei, anche i ricordi belli.
Non posso dimenticare, che lo stesso anno in cui ho fatto gli esami, il giorno prima del mio compleanno, lui alzò le mani ai miei fratelli, e ci minacciò, mentre io mi scrivevo sotto il letto con mio cugino, spaventata. Ad ogni ricordo positivo, ne associo subito uno negativo.
Quando mia madre ci annunciò della gravidanza di mia sorella, io non la accettai, lo ammetto. Perché non andavo molto d'accordo con i miei fratelli. E non volevo averne un altro. Volevo avere un sostegno, una sorella, era sempre stato il mio desiderio. Per questo mio padre mi guardò con gli occhi colmi di rabbia. Già lo sapevo. Che alla prima occasione mi avrebbe alzato le mani. Che dalle sue labbra sarebbe uscita una parola carica di odio; "alieno".

SCREAM. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora