Quando mio padre lavorava, faceva la guardia giurata della Securpol, e spesso aveva anche turni notturni. Quando facevo la seconda elementare, Alfredo faceva la terza materna e Giuseppe la prima, mamma cominciò a guidare la nostra punto ed era lei che ci portava e veniva a prenderci a scuola quando uscivamo. A volte andavamo a trovare nostro padre a lavoro quando era a fare il turno in zona, per esempio alla banca monte de paschi di Siena che era vicino casa e il sole cocente batteva in pieno giorno gli portavamo da bere per dissetarsi. A volte invece ci portava in ufficio per farci vedere dove lavorava e farci conoscere i suoi colleghi, ne andava molto fiero del suo lavoro e andava in giro spiattellando il suo ruolo. A fine turno capitava anche che lo andassimo a prendere quando non andava a lavorare con una Marbella bianca, la macchina del nonno Alfredo che aveva zia Annalisa e che poi ci diede indietro. Quando faceva i turni di notte dormivamo tutti insieme nel lettone io e i miei fratelli con mia madre, che ci raccontava le storie per farci addormentare. Oppure, inventava le storie guidata dai personaggi che noi tre sceglievamo. Cercava di distrarre me soprattutto quando con il brutto tempo saltavano gli antifurti e cominciavano a suonare all'impazzata impaurendomi, così per non farmici pensare mi raccontava storie o barzellette. Quando mamma guidava tutti la chiamavano Schumacher, e quando si entrava in auto con lei tutti, anche i passeggeri di dietro avevano la cintura di sicurezza. Ogni giorno, al ritorno da scuola c'erano sempre con noi quattro Giovanna la mamma di Mariangela, lei e sua sorella minore Valentina. Di giorno la portava sempre, ma con il buio o di sera in macchina non si muoveva mai. Ricordo quando invece di muoversi con la punto si doveva muovere con la Marbella ed io ero con lei che mi accompagnava a catechismo, oppure la domenica a messa veniva con me, lasciando Alfredo e Giuseppe a casa con mio padre a riposarsi. A volte capitava che avessimo paura che l'auto si fermasse da un momento all'altro, ma fortunatamente ha fatto il suo dovere di riportarci a casa e intere fino all'ultimo metro. Una mattina, non si è più accese ed è lì che ci ha lasciati. Anche se non c'era più, avevamo comunque la punto che riuscivamo a dividere.
Mia madre, per rendersi utile in casa non solo come casalinga, ha provato anche a fare doposcuola a casa nostra e in chiesa. A partecipare c'erano Giusy e Marialucia, con cui studiavo ogni volta dato che venivano a casa. Una volta terminati tutti i compiti, mamma ci faceva combinare qualcosa in cucina con lei come premio, dai cornetti ai biscotti, dalle torte alla pasta di sale. Insomma, mia madre è una donna capace, e piena di inventive. Sapeva lavorare la lana con i ferri, e lavorare all'uncinetto, con cui faceva tantissime cose, dai centrini alle borse, ed era così che passava il suo tempo libero quando ne aveva.
Ha fatto anche catechismo per le classi seconde elementari, cosa che nessuno aveva ancora deciso di fare, ed aveva una classe tutta sua. Capitava che la sua giornata di catechismo capitasse con la mia e quando il mio orario terminava io l'andavo a trovare per aiutarla con i bambini. Quando ha smesso di fare catechismo, nessuno ha riproposto la sua idea.
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SCREAM. (IN REVISIONE)
Non-FictionCosa vuol dire rimanere in silenzio ed essere spettatori della propria vita? E mantenere gli urli disperati nella propria gola, senza mai reagire? Tratta da una storia VERA. Questa è la mia storia. Tutto ciò che è scritto è accaduto realmente. Ed...