Roma, tre anni più tardi.
<<Anita svegliati, non ho più intenzione di chiamarti e di arrabbiarmi, soprattutto con tuo padre>>
Questa mattina non posso accettare ritardi,
la mia piccola comincia la scuola e deve essere perfetta in ogni dettaglio.
O meglio l'idea è questa, ma difficile da realizzare se lei e suo padre sono andati a dormire alle due di notte, tra pizze e Coca-Cola.
Da quando sono diventato professore di musica al conservatorio mi capita, spesso, di avere orari di rientro un po' scomodi. C'è tanto da fare, tra esami di preparazione, esami finali, poi quando mi fermo a scrivere canzoni perdo il senso del tempo.
Così, anche ieri sera sono tornato tardi e li ho trovati addormentati sul divano con la tv accesa e i cartoni di pizza sparsi sul tavolino."Anit.."
Quando entro nella stanza resto sulla soglia della porta a fissare la scena che si presenta ai miei occhi. Anita, addormentata, sul petto di Fabrizio e lui che la tiene stretta a sé. Nonostante siano passati tre stupendi anni, ogni mattina mi innamoro un po' di più di entrambi, incantandomi a guardare la stessa scena di ogni mattina.
Mi avvicino al letto inginocchiandomi, godendomi la visione di Fabrizio addormentato coi raggi del sole in pieno viso. Sono passati anche per lui tre anni, sul suo viso si vede qualche ruga in più e le occhiaie un po' più scure, nonostante questo le lentiggini non sono andate via e continuano ad incornigiargli gli occhi.
Ogni mattina mi sveglio pensando fosse un sogno, invece lui è ancora accanto a me.Gli pizzico il braccio per farlo svegliare provocandogli un mugolio infastidito che gli fa aprire gli occhi.
"Buongiorno, sono le otto. Sai che giorno è oggi? Il primo giorno di scuola di tua figlia, cosa che ti saresti ricordato se avessi evitato di andare a letto alle due ieri notte."
Mi guarda con gli occhi ancora semiaperti e un'espressione di chi non ha capito nulla di tutte quelle parole a prima mattina.
Biascica qualcosa affondando di nuovo la faccia nel cuscino."Buongiorno a te, mph.. Preferivo quando mi svegliavi in altri modi."
La sua affermazione mi fa arrossire violentemente nonostante non possa vedermi, gli do un un colpetto sulla pancia risentito.
"Ahi, una volta mi davi un bacio la mattina.."
Evito i suoi lamenti, sorridendogli ironicamente mentre mi allungo a solleticare la pancia alla piccola per farla svegliare.
"L'avrei fatto anche stamattina se non fossi così distratto"
Si allontana sbuffando verso il bagno cercando di trovare l'espressione adatta per mostrarsi arrabbiato, prima di chiudersi la porta alle spalle lo sento farfugliare un 'che stronzo', che mi fa sorridere.
"Amore su, svegliati."
"Papà io ho ancora sonno."
Si stroppiccia gli occhi con quelle piccole manine che ha, mentre apre la bocca per un grande sbadiglio. Negli occhi di Anita ci rivedo Fabrizio, perciò non mi stancherò mai di guardarla. La prendo in braccio, dirigendomi nella sua stanza.
"Lo so stellina, ma ricordami un po' a che ora sei andata a letto stanotte?"
"Mh... Ma è stato papi, ha detto che voleva continuare a guardare i cartoni con me!"
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Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀
RomanceRoma, tre anni più tardi. Ermal riesce a eliminare il ricordo di un padre assente e una vita superficiale, diventando un professore di musica. Fabrizio riesce a riconciliarsi con il suo passato tornando a scrivere musica e ottenendo tanta fama e sti...