Capitolo 7 ("Ho messo via")

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"Ho messo via un pò di rumore
Dicono così si fa nel comodino c'è una mina
E tonsille da seimila watt"


Dopo quel caffè non riuscivo ad abituarmi all'idea di lui con qualcun altro, il solo pensiero mi infastidiva e rendeva così triste allo stesso tempo. Quel pensiero mi ha accompagnato senza sosta fino a quando non ho lasciato monete sparse sul tavolino, senza preoccuparmi del resto, incamminadomi verso l'esterno di quel bar.
Mentre aspetto una risposta dal numero che ho digitato, non smetto di cercarlo con gli occhi tra la gente, ma già non c'era più.

-Fabrì?-

-Sò no stronzo me so dimenticato la bacchetta, ce parlo io co Mirko. Me passi a prende che devo recuperà nonno in ospedale? Sto al bar vicino al fiume.. sò sceso senza macchina.-

Ho detto tutto d'un fiato sperando di non essere interrotto dalle sue tante domande, lasciando uscire fuori uno sbuffo d'aria dopo quella lunga risposta.
Lo sento imprecare dall'altra parte del telefono e prima di mettere giù mi liquida con un commento che mi fa ridere di gusto.

-Prima o poi te rompo er culo!-

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La stessa sera quel pensiero torna a bussare più forte di prima nella mia mente, distraendomi dal resto. Non faccio caso ai via vai di Anita tra camera e salotto, non faccio caso al nonno che va prima a dormire e non faccio caso alla tv che, accesa, continua ad emettere suoni.
Faccio caso solo alla sigaretta che mi si schiera, all'improvviso, davanti agli occhi e a chi me la sta offrendo.

-Nsomma, quale è il problema? Non te ho ancora perdonato pe la cazziata che ma fatto Mirko, ma nun te posso vede così.-

Curvo le labbra in un piccolo sorriso, prima di afferrarla e borbottare la risposta con questa tra le labbra mentre cerco di accenderla. Dopo il primo tiro la risposta esce fuori tra i cerchi di fumo.

-Il problema si chiama Steve.-

E inizia così il famoso racconto, con Francesco spiaggiato sul tappeto di pile, con gli occhi spalancati per ogni parola che esce dalla mia bocca e tante sigarette che diventano cicche in pochi minuti.
Come ai vecchi tempi.
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"Ho messo via i rimpiattini
dicono non ho l'età
se si voltano un momento
io ci rigioco perchè a me va"

Dopo una serata di racconti la mattina è complicato un risveglio fresco ed energico, soprattutto se il tuo migliore amico raddoppia il tempo del racconto regalandoti un 'oh dio e tu?' ad ogni pezzo.
E io?
E io stamattina devo portare a scuola mia figlia, ma quando apro gli occhi ancora intontito l'orologio segna già le otto, porco..
Mi do uno slancio con le mani alzandomi dal divano, corro in bagno rinfrescandomi la faccia e comincio ad urlare in tutta casa.
Ai miei 'buongiorno' non risponde nessuno, così faccio a modo mio.
Butto un cuscino addosso a Francesco, addormentato a terra che mi risponde con un dito medio alzato e mi precipito in camera della piccola, ma quando entro..

-Amore è tar... -

Anita è già in piedi, davanti allo specchio alto a cercare di abbottonarsi il grembiule. Quando mi vede dallo specchio si gira, mi guarda e poi sorride indicandomi i bottoni.

Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora