"I remember years ago
someone told me I should take
caution when it comes to love, I did"Ci vuole coraggio per dire la verità,
ma come la spieghi a parole se tutto ferisce?
E poi, quando ci provi, le parole semplicemente non arrivano.
Vorresti parlare, ma non ci riesci.
E proprio quando meno te lo aspetti,
il destino decide di metterti alla prova.
E tu? Tu ci provi.-Che cosa hai detto?-
Lo guardo dritto negli occhi, è proprio qui
davanti a me con quell'espressione malinconica che mi chiede di continuare, mentre gli occhi iniziano a farsi più gonfi
e il respiro più profondo.-È vero quello che hai detto?-
proferisce flebile, come se stesse per crollare.
Balbetto qualcosa simile a tanti suoni confusi, ma non sono parole..
quelle proprio non vogliono uscire,
resto in silenzio a bocca aperta.
Inizia ad agitarsi, prima di ripropormi di nuovo la stessa domanda, ma con un tono diverso favorito dalla voce incrinata e dagli occhi diventati rossi.-Parla Fabrizio cazzo, è vero o no?-
Alza la voce, che esce fuori distrutta dalle lacrime che incondizionatamente iniziano a scendere lungo le sue guance e vederlo così, per causa mia, mi spezza il cuore.
A questo punto, non posso più mentire,
non sarei nemmeno credibile.
Il mio 'è vero' esce fuori dalle labbra quasi come un segreto svelato, un sussurro..
ho la testa bassa e lo sguardo rivolto alla punta delle mie scarpe.
Le mani strette in un pugno così forte che le unghie iniziano a lacerare la pelle,
mentre sento il sapore del sangue che esce dal labbro che stringo tra i denti.
Francesco, dietro di me, non emette nemmeno un suono.'Cazzo' lo sento imprecare prima di uscire correndo dalla stanza, proprio da dove è entrato, lasciando lì la chitarra,
nonostante sia molto più avanti di me,
lo trovo davanti all'uscita di emergenza.
Aumento il passo, con il fiato corto, guadagnandomi occhiate stranite da tutti i passanti che mi guardando corrergli dietro
e con il cuore a duecento battiti al secondo, riesco a raggiungerlo prima che possa aprire la porta.-Ermal, Ermal, aspetta! ERMAL!-
Urlo con tutto il fiato che ho in corpo,
che prima non sono riuscito a cacciare.
Riesco a raggiungerlo ed afferrandolo per le spalle lo giro verso di me, ma si dimena subito dalla mia presa allontanandomi con uno spintone e rivolgendomi uno sguardo omicida, con gli occhi ancora rossi di pianto.- Lasciami, non mi toccare Fabrizio.-
Cerca di fuggire via aprendo velocemente quella porta, ma io non posso far andarlo via così lo seguo, recuperando equilibrio, nel piccolo spazio esterno all'uscita di emergenza, gli afferro il polso sentendolo tremare nella mia stretta.
Ci siamo solo noi adesso, lontano da tutti.
Ha la testa bassa, il labbro inferiore stretto tra i denti e le guance ancora bagnate, mentre i singhiozzi fanno eco nell'aria e la mano libera scorre veloce tra quei tanti riccioli, con una forza tale quasi da volerli strappare.-Sapevi tutte quelle cose.. Avresti dovuto dirmele, sei.. sei.. sei uno stronzo Fabrizio!-
-Io non potevo Ermal, non..-
Libera il polso dalla presa della mia mano, continua a gridarmi contro,
allontanandosi ad ogni parola.-Vattene, non toccarmi. Hai finto con me tutto il tempo, invece di dirmi la verità! E io, da coglione, stavo anche iniziando a fidarmi! Non toccarmi cazzo, lasciami solo!-
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Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀
RomanceRoma, tre anni più tardi. Ermal riesce a eliminare il ricordo di un padre assente e una vita superficiale, diventando un professore di musica. Fabrizio riesce a riconciliarsi con il suo passato tornando a scrivere musica e ottenendo tanta fama e sti...