"Salutalo da parte mia."
Premessa: Capitolo più lungo del solito.-Famme capi. Fino a ieri sto' Steven era er peggio nemico tuo, svieni quando to trovi davanti, ce muori ancora per Ermal e stasera voi annà al compleanno suo dove ce stanno tutti e due? E io dovrei venì co' te?! -
Mi trovo ad annuire a quella domanda per la terza volta di fila, Francesco troppo sconvolto da chiedermelo tante volte con lo stesso tono di voce. Anita, affianco a lui, lo guarda stranita ogni volta che agita le mani al cielo.
-Vorrei non farlo, ma si.-
Dico sbuffando il fumo delle mie Marlboro rosse. Lui annuisce e basta non parlando più, lo capisce dal mio sguardo che non sto scherzando, che a quella festa voglio andarci solo per lui.
-Tu sei pazzo, non contare su di me.-
Quando si alza dirigendosi in cucina mi convinco a presentarmi da solo, sbuffando sonoramente mentre disintegro la cicca nel posacenere. Allungo le braccia verso la mia bambina che, in due secondi, corre verso di me iniziando a torturarmi i capelli.
Poi la voce di Francesco attira la mia attenzione, appoggiato al mobiletto in salotto con le mani chiuse sui fianchi.-Questa è l'ultima volta, to giuro! Daje, che me devo mette?-
Le mie labbra si curvano in un sorriso, senza aggiungere altro, il suo sguardo serve a farmi capire ciò che vuole dirmi e il messaggio arriva subito.
'Se te fai male pure stavolta, nun dì che non te l'avevo detto.'
Ridacchio scrollando la testa fissandolo negli occhi qualche istante prima di fare un cenno in direzione della camera da letto dove c'è l'armadio.Sto facendo la scelta giusta?
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"L'hai nascosta bene
questa parte tua
tanto che adesso quasi
non ti riconosco"Quella giornata passa così in fretta,
tra pacchetti di sigarette vuote e vestiti fuoriluogo per una serata troppo elegante e tante domande si fanno spazio tra i miei pensieri. È la cosa giusta? Il cuore mi dice di sì, ma perché il cervello non fa la stessa cosa?
La voce di Anita mi porta via da quei dubbi, e le sue labbra morbide si poggiano sul mio naso.-Me lo saluti papà?-
-Va bene amore.-
le sorrido felice, prima di lasciarla tra le braccia di Mirko e rientrare in macchina.
-------------------------------"Ci fosse luce
in fondo a questa galleria
adesso non riuscirei
a vedere"Il parcheggio delle auto è molto grande
e io in questa camicia stretta non ho libertà, provo ad accorciare le maniche, ma mi fermo quando lo sguardo assassino di Francesco mi uccide quel movimento sul nascere.
'Non.ci.provare.' sibilato con i denti stretti e un finto sorriso mentre si avvicina a lasciare le chiavi della macchina al cameriere che ci viene incontro.
Tutta questa eleganza non la sopporto, sbuffo sistemando il papillon per cercare a respirare, incamminandomi verso l'entrata con lui,ancora preso dagli stessi pensieri.Francesco appoggia la mano sulla mia spalla indicandomi una figura in piedi affianco alla porta, Ermal è proprio davanti a noi.
I miei passi si bloccano quando una figura longilinea si avvicina a lui prendendogli il viso tra le mani e depositandogli un bacio a fior di labbra.
Mi sento strozzare, allo stesso tempo non riesco a scappare via da quella scena, anzi mi avvicino per poter mettere fine a quel contatto, Francesco mi segue preoccupato.
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Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀
RomanceRoma, tre anni più tardi. Ermal riesce a eliminare il ricordo di un padre assente e una vita superficiale, diventando un professore di musica. Fabrizio riesce a riconciliarsi con il suo passato tornando a scrivere musica e ottenendo tanta fama e sti...