Capitolo 3 ("Take your time")

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"I don't know if you were looking at me or not
You probably smile like that all the time
And I don't mean to bother you but
I couldn't just walk by
And not say hi"

Lo guardo negli occhi con lo sguardo che si sposta impercettibilmente a destra e sinistra, come a cercare una risposta anche negli occhi del dottore.
Ho iniziato a piangere da quando ho sentito quelle uniche parole che mi ha rivolto,
così forti, così vere.
Provo a dire qualcosa, ma le parole si rompono e inizio a tremare anche quando sento le braccia di Francesco circondarmi le spalle. Mi sussurra qualcosa che io non riesco a capire perché tutto me stesso è ancora impegnato ad osservarlo.

"Ermal, sai come me chiamo io?"

Tra la vista appannata dalle lacrime riesco a vedere il movimento della sua testa in segno di 'no' come risposta alla domanda di Francesco.
Le lacrime, allora, aumentano.
Poi lui mi guarda. Mi guarda con aria interrogativa e io non riesco a dargli nessuna risposta, allora gli offro soltanto il silenzio.
A quel punto l'aria inizia a mancare e restare in quella stanza diventa impossibile, le lacrime scendono calde e veloci,
così mi alzo avvicinandomi piano a lui,
lasciandomi guardare.
Chiudo gli occhi, poso le mie labbra su i suoi capelli e prima di iniziare a riempirmi i polmoni con quel profumo,
esco fuori dalla stanza correndo.

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Sono le 3 e mezza di notte nel mondo reale,
nessuna favola per Anita stasera che si addormenta tra le braccia di un nonno troppo preoccupato.
Nessuna tranquillità in quei corridoi d'ospedale, nessun sorriso fuori da quella stanza.

"Dottore, ma questo che significa?"

Le mani sudate tremano mentre cerco di reggermi alla finestra, gli occhi rivolti al cielo, il cuore che mi scoppia in petto,
poi mi giro solo per decifrare il suo sguardo quando sento i suoi passi verso di me.
Da lì non si scappa.

"Mi dispiace, la grave lesione ha provocato un disturbo della memoria a lungo termine.
Il ragazzo ora può essere incapace di ricordare eventi delle sua vita recenti e può non riuscire ad acquistarli più."

Poi il silenzio, interminabile.
Quella situazione orribile in cui senti che non riesci a reggere e stai per crollare, urlare e piangere, ma devi trattenerti perchè sei circondato dalle persone sbagliate e non puoi farti vedere debole.
Non riuscivo a guardarlo in faccia, così ho evitato nuovamente il suo sguardo.
Alla fine ho continuato dicendo : 'e adesso?'
'Dagli tempo' mi ha detto, prima di darmi una forte pacca sulla spalla e mimetizzarsi insieme a quei tanti camici bianchi in quel lungo corridoio.

Lasciandomi lì in quell'angolo spento, con la consapevolezza di stare per perdere l'amore della mia vita, dove neanche la presenza del mio grande amico e le lacrime che verso di continuo possono aiutarmi a star meglio.

"And I know your name
'Cause everybody in here knows your name
And you're not looking for anything right now
So I don't wanna come on strong
But don't get me wrong" 

I mesi trascorsi non sono stati per niente facili perché non é facile dire ad una bambina che suo padre non si ricorda più di lei. Così non gliel'ho detto, inventando un'altra delle tante bugie che un giorno, spero, mi potrà perdonare.

Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora