Capitolo 19. (parte prima)

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Inizio flashback.

Francesco's Pov.

Non esco mai con la pioggia, mai.
Stamattina, invece, sono uscito per andare a fare un giro all'aeroporto più grande di Roma per recuperare una intensa storia d'amore.
Cioè, per impedire ad Ermal di commettere una cazzata perché nel tempo libero mi diverto così.

Allora, partiamo dal presupposto che anche se avevo promesso a Mike che avrei fatto di tutto per impedirlo, non era letteralmente in quel senso o quasi.
Solo che non era nel programma passare per un pazzo furioso con tanto di guardia a mantenermi, voglio dire ero lì per una giusta causa, no?

Ricordarti di me in momenti del genere no Mike, eh?
Ci ho provato in tutti i modi, ho sfidato le lunghe file al gate e ho corso più di quello che il mio corpo permetteva, facendo concorrenza ad amori impossibili come quello di Romeo e Giulietta o Dante e Beatrice, ma il tipo non mi mollava ed Ermal continuava a guardarmi confuso.

Poi, finalmente, i miei sforzi vennero ripagati quando si avvicinò a me strappando il biglietto e allora un abbraccio sto' ragazzo se lo meritava tutto.
E sti cazzi pure alla guardia di sicurezza che mi credeva pazzo, chi te vede più.

Credevo di averle viste tutte quelle mattina, ma Ermal che corre sotto la pioggia senza ombrello per Fabrizio, mi mancava.
Ovviamente non ascoltò i miei tentativi di farlo ragionare, di aspettare si riducesse il traffico o quantomeno si calmasse la pioggia, perché ha la testa più dura della mia e dopo, ancora, aver urlato qualche volta il suo nome mi arresi al sediolino del taxi.
Però alla fine, ero contento.
Hai visto Mike, che se mi impegno qualcosa ancora la so fare?

Eppure quella notte non riuscii a dormire, prima di infilarmi nel letto avevo socchiuso la finestra e l'avevo chiusa, poi, bene girando la maniglia.
L'atmosfera era languida, soffiava un vento costante e l'oscurità nel cielo era stemperata da un velo di nubi e il fumo del pacchetto di sigarette mi accompagnó fino all'alba.
Quella notte, per qualche strano motivo o sensazione, non riuscii ad addormentarmi.

Di quella notte ricordo solo che passai il tempo in veranda con la chitarra in mano e a fumare sigarette, ma non feci caso all'ombra che avanzava verso di me.
Uno struscio di suola delle scarpe, oppure il movimento delle ombre create dalla luce gialla ridestarono la mia attenzione, facendomi voltare con il panico che si impossessava di me.
Prima ancora di vedere in faccia l'intruso in casa mia, capii che qualcuno avanzava verso di me e che non aveva intenzioni pacifiche, ma una fitta di dolore lancinante fu più forte e non mi permise di rispondere a niente.
Un colpo violento alla testa, ricordo solo lo squillo del mio cellulare e il nome letto prima che tutto si spegnesse in tenebra : Mirko.

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Ricorda come aveva fissato il corpo di Francesco a terra, inerme e svenuto.
Non erano faccende che gli piacevano certo, ma necessarie in questi casi.
Per un attimo, dopo aver sfilato il cellulare dalla tasca del ragazzo, nella sua mente balenó l'ipotesi di sparargli un colpo secco e mettere fine a quella faccenda scomoda, poi ci ripensó.
Non aveva nulla contro quel ragazzo, stava solo facendo ciò che Fabrizio gli ordinava. Non era lui il problema.

Fine flashback.

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Quando il telefono comincia a suonare Fabrizio si precipita a rispondere più veloce di un fulmine. Quando sullo schermo appare il nome che spera, un sorriso tranquillo e speranzoso appare sul suo volto e al terzo squillo risponde.

-Fra!-

Ma nessuno risponde dall'altro lato del telefono, c'è solo qualche interferenza e rumore fastidioso.

-Pronto? Francé, me senti?-

Intanto Ermal davanti a lui chiude gli occhi e respira profondamente, sperando nella tanto attesa risposta dall'altro capo del telefono, che non arriva.
Dopo vari tentativi, Fabrizio chiude e riaggancia la telefonata, sforzandosi di sorridere.

-Magari non prende, eh? Però, almeno si è fatto vivo!-

Ermal prova a sorridere e a convincersi con le parole di Fabrizio, che sembrano tanto voler convincere più se stesso che lui.
Incrocia le braccia al petto, continuando ad aspirare da quella terribile sigaretta, dopo avergli baciato dolcemente il collo e averlo stretto in un dolce abbraccio.
Continua a convincersi che non significa nulla, quella telefonata.
Francesco sta bene, deve essere così.
Eppure Ermal, nonostante la presenza di Fabrizio affianco a lui a proteggerlo in una città così affollata, prova la stessa sensazione di quando era arrivato all'aeroporto, davanti al gate, prima di partire per Londra.

Qualcuno, o qualcosa, lo stava spiando.

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La presenza di Fabrizio lo irrita, le sue mani sul corpo di Ermal lo irritano, quella situazione lo irrita.
Presto sarebbe finita, quella pagliacciata non poteva continuare e lui lo sapeva bene.
Lui ed Ermal erano fatti l'uno per l'altro e avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo e eliminare dal loro cammino gli ostacoli che impedivano la loro serenità.
Si trattava solo di 'incidenti di percorso', niente di irremovibile.

Sarebbero andati via da Roma, stavolta per davvero. Avrebbe portato Ermal in tutti i suoi posti preferiti, New York con i migliori personaggi del mondo dello spettacolo o anche in Francia, la città dell'amore.
Una città così grande proprio come il loro amore, grande e reale, sarebbe stato perfetto.
Avrebbe fatto di tutto per lui.
Meraviglioso, si ripete tra sé, non smettendo di guardarlo fumare alla finestra.

-Sei così bello Ermal, e sei solo mio.
Pensa al nostro futuro insieme perché da domani ce ne andiamo via.-

E in un amore così grande non ci sarebbe stato posto per nessun altro, tranne che per loro due.
E di questo Steve, ne era certo.

Buonagiornata, gli augura con un sorriso prima di dirigersi verso casa a preparare la valigia.

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/Spazio/

Hola, eccoci qua.
Beh, capitolo breve ma intenso. (?)
Si, sono sicura che ci saranno molte domande nella vostra mente unite ai tanti insulti per quella stronza della scrittrice.

Ancora non abbiamo capito dove sta il povero Francesco, ma almeno alcune cose stanno venendo alla luce, altri dubbi si stanno risolvendo, mentre altri devono restare un altro po' nel buio, solo un altro po' e poi BOOM.

Ci avviciniamo alla parte intensa della storia, quindi anche inevitabilmente alla fine (ma come mio solito non so dirvi ancora quanti capitoli serviranno perché scrivo senza darmi un freno, per il momento lo scopriremo vivendo e con gli aggiornamenti, che per ora ce ne saranno eccome!) .

Pubblico ora perché finalmente parto per le vacanze (sì, era ora) e quindi avrò poco tempo per scrivere, ma se riuscirò non esiteró a pubblicare.

In conclusione, aspetto vostri commenti e pareri sulla storia e sull'odio che nutrite verso di me. Quanto esattamente?

Buon ferragosto a tutti, bacioni!!

Io mi ricorderò di te. |MetaMoro|🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora