Capitolo 30.

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Octavia's POV.

La luce che entra dalla finestra mi costringe ad aprire gli occhi e a richiuderli.

Sono in una stanza con le pareti bianche.

"Octavia?"-mi chiama qualcuno.

"Svegliati pigrona!"-mi prende in giro.

Pigrona a chi?

Apro gli occhi e per poco, non svengo di nuovo.

"J-Jack! Ma tu stai bene!"-esulto scioccata mentre mi metto a sedere con fatica.

Ha in faccia uno strano sorrisetto.

"Ovviamente."-mi risponde lui seccato.

"Ma ti avevano sparato!"-gli urlo.

"Non urlare, non fa bene al bambino!"-mi avverte lui.

Che?

"Che bambino?"-gli domando confusa e vedo il suo sorriso allargarsi ancora di più.

Abbasso la testa verso il mio ventre e metto una mano di sopra.

"Sei sicuro?"-gli domando mentre tocco il mio ventre.

"La dottoressa che ti ha visitato è sicura.. sei svenuta per il troppo affaticamento."-mi rimprovera.

Ad un tratto, dalla porta entra mio padre con un braccio ferito ma con un sorriso in faccia più grande di quello di mia madre.

"Papà.."-sussurro.

Allargo le braccie e lo invito ad abbracciarmi.

Dopo l'abbraccio, abbasso lo sguardo sulle mie mani ma lui con due dita lo rialza.

"Sappiamo che sei incinta."-mi informa mio padre, mentre mia mamma l'affianca.

Intanto Jack si è seduto accanto a me sul letto.

"Non siete arrabbiati?"-gli domando.

"Stai scherzando, vero?"-mi domanda mia madre e dalla faccia che ha fatto, scoppiamo tutti a ridere.

"Quanto devo stare qui?"-gli domando.

"Pomeriggio dopo i controlli puoi andare dove vuoi."-mi risponde mio padre.

Una cosa mi è poco chiara.

Anzi più di una.

"Papà.. cos'è successo ieri sera?"-gli domando e si accomoda sul letto.

"Pensavi davvero che ti avrei lasciata senza fare storie in balia di uno sconosciuto che voleva ucciderti? Ti sbagli, principessa. Keller aveva avvertito gli invitati di venire armati e siccome sono fedeli alle nostre casate, così hanno fatto."-mi informa e fino a qui ci ero arrivata.

"E gli altri?"-gli domando.

"Erano una sorpresa!"-mi risponde mia mamma e io la guardo come per dirgli 'lo so che centri tu'.

"Ma vi avevano ferito, anche a Rice!"-urlo in preda all' ansia mentre quella scena si ripete nella mia testa.

Jack mi dà un lieve bracio sul collo e io mi calmo un po'.

"Avevano un giubbotto antiproiettili, Rice invece è stato ferito al braccio ma sta bene e non l'hanno amputato."-mi informa e tiro un sospiro di sollievo.

"Papà, un'ultima domanda."-gli dico e lui annuisce.

"Perché così tanti piani?"-gli domando.

Questa è la cosa che mi confonde ancora di più.

"Il piano A era il triplicamento delle guardie alla festa, il biano B era Ivan che nel caso qualcosa fosse andato storto nel piano A, lui doveva entrare in azione. Il piano C era la Russia e dovevi essere portata dai tuoi amici lì. Il piano D erano i tuoi zii a Los Angeles qualora in Russia, che sarebbe il primo posto in cui lui sarebbe venuto a cercarti, avresti avuto problemi. Il piano E era Jeremy, che doveva intervenire se tu non saresti riuscita a salire sull'aereo.. e a quanto pare, ho fatto bene a non licenziarlo come avevo detto."-mi ha detto.

Un piano studiato nei minimi dettagli per proteggermi.

Un piano del genere solo Axel Bass poteva crearlo.

Lo strinsi alle mie braccia ringraziandolo.

"Grazie a te."-mi dice e io lo guardo confusa.

"Hai ucciso Rome Antonov. Sono fiero di te."-mi dice e una lacrima lascia il mio viso.

"Lasciamola dormire ora."-dice mia mamma, guadagnandosi una mia occhiataccia.

"Octavia, ricorda che sei incinta adesso. Comportati da adulta."-mi rimprovera mio padre e io sbuffo sonoramente.

Mi sistemo sul letto e quando vedo che anche Jack se ne sta andando lo tiro per un braccio.

"Non ti azzardare a lasciarmi da sola."-gli ordino mentre i miei genitori ridono ed escono dalla stanza.

"Vieni qui."-gli dico mostrandogli il letto e lui titubante, si corica accanto a me.

"Riposati, Peste."-mi dice e io mi addormento tra le sue braccia.

•••

Ehiii ❤️

Allora vi sono piaciute le sorprese?

Rice è ancora vivo, Axel e Jack avevano il giubotto antiproiettile e quindi stanno meglio di me e Octavia è incinta.

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