Capitolo 1.

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Octavia's POV.

"Pronto?"-rispondo al cellulare.

Sono ancora sull'aereo, e manca pochissimo al mio arrivo a New York.

"Appena atterrerai, troverai una macchina nera con un autista a tua disposizione."-mi comunica mio padre, e io alzo gli occhi al cielo.

Il solito.. se non ha il controllo su tutto, non è lui.

"Ok."-rispondo semplicemente, e riaggancio.

Pochi attimi dopo, arrivo nella città che mi ospiterà per un bel po' di tempo.

"Signorina Bass, siamo arrivati."-mi comunica il pilota, dopo essere atterrati.

Ma guardi.. non l'avevo notato!

Sono una ragazza molto sarcastica.. devo averlo ereditato da mia madre.

Scendo le scalette, mentre indosso i miei occhiali da sole, e mi dirigo verso l'auto.

Sono le sei del pomeriggio, qui a New York.

Mi accomodo nei sedili posteriori e scrivo un messaggio a mia madre, dicendole che sono arrivata.

Come se già non lo sapesse.

"Signorina Bass?"-mi distrae dai miei pensieri l'autista, abbastanza giovane per il mestiere che fa.

"Sì?"-gli rispondo.

"Sono Jeremy Styles, sarò il suo autista personale per tutta la sua permanenza a New York."-mi informa.

Non credo proprio.

Voglio provare ad avere un minimo di libertà.

No personale di qua, personale di là ecc.

Lo ringrazio lo stesso, per evitare di ricevere la quinta telefonata da parte di mio padre nel giro di due ore, e mi appoggio al sedile.

Jeremy parte, e io mi rilasso, osservando la mia nuova casa.

Poco dopo ci fermiamo davanti a una casa che amo molto.. quella di mia madre.

Potevo anche vivere nella sfarzosa villa di mio padre restaurata recentemente, ma ho preferito andare a vivere nella umile casa di Jessica Blackwell.

La macchina si ferma e io scendo da quest'ultima, seguita a ruota da Jeremy, che porta la mia valigia.

Lo saluto e dopo aver averto la porta, entro e me la richiudo alle spalle.

Tiro un sospiro di sollievo e mi dirigo verso la camera di mia madre, sempre accompagnata da una valigia pesantissima.

Appena entro nella mia stanza, mi arriva un messaggio da parte di mio fratello.

Vuole sapere come sto e se sono arrivata.

Gli rispondo, e butto il cellulare sul letto.

Dopo aver sistemato i miei vestiti e i miei accessori al proprio posto, mi dirigo in cucina, visto che sono le otto di sera.

Ovviamente, mio padre ha provveduto a tutto.

Ho il frigo e la dispensa pieni di cose da mangiare, abbastanza da soddisfare un esercito a dieta.

Non ho voglia di mangiare a casa.

Credo che mangerò un aperitivo fuori.

Mi dirigo verso il bagno per farmi una doccia e una volta fuori, metto l'intimo e mi trucco un po' con eye-liner, mascara e matita e infine, raccolgo i miei lunghi capelli in una coda alta.

Mi vesto con un semplice vestitino al quale abbino un paio di tacchi alti neri, mi spruzzo un po' di profumo e sono pronta.

Mi vesto con un semplice vestitino al quale abbino un paio di tacchi alti neri, mi spruzzo un po' di profumo e sono pronta

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Mi faccio mandare il numero di Jeremy da mio padre e poi lo chiamo.

"Signorina Bass."-mi saluta.

Giusto.. lui ha il mio numero, ma io per averlo l'ho dovuto chiedere al grande Boss.

"Jeremy, mi accompagneresti a mangiare fuori?"-gli domando.

"Cinque minuti, e sono da lei."-mi risponde solamente, per poi riattaccare.

Puntuale come un orologio svizzero, dopo cinque minuti, parcheggia davanti casa mia.

Esco, chiudo la porta e poi salgo in macchina.

"Dove vuole che la porti?"-mi domanda.

Sto perdendo la pazienza con lui.

"Senti, io ho vent'anni, tu ne avrai sì e no ventotto, e io non sono mio padre, quindi, dammi del tu."-gli rispondo, sbuffando.

"Come vuole-vuoi."-si corregge subito.

"Dove vuoi che ti porti?"-mi domanda.

Ah giusto.. ancora non gliel'ho detto.

"Veramente, ci andremo insieme e tu mangerai con me."-gli comunico, e lui si gira regalandomi un bel sorriso.

Gli dò le coordinate del mio locale preferito in assoluto, al quale però poche volte sono potuta andare, e dopo dieci minuti arriviamo.

"Octavia, bentornata al Lux."-mi dice Jeremy.

Il Lux.

Questo è il locale, in cui i miei genitori si sono conosciuti.

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