Octavia's POV.
Ancora non ci credo che sto per farlo davvero.
Mi sono svegliata alle sei e senza fare alcun rumore, mi sono messa un paio di leggins neri, una maglia corta bianca e un paio di converse bianche, e adesso sto correndo a perdi fiato intorno al Central Park.. più meno.
Sono le sette e sono più le pause che ho fatto anziché passi.
Devo smettere anche di fumare, il cuore sembra che mi stia andando a mille pronto ad uscire dalla gabbia toracica.
Basta, devo fare un altra pausa.
Mi siedo su una panchina vicino al laghetto e inizio ad osservarmi intorno.
Questa è la prima volta che torno qui, l'ultima volta ci sono stata con i miei genitori.
Flashback.
"Octavia! Non correre!"-mi avverte mia mamma.
"Guarda mamma! Hai visto come sono veloce?"-le domando, ma ad un tratto inciampo.
Inizio a piangere come una bambina.. alla fine è quello che sono.
Una bambina di otto anni.
"Hai visto?"-domanda mio padre a mia madre, una volta avermi raggiunto.
"Axel, è una bambina! È normale che vuole giocare!"-si giustifica mia mamma.
Mio padre alza gli occhi al cielo e poi mi prende in braccio.
"Perché non sei calma come Ruben?"-mi domanda mentre mi bacia le guancie.
"Scusatemi."-chiedo ad entrambi, abbassando gli occhi.
Fine Flashback.
A risvegliarmi dal mio ricordo legato a questo posto, è un uomo che si è seduto accanto a me.
Ed è lui.
L'uomo della discoteca.
Inizio a tremare ma non lo dò a vedere.
"Cosa vuoi da me?"-gli domando e lui mi guarda attentamente.
"Lo vedrai presto."-mi informa.
"Hai intenzione di uccidermi?"-gli domando mentre volto il mio sguardo verso il laghetto.
"Oh no.. farò di peggio con te."-mi avverte.
Dopo minuti di silenzio, mi alzo.
"Sono qui. Perché non prendermi e portarmi via ora?"-gli domando, con le braccia conserte.
"Quando uscirai di scena, lo farai con il botto."-mi dice.
È una presa per il culo?
"Che vuoi dire?"-gli domando confusa.
"Lo vedrai."-mi risponde, prima di alzarsi ed andarsene.
Aspetto che si allontana e poi inizio di nuovo a correre.
Arrivo a casa di Jack verso le otto e ho solo il tempo di farmi una doccia, prima di subire il suo interrogatorio.
"Ripeti cosa ti ha detto."-mi ordina con tono freddo e distaccato, mentre cerco di vestirmi.
"Te l'ho già detto."-gli rispondo, mentre mi siedo sul letto per mettermi le scarpe.
"Octavia, tu stai rischiando grosso."-mi avverte.
"Jack la mia vita è tutto un pericolo, non solo perché frequento te, ma anche perché faccio parte dela famiglia dei Bass."-gli ricordo.
"Non è una giustificazione."-mi ammonisce e io sbuffo.
Ecco, sono pronta.
Ho messo un paio di jeans stretti neri strappati, una maglietta bianca corta e un paio di convere bianche di pelle.
"Mi accompagni all'università?"-gli domando come se non fosse successo niente.
Scuote la testa e prende le chiavi della macchina.
Lo seguo in silenzio fino alla macchina, poi entriamo e partiamo.
Arrivati all'università, apro lo sportello per scendere ma mi blocca.
"Octavia."-mi chiama.
"Jack, tranquillo."-lo rassicuro.
"Promettimi solo che farai attenzione, Peste."-mi prega e io lo bacio.
Dopo averlo baciato, lo saluto e mi dirigo verso Nicole che è alquanto incazzata secondo me.
"Ehi Nicole."-la saluto.
"Ehi? Hai intenzione di farmi morire ragazzina?"-mi domanda.
Jack deve averlo detto a Zayne e lui, a Nicole.
Alzo gli occhi al cielo e la prendo a braccietto.
"Stai tranquilla."-la rassicuro e la vedo rilassarsi.
Entriamo in aula e aspettiamo la professoressa.
Sulla cattedra, noto un pacco regalo.
Si avvicina una ragazza curiosa e legge il nome del destinatario.
"Octavia, è per te."-mi informa e mi giro verso Nicole che mi guarda preoccupata.
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The best part of me 2.
Chick-LitPer Octavia, figlia del mafioso più temuto al mondo, è arrivato il momento di andare all'università. Essendo l'erede della famiglia Bass, i guai non tarderanno ad arrivare. E cosa succederà quando lei, incontrerà l'amore della sua vita? •Scene di s...