Jack's POV.
Hai presente quanto vedi una scena a rallentatore?
Quando non credi a ciò che hai appena visto e rivedi quella scena così piano, che la tua mente inizia a convincerti di quello che è successo?
"Jack."
È così, io sto venendo tutto a rallentatore.
La mia fidanzata che viene portata via in barella, Zayne che continua a chiamarmi da due ore e Nicole che disperata, guarda il sangue a terra.
Octavia è svenuta e la stanno portando in ospedale.. il bambino, non si sa.
"Jackson, cazzo!"-mi urla Zayne, prima di tirarmi uno schiaffo.
Lo guardo ancora scioccato e poi mi alzo di scatto, per raggiungere la mia famiglia.
Alle undici di sera, arriviamo in ospedale.
"Lei deve rimanere qui!"-mi ordina un'infermiera.
Faccio come mi dicono e aspetto, aspetto e aspetto.
"Jack."-mi chiama una voce femminile.
È la mamma di Octavia, insieme a suo marito.
"Cos'è successo a mia figlia?"-mi domanda Axel, afferrandomi per la camicia e inchiodandomi al muro.
L'unica mia risposta, è una lacrima di disperazione.
"Ho paura."-confesso, ad entrambi.
Axel, mi lascia in malo modo e va ad abbracciare sua moglie.
"Menomale, che eravamo per strada."-le sussurra Jessica.
Passano ore e di Octavia, ancora nessuna notizia.
Alle quattro del mattino, un dottore esce dalla sala operatoria.
"Siete la famiglia della ragazza?"-domanda serio, il dottore.
Axel si avvicina e si presenta e poi, faccio la stessa cosa io, dicendogli che sono il fidanzato.
"Congratulazioni.. i suoi figli sono nati e stanno bene per miracolo."-mi dice, e io sbianco.
Menomale.
Aspetta..
"Co-come i miei f-figli?"-gli domando confuso, mentre al dottore, spunta un sorriso sincero sul volto.
"Sono un maschio e una femmina.. purtroppo la ragazza ancora non ha ripreso conoscenza e quindi dobbiamo aspettare che si svegli per capire se sta bene o no, ma per il momento, possiamo affermare con sicurezza che è fuori pericolo.. È stata una fortuna che i gemelli erano già formati, altrimenti non ce l'avrebbero fatta."-ci informa, e i miei occhi si illuminano.
"Posso andare da loro?"-gli domando.
"Ovviamente."-mi dice.
"Dove sono?"-gli domando, eccitato.
"Con la sua fidanzata."-mi risponde, e io inizio a correre verso la stanza della mia fidanzata, dopo avergli chiesto qual'è ovviamente.
Appena entro, noto la figura di Octavia.
È distesa su un lettino, coperta dalle lenzuola.
Mi avvicino a lei, e le dò un leggero bacio sulle labbra.
È fredda.
Ti prego, lei no.
Tutto.. tranne lei.
Mentre la osservo, un pianto, attira la mia attenzione.
Mi avvicino alla culla, e noto che un bambino con il plaid blu sta piangendo, mentre una bambina con il plaid rosa lo guarda scioccata.
"Ehi."-dico al piccolo, prima di prenderlo in braccio.
Mentre lo cullo, il dottore entra nella stanza e si avvicina.
"Ho bisogno di sapere il nome dei bambini."-mi domanda.
"Certo.. Il maschio si chiama Richard, come il nonno."-gli rispondo felice, mentre lo cullo e mi avvicino alla piccola.
"La femmina?"-mi domanda lui, e io non posso non pensare al momento in cui, dovevamo scegliere i nomi.
Flashback.
"Che nome è?"-mi domanda Octavia, con le braccia conserte.
"Il nome di mio nonno zuccona!"-la prendo in giro.
"Come mi hai chiamata?"-si incazza lei.
Ecco, mi sono appena firmato la mia condanna a morte.
Mai e dico mai, insultare una donna incinta, anche se l'amate.
"Octavia, stavo scherzando!"-le dico, abbracciandola.
"Come lo chiamiamo allora?"-mi domanda lei.
"Come vuoi, Peste. Puoi scegliere entrambi i nomi, non mi importa. L'importante è che tu sia felice."-la rassicuro.
"Facciamo così, io scelgo il nome della femmina e tu quello del maschio.. Non chiederemo il sesso del piccolo, quando nascerà tu verrai da me, e mi dirai solo il nome."-mi dice.
"Ok piccola, allora, se è maschio Richard."-le dico.
"E se è femmina.."-inizia lei.
Fine Flashback.
"La femmina, si chiama Eveline."-gli rispondo, mentre osservo i miei figli.
Mi saluta con un cenno della testa, e metto mio figlio nella culla.
Prendo Eveline e la cullo un po' finché non si addormenta.
Poi la rimetto nella culla, e mi avvicino alla mia Peste.
Con un dito, le sposto i capelli che le sono caduti sulla fronte.
"Ti amo."-le dico, mentre le stringo una mano.
Stretta, che lei debolmente ricambia.
La guardo schioccato.
"Ti amo."-mi risponde, mentre lentamente apre gli occhi.
"Cosa?"-le chiedo confuso.
"Non te l'ho mai detto.. ti amo."-ripete.
Con le lacrime agli occhi, la bacio.
Un bacio bisognoso.
Lei era il mio ossigeno, e in quel momento ne avevo disperatamente bisogno.
Quando ci stacchiamo, appoggio la mia fronte sulla sua.
Mentre ci osserviamo, la piccola, inizia a piangere.
Octavia, inizia a piangere.
"Non è morto?"-mi domanda.
"No, stanno bene."-le rispondo con le lacrime e la vedo sbiancare.
"Come.. stanno bene?"-domanda lei, confusa ma felice allo stesso tempo.
"Richard ed Eveline, stanno bene."-la informo, e subito si gira come può, per vedere le due culle, con tutto il viso rigato dalle lacrime.
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The best part of me 2.
ChickLitPer Octavia, figlia del mafioso più temuto al mondo, è arrivato il momento di andare all'università. Essendo l'erede della famiglia Bass, i guai non tarderanno ad arrivare. E cosa succederà quando lei, incontrerà l'amore della sua vita? •Scene di s...