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Australia, 1850*

Mark Tomlinson alzò gli occhi al cielo e scosse la testa sconsolato dato che stava arrivando un nuovo temporale, l'ennesimo di quella disgraziata stagione dell'anno.

Mise via in fretta la vanga e il rastrello e coprì sommariamente con un telo di plastica le piantine di frumento che stavano spuntando.

Mark faceva il contadino di professione e non poteva permettersi di perdere i frutti del suo lavoro per una grandinata, tanto più che a casa aveva una moglie e due figli piccoli da mantenere.

Louis aveva solo quattro anni e Arthur cinque e non potevano certo aiutarlo nel duro lavoro dei campi, anche perché desiderava che imparassero almeno a leggere e a scrivere.

Quando sentì i primi goccioloni sulla testa, imprecò pesantemente, sistemò il suo campo come meglio potè e poi imboccò la strada di casa.

Il temporale lo colse proprio in mezzo al bosco e neppure l'ombrellaccio nero che aprì sulla testa servì più di tanto a ripararlo.

Ad un certo punto sentì un rumore molto forte, ma non ci fece caso, imputandolo allo schianto di qualche albero caduto a terra in seguito ad un fulmine.

Poi però si bloccò perché si rese conto che non si trattava di nessuna pianta caduta, ma di una donna che urlava disperata.

Senza alcun indugio si precipitò nella direzione da cui provenivano i lamenti e, sotto un grosso Eucalipto, trovò una giovane donna a terra.

Si chinò accanto a lei e vide che fra le braccia aveva un bambino di non più di due o tre mesi.

La poveretta, non appena si accorse della sua presenza, a fatica rantolò:

" Ti....pprego....salva mio figlio Harry...."

Detto questo, con le ultime forze gli tese il bimbo e spirò.

Mark pensò subito che la donna fosse scappata dalla colonia penale inglese che si trovava poco distante da lì, ma, nonostante questo, non ebbe il coraggio di abbandonare il bambino.

Lo cullò leggermente per farlo calmare, dato che piangeva disperato, poi lo posò a terra, in un luogo asciutto, sotto le fronde di un albero.

Slegò dallo zaino che portava sempre con sè una piccola vanga e, con quella, incurante della pioggia, scavò una buca e seppellì la donna.

Dopo aver fatto ciò, riprese il bimbo e lo strinse a sè, notando solo in quel momento la presenza, intorno al collo, di una catenina d'oro con un ciondolo a forma di farfalla.

Lo portò a casa da sua moglie Jay e quella non esitò a dire che l'avrebbe allevato come un figlio.

È così, infatti, avvenne.

Harry crebbe forte e sano, convinto che Jay e Mark fossero i suoi genitori e Louis e Arthur i suoi fratelli.

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