«Meg! Attenta!»
Da quando aveva iniziato a seguire i corsi di ginnastica alla scuola, la ragazza era sempre stata molto impegnata. Per cui, quando tre settimane dopo il suo arrivo alla magione aveva avuto un'intera mattinata di pausa, Meg aveva deciso di prendersi un po' di riposo passeggiando per il parco che contornava la casa-scuola, quando una voce alla sua destra la fece voltare. Vide che una palla la stava raggiungendo a velocità stratosferica. Usando le sue abilità da telecineta, Margaret blocco la palla a mezz'aria, a pochi millimetri dal suo volto, e la rispedì verso Bobby, che l'aveva avvertita del pericolo.
Lui la ringraziò con un cenno della mano e lei si allontanò sorridendo.
«Meg... vieni a giocare con me?» la chiamò una voce da bambina.
«Certo, Chris.»
Christine Yeats, detta Lullaby era una delle bambine più dolci della scuola.
Da quando l'aveva conosciuta, la sera della sala giochi, la piccola stravedeva per Margaret e voleva passare molto tempo con lei. Changer, nelle tre settimane che aveva passato nella struttura, aveva iniziato ad intrattenere i giovani che non avevano lezione e si era offerta per aiutare Jean -che aveva praticamente costretto la ragazza a chiamarla per nome e a darle del tu- nel suo ambulatorio.
«Guarda, c'è Logan!» esclamò ad un tratto Christine, saltellando e puntando il dito verso l'uomo.
«È così strano vederlo qui?» Meg non passava molto tempo in giardino, tantomeno con Logan, quindi non conosceva ancora le sue abitudini.
«Sì... di solito sta sempre dentro a fumare e lamentarsi» la informò la piccola, sbuffando leggermente. «È un peccato, perché altrimenti è una persona simpatica.»
«In effetti non ha l'aria dell'uomo che ama stare in compagnia» la ragazza più grande evitò di commentare che alla bambina sarebbero stati simpatici anche i sassi, se solo avessero potuto parlare.
«Sembra fare le cose solo perché è obbligato» aggiunse Chris.
«Ed è un brontolone» concluse Meg.
«Gli facciamo uno scherzetto di benvenuto?» esclamò la bimba all'improvviso.
«Perché no?» acconsentì Meg, per fare un piacere a Christine.
La ragazza più grande si chinò, strappò uno stelo d'erba e se lo rigirò tre volte tra le mani. Era un trucco che le aveva consigliato di provare Jean per controllare la mutazione a cui era dovuto il suo soprannome, e Meg doveva ammettere che funzionava.
Lo stralcio d'erba si trasformò in un palloncino pieno d'acqua. Spiegò a Christine cosa doveva fare, poi aspettò il momento giusto.
«Ora è il momento di entrare in azione, Chris» la avvertì.
La bambina iniziò ad avvicinarsi all'uomo. Canticchiava una melodia sottovoce, con una voce melodiosa, e Meg sapeva che Logan l'aveva sentita. Lui si mosse verso le due ragazze e, quando fu abbastanza vicino, Meg lanciò. Il tiro andò a segno con precisione e il gavettone colpì il volto del mutante, che si risvegliò dallo stato di trance in cui era caduto a causa del canto di Christine.
Scosse la testa un paio di volte prima di rendersi conto di essere bagnato fradicio.
Si volse verso Margaret e si accorse che stava sogghignando.
«Sei un caso disperato, ragazzina» mugugnò, cercando di suonare arrabbiato. Il suo tono di voce, tuttavia era divertito.
Ritrasse gli artigli, e solo in quel momento Meg notò che li aveva esposti. Era la prima volta che li vedeva e ne rimase molto colpita. Uno solo di quelli avrebbe potuto squarciare un blocco di metallo come un coltello avrebbe fatto con del burro.
«Fanno impressione, non è vero?» asserì Logan, vedendo che la ragazza stava fissando i dorsi delle sue mani ancora chiuse a pugno.
«Sono... affascinanti» fu tutto quello che le riuscì di dire.
Sul serio... affascinanti?!, si chiese. Con tutte le parole che avrebbero potuto definire la mutazione dell'uomo lei aveva seriamente scelto "affascinante"?
Si diede della stupida e solo grazie ad un enorme sforzo di volontà non cominciò a prendersi a schiaffi da sola.
«È la prima volta che qualcuno li definisce in questo modo. Ma mi piace, e credo che inizierò a farlo presente, d'ora in poi» il tono di voce del mutante era un misto tra lo sprezzante e il divertito.
«Logan, mi dispiace. Non volevo offenderti.»
«Perché ti scusi? Ti ho chiesto un'opinione e tu me l'hai data. Ci vediamo in giro, ragazzina. Ciao, Chris.»
Salutò la bambina con una mano e strizzandole l'occhio, poi si allontanò verso l'interno della casa.
Christine si voltò verso l'amica con la bocca spalancata dallo stupore.
«Tu e lui fareste proprio una bella coppia.»«Ho sentito che tu e Logan avete parlato di nuovo, oggi» disse Camille, seduta sul suo letto.
«Sì, stavo giocando con Chris e gli abbiamo tirato addosso un gavettone.»
«Fantastico!» esclamo Veronica.
«Ti piace proprio quella parola, eh Ronnie?» La prese in giro Meg, alludendo al fatto che la ragazza più giovane inseriva quel vocabolo praticamente in ogni frase.
«Sì... direi che è fantastica.»
«Sei esasperante» sbuffò Ash. Una piccola nube di cenere uscì dalla bocca e dalle narici della ragazza, facendola tossicchiare.
«Meg? Sei lì dentro?» le tre ragazze sentirono la voce di Jean dall'altra parte della porta.
«Cos'è successo, stavolta?» chiese Changer, spalancando l'uscio.
«Un ragazzo è caduto e si è rotto il polso. Stava litigando con un'altro studente, che è uscito gravemente ferito dallo scontro. Io mi occuperò di lui, mentre tu curerai il ragazzo con l'articolazione fratturata. Ci stai?»
«Sì, certo!» acconsentì la giovane con un sorriso. Chiuse la porta, salutando le due amiche e si accinse a seguire la sua insegnante e consigliera.
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Amore mutante
FanfictionMeg, soprannome di Margaret Grant, ha ventisette anni e un sogno: diventare un medico. La sua vita è quasi felice. Ma lei è una mutante e durante la sua vita è spesso stata trattata con freddezza. Persino i suoi genitori hanno sempre avuto a che far...