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«Meg, ti prego, aiutami!» era Camille, alle prese con un compito di matematica particolarmente difficile assegnatole quella mattina da Scott Summers.
«Che cosa devo fare?»
«Rispiegami come si risolvono i logaritmi, ti prego!»
«Allora: per capire quell'argomento, devi prima sapere le definizioni. Dimmi cos'è un logaritmo.»
«Il logaritmo di un numero in una data base è uguale all'esponente al quale la base deve essere elevata per ottenere il numero stesso.»
«Molto bene. Fammi un esempio.»
«Il logaritmo in base due di tre si ottiene dal relativo esponenziale. In questo caso due alla terza.»
«Perfetto... le proprietà dei logaritmi?»
«La somma dei logaritmi si può scrivere come il prodotto degli argomenti, mentre la differenza come la divisione di essi.»
«Allora sai già tutto! A cosa ti serve il mio aiuto?»
«Credevo di non aver capito nulla... a quanto pare non era così. Grazie Maggie.»
«Ti prego, non chiamarmi così. Odio quel soprannome.»
«D'accordo, Maggie» fingendosi inorridita, la ragazza si allontanò.
Si trovavano nella sala da pranzo, dove gli studenti facevano i compiti se avevano ore libere, e Meg si aggirava tra i tavoli aiutando i ragazzi in difficoltà.
«Speedy-Meg, ho bisogno di te» le si avvicinò Bobby. Il ragazzo l'aveva soprannominata in quel modo per l'incredibile velocità con cui lei riusciva a far capire gli argomenti di scuola ai ragazzi.
«Dimmi tutto» si offrì lei, sorridendo.
«Il compito di biologia è impossibile.»
Ci avrei giurato, pensò. Jean gestiva anche i corsi di scienze, oltre a quelli di ginnastica e al laboratorio e spesso a Changer era capitato di dover rispiegare le lezioni ai ragazzi. Margaret si era chiesta più volte come facesse la donna ad organizzare tutto lavorando da sola.
«Cosa ti serve?»
«Una spiegazione lampo sulla fotosintesi.»
«La fotosintesi è un processo di respirazione cellulare tipico delle piante. Avviene negli stromi e si compone di due fasi: la reazione luminosa e la reazione al buio. La prima avviene grazie alla luce, come suggerisce il suo nome, e serve per creare energia chimica liberando ossigeno gassoso. La seconda parte è detta anche ciclo di Calvin e serve per assemblare molecole di zucchero a partire da anidride carbonica usando l'ATP e il NADPH prodotti nella fase luminosa. Tutto chiaro?»
«L'unica cosa è che non ho idea di che cosa sia il NADPH...»
«Quello è un coenzima ossidoriduttivo, ovvero un coenzima che prende parte alle reazioni redox.»
«Grazie Speedy.»
«Ciao, Bobby.»
«Allora, mia cara. Vedo che ti diverti a fare da insegnante di recupero ai ragazzi» la avvicinò il professore.
«È un po' difficile gestirli tutti ma sì, mi piace.»
«È meraviglioso sentirtelo dire, perché avevo intenzione di proporti una cattedra.»
«Che cosa?!» Quella rivelazione, così su due piedi, spiazzò Meg, che rimase letteralmente a bocca aperta.
«Vieni un momento nel mio ufficio: ne parleremo lì.»
Il vecchio si allontanò, si avvicinò a Logan e parlò con lui. Quest'ultimo sbarrò gli occhi, poi annuì e seguì il suo interlocutore.
Anche Meg si affrettò a tener loro dietro.
«Bene, ragazzi. Probabilmente è stato uno shock per voi venire a conoscenza dei piani che avevo in serbo per voi. Lasciate che vi spieghi il motivo di questa mia decisione. Margaret, volevo che tu prendessi la cattedra di scienze; grazie alla tua passione per l'insegnamento e anche perché sei molto esperta in materia. Per quanto riguarda te, Logan, le tue abilità fisiche potrebbero essere d'esempio ai ragazzi durante le ore di ginnastica.»
«Questi sono i corsi gestiti da Jean. Perché li sta proponendo a noi? Perché ora?» Domandò Meg una volta certa che il vecchio insegnante avesse finito di parlare.
«Vedete, è stata lei a chiedermelo. Non riusciva a coordinare i due corsi di studio, l'ambulatorio e la sua vita privata con Scott.»
Una volta appurato che nessuno dei presenti aveva altro da aggiungere, i tre si separarono.
«Professor Howlett. Non suona male» esclamò Logan, lisciando la giacca di pelle che indossava.
«Se ne sei convinto tu...» rise Meg, colpendolo alla spalla con un leggero pugno. Ignorò -non senza fatica- il dolore assolutamente insolito che si propagò dalle sue nocche verso tutto il braccio destro e lasciò cadere la mano.
«Sono convinto che anche tu godrai nel sentirti chiamare "signora" da quei marmocchi» constatò lui.
«Professoressa Grant non suona bene. Credo che continuerò a farmi dare del "tu" dai ragazzi. A proposito: sarai tu il mio insegnante, d'ora in poi.»
«Sappi che non avrai privilegi particolari solo perché sei mia amica» l'ammonì lui.
«Siamo amici?» Si informò lei, sorpresa dalle sue parole. Aveva sempre pensato a loro come semplici "conoscenti".
«Finora sei stata l'unica a non ricordarmi che io sono una specie di macchina da guerra, quindi sì, siamo amici.»
«Che duo, che siamo!» rise Meg, emettendo un fischio compiaciuto.
«Cosa intendi?»
«Siamo delle persone lugubri e noiose. Forse è per questo che andiamo tanto d'accordo» rispose, continuando a sogghignare.
«Già» sorrise Logan. «Forse è per questo.»

Amore mutanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora