Bill non si è ancora svegliato, e stringe con tenerezza l'orlo del cuscino bianco mentre i capelli spettinati ricadono disordinati sulla sua fronte.
Tiene le labbra leggermente socchiuse, segno che il suo riposo è davvero pesante, e un unico graffio di sangue ancora non abbandona la sua guancia, rendendo tutta la scena un po' troppo surreale.
Mi mordo il labbro inferiore, ancora confusa mentre continuo ad osservarlo, non riuscendo a trovare una risposta a nessuna delle domande.
Ho bisogno di uscire da questo posto.
Sguscio fuori dalla sua presa, rivestendomi velocemente con i primi vestiti che trovo a tiro, uscendo dalla stanza: per fortuna, Bill è così stanco che nemmeno mi sente.
Riesco ad uscire dall'appartamento, e subito mi dirigo verso quello vicino, bussando alla porta: non che io mi aspetti una risposta, in realtà, visto l'orario.
"Cynthia?" Chiamo, ma, come pensavo, nessun suono proviene dall'interno dell'appartamento.
Decido comunque di entrare, rassegnata al fatto che, tanto, per farsi sentire qui dentro l'unica possibilità che rimane è quella di fare le cose in grande, così da essere sicuri di essere ascoltati.
Cynthia non c'è nel salotto, e nemmeno Breth, così mi avvicino alle stanze, cercando di trovare qualche segno di vita.
La porta della camera da letto e aperta, ed è solo così che mi accorgo dei corpi dei due ragazzi stesi a letto, abbracciati l'un l'altro.
Mi avvicino alla fessura, osservando il modo in cui Breth sembri avvolgere Cynthia, quasi come un manto protettivo, e il modo in cui lei stringe con foga l'orlo della sua maglietta.
Non vedo nemmeno una bottiglia di alcool in giro, e questo è davvero insolito.
"Syndey." Sobbalzo, sorpresa di essere stata scoperta, e subito noto il biondo sbattere le palpebre, cercando di risvegliarsi. "Saresti una pessima ladra."
Si mette seduto, continuando a massaggiarsi un occhio mentre accarezza con gentilezza la spalla di Cynthia. "Piccola, c'è la tua amica."
La mora mugugna qualcosa, e poi si copre il viso con le mani, non volendosi svegliare. "Quale amica?"
Lui sorride, lanciandomi un veloce sguardo divertito. "Quella più impertinente."
Cynthia si volta subito verso di me, sgranando i suoi begli occhi scuri, visibilmente sorpresa. "Irene, che diamine ci fai qui?"
"Non volevo disturbare," dico, subito. "Ho solo bisogno...di parlare."
La ragazza corruga la fronte, capendo velocemente cosa potrebbe essermi successo, e poi si volta verso Breth, ancora seduto al suo fianco. "Ci lasceresti un po' di tempo?"
Lui scuote le spalle, dedicandole un sorriso prima di baciarle le labbra, facendola sorridere. "Ci vediamo più tardi."
Breth prende una maglietta dal fondo del letto e poi si avvicina a me, facendomi un piccolo cenno con il viso prima di chiudersi in quello che sembra il bagno.
Io subito entro nella stanza, chiudendomi la porta alle spalle e correndo sul letto, sedendomici sopra. "Mi dispiace per ciò che è successo fra noi, Cynthia, io davvero non so che mi sia preso."
"Facciamo che ti scuserai più tardi, okay? Ora dimmi che ti è successo." Si mette seduta, incrociando le gambe e sistemandosi i capelli, cercando di concentrarsi.
Stringo le labbra, sentendomi improvvisamente così colpevole mentre i ricordi dell'altra notte mi ritornano velocemente nella mente. "Io e Bill lo abbiamo fatto."

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The family
Vampiros« È tutto un completo disastro, con lui. Non crede in niente, ma vuole che gli altri lo guardino come se fosse Dio. Professa rispetto, l'amore dentro la Famiglia, e poi ti punta la pistola alla tempia quando dici una parola sbagliata. Sai cosa ti di...