Ci hanno preso tutti.
Ho riconosciuto volti, anche se nascosti sotto espressioni di paura o speranza, mentre altri mi sono ancora sconosciuti.
Cynthia non parla, mi resta semplicemente vicino, stringendomi la mano con forza e sussurrando parole che non capisco, quasi fosse una canzone.
Porta l'anello di Breth, quasi a volersi ricordare della fede che dovrebbe portare in lui, soprattutto in un momento del genere, dato che il vampiro è uno dei pochi prigionieri fatti dal clan di Bradley.
Alla fine, abbiamo finalmente capito chi fossero i famosi vampiri di New York: solo che, beh, non capisco che cosa mio fratello c'entri con tutto questo.
Katie non è qui, ma ci hanno portato dei vestiti, ordinandoci di lavarci.
Cynthia lo ha fatto, io no.
I miei vestiti sono ancora sporchi di sangue, il sangue nero di Bill, ed io non voglio cancellarlo dalla mia pelle.
Io non voglio pensare che lui non ci sia più, che non sia qui, con me, a darmi noia.
Non voglio pensare al fatto che sia stato Bradley ad ucciderlo, non voglio pensare che sia morto è basta.
E so che, probabilmente, potrei sembrare incoerente, ma, nel caso il destino di Bill fosse quello di morire, avrei sperato che accadesse in un modo più glorioso.
Invece, è stato disgustoso.
C'era solo lui, il sangue e il gelo: niente di più.
Mi chiedo se ha sentito qualcosa, se ha sofferto o se ha sentito le mie lacrime, durante i suoi ultimi momenti.
Ho troppe domande e così poche risposte.
"Miss?" Sollevo lo sguardo, notando uno dei vampiri del clan di New York, un ragazzo tozzo dai capelli rasati, che finge di sorriderci. "Suo fratello mi ha chiesto di venire ad informarla che questa sera cenerete con lui. Se posso, le consiglierei di lavarsi."
Fa un piccolo sorrisetto, e poi esce dalla stanza, lasciando me e Cynthia da sole.
La guardo, e lei stringe le labbra, portandosi le mani al viso, nascondendo le sue lacrime. "Dovresti obbedire, Irene."
Non voglio, non voglio obbedire: non voglio dire addio all'ultima cosa che mi resta di Bill.
Non ho che il suo sangue.
"Irene." Cynthia mi sfiora i capelli, in un gesto che mi ricorda tremendamente quelli che solitamente Bill faceva per calmarmi, o per cercare il mio sguardo. "Irene, obbedisci."
Annuisco, ancora confusa, e mi alzo dal letto, avvicinandomi alla piccola tinozza d'acqua, stringendo fra le dita l'asciugamano morbida.
Osservo le mie mani, ancora pregne di sangue secco, e subito richiudo gli occhi, trattenendo a stento le lacrime.
Bill mi aveva ingannato, mi aveva mentito, eppure ora sono qui, a piangere per la sua morte.
Mi sento così stupida.
Riapro gli occhi, e poi, lentamente, infilo le mani nella tinozza, sfregando con cura mentre il sangue, lentamente, si dissolve nell'acqua, scomparendo dalla mia pelle.
Bill se ne sta andando, di nuovo.
***
Ho indossato il bel vestito scelto da Bradley, un delizioso vestito color blue jeans che mi arriva fino alle ginocchia, e dei sandali bianchi.
Cynthia mi ha pettinato i capelli con cura, legandomeli in una treccia corta, cercando, almeno per un momento, di dimenticarsi il dolore.
Capisco perfettamente come si sente.
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The family
Vampire« È tutto un completo disastro, con lui. Non crede in niente, ma vuole che gli altri lo guardino come se fosse Dio. Professa rispetto, l'amore dentro la Famiglia, e poi ti punta la pistola alla tempia quando dici una parola sbagliata. Sai cosa ti di...