Raiting 🔴 (o magari arancione, ma vabbé: forse sono io che non mi sciocco più per niente 😂)
Cinque dita scavano nella pelle del mio polso, lasciando presagi di una rabbia che non riuscirò a controllare facilmente.
Eagle mi ha tradito, sempre se così si può mettere, rivoltando tutta la verità pur di salvarsi la pelle: è stato subdolo, oltre che meschino, ma, al suo posto, con davanti un Bill con gli occhi più scuri che mai, probabilmente anche io lo avrei fatto.
Ha detto che sono stata io, ad invitarlo a ballare, e che ci ho provato con lui, inneggiandolo allo scegliermi durante la prossima scelta, così da poter scappare da Bill che, ovviamente, una volta sentita la storia, non ne è rimasto piacevolmente soddisfatto.
Ed ho visto Eagle sorridere, mentre lui mi trascinava via, incurante del mio dolore e della mia paura.
Io urlavo, mentre lui sorrideva.
«Bill, ti prego.» Supplico, mentre lui mi getta sulla moquette, facendomi sbattere sopra, mentre lui richiude la porta del suo appartamento alle spalle.
Non parla, non lo ha più fatto da quando si è messo fra me ed Eagle, ma i suoi occhi lo fanno per lui: neri come l'ebano, sembrano provenire direttamente dall'inferno.
Ciò che pensa che io abbia fatto, è ben peggiore di una dichiarazione di morte: lo volevo tradire con uno dei suoi sottoposti, mostrando così, in qualche modo, un suo fallimento.
Non avrei potuto fargli torto peggiore, sempre che lo avessi fatto per davvero.
«Bill, non ho fatto niente.» Sibilo, ancora, mentre mi trascino via da lui, strisciando sul pavimento, cercando una via di fuga che non esiste: al massimo, potrei buttarmi giù dalle finestra e morire, solo questo potrebbe salvarmi dalla sua ira «Non avrei mai fatto una cosa simile, e lo sai.»
«Lo so?» Chiede, e il tuo tono è freddo come il ghiaccio ed affilato come i coltelli che si stanno piantando nel mio petto «Io non so niente, Irene, se non che un mio fedele collaboratore ha detto che tu ti ci hai provato con lui, così da fuggire da me.»
Scuoto il viso, impaurita, mentre i miei occhi bruciano per le lacrime, che, come unico sfogo concesso, scendono lungo le mie guance, disintegrando il mio trucco.
«Ti prego.»
«Smettila di pregarmi,» tuona, bloccandomi completamente, mentre ogni muscolo del mio corpo si blocca, così come il respiro «non sono un fottuto Dio a cui chiedere perdono.»
Bill nemmeno mi guarda, e sembra quasi esasperato mentre sospira lentamente, portandosi entrambe le mani ai capelli, stringendone le ciocche fra le dita.
Io non parlo, capendo che, forse, in questi casi, il silenzio potrebbe essere l'arma migliore: tanto, ho paura che, qualsiasi cosa faccia, la fine sarà sempre la stessa.
Alla fine, Bill si passa la lingua sulle labbra, lasciando cadere le braccia ai fianchi, come se si fosse arreso, e, finalmente, mi guarda, freddo come mai è stato prima d'ora «Spogliati.»
«Come?» Chiedo, in un sussurro, ancora troppo scioccata per poter capire totalmente ciò che mi sta succedendo.
Sono troppo lenta per la pazienza di Bill, che corre su un unico filo pressoché invisibile.
«Ho detto di spogliarti, Irene.» Ripete, ed una vena verde sul suo collo rimbalza sotto la sua pelle pallida e tesa.
Ed è buffo, perché, fra i due, quello che sembra sentirsi peggio è proprio Bill, che tenta in ogni modo di nascondere tutto il rancore e l'angoscia con odio e rabbia: forse pensa che fare questo riesca a proteggerlo in modo migliore o, magari, non conosce nessun altro modo per farlo.
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The family
Vampir« È tutto un completo disastro, con lui. Non crede in niente, ma vuole che gli altri lo guardino come se fosse Dio. Professa rispetto, l'amore dentro la Famiglia, e poi ti punta la pistola alla tempia quando dici una parola sbagliata. Sai cosa ti di...