17. wait

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Ci sono momenti e momenti.

Momenti di pace, momenti di guerra; momenti d'amore, momenti d'odio.

E poi ci sono quei momenti in cui, semplicemente, c'è il nulla.

Questi stanno diventando i miei preferiti, perché, anche se forse non sarò felice, non sono nemmeno triste.

Il nulla è meglio del dolore.

«Ehi, piccola stella.»

Sbatto le palpebre, confusa e stanca, coprendomi subito gli occhi con la mano, infastidita dalla luce.

«Oh, eccola qui: di nuovo fra noi.»

Sospiro, cercando di ritrovare l'equilibrio dentro la mia mente, riconoscendo così il volto di Cynthia, proprio vicino al mio letto.

«Buongiorno,» mi saluta, serena, dedicandomi uno dei suoi sorrisi.

Noto che indossa l'anello ed il suo corpo è insolitamente coperto, vista la grande felpa maschile che indossa.

Sono nella camera di Bill, stesa sul nostro letto, vestita con una delle sue magliette a maniche lunghe.

Ma che diamine è successo?

«Ho sete,» riesco a dire, e la gola mi brucia come se avessi mangiato carta vetrata.

Non provo dolore, ma è come se il mio corpo fosse intorpidito e privo di sensibilità.

Sento freddo, eppure siamo in estate; e, appena provo a pensare a ciò che mi può essere successo, la testa quasi mi esplode.

«Tieni, bella ragazza.» Cynthia mi aiuta a bere dal bicchiere gelido, per poi lasciarmi affondare di nuovo sul cuscino.

Tossisco appena, mentre lei mi scosta i capelli dal viso, sorridendomi.

«Come ti senti?»

In realtà, non ne ho la più pallida idea.

«Non ricordo cosa è successo ieri sera,» ammetto, così, non trovando altre parole. «Eravamo alla festa e poi più niente.»

Osservo Cynthia, il modo in cui cambia espressione non appena nomino la festa.

Non è molto rassicurante.

«Cynthia,» la richiamo, decisa: «cosa è successo?»

Lei sospira, alzando lo sguardo, come se fosse in conflitto, e poi torna a guardarmi, seria.

«Hai sorpreso Bill mentre si sfamava," ammette, così. «Ti sei sentita male, ma per fortuna Breth ti ha seguito e ripresa prima che fosse troppo tardi.»

«Troppo tardi?» Chiedo, perplessa: di che diamine parla?

Cynthia deglutisce, cercando di farsi coraggio.

«Bill era un po'...fuori di sé, e ti avrebbe attaccato, se Breth non lo avesse fermato.»

Fuori controllo?

In un solo secondo, le immagini dell'altra sera mi folgorano la mente.

Bill, la ragazza, il sangue.

Quella ragazza era morta, il suo collo era sbranato, e Bill stava sopra di lei.

Mi avrebbe attaccato.

La prossima volta potrei esserci io, al posto di quella.

«Irene, calmati: non è successo niente.»

«Ma poteva succedere,» esclamo, sconcertata, mentre mi rimetto seduta. «Se non ci fosse stato Breth mi avrebbe ammazzato.»

«Non è una cosa che può controllare e lo sai bene anche tu,» controbatte, cercando di farmi ragione.

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