Part 7

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Una luce.
Un urlo.
Il buio.

Mi sta scoppiando la testa, il dolore è talmente forte che non mi permette di aprire gli occhi. Sto cercando di sforzarmi ma invano. Sento una mano accarezzare la mia per poi stringerla e darle un dolce bacio. Cerco di combattere con la paura, perché voglio urlare, voglio vedere chi è con me e voglio capire perché non riesco ad aprire gli occhi. Vedo una sagoma nera che mi allunga la mano ma io ho paura di prenderla, non mi fido, non so chi sia, non so cosa voglia da me. Perché cerca di tirarmi verso di sé? Cosa vuole? Mi giro dall'altra parte ma vedo sfuocato, non riesco a vedere bene e a riconoscere le cose. Non riesco a ricordare dove sono, cosa sia successo e perché mi trovo in questa sorta di mondo parallelo, sola. Cosa mi sta accadendo? Le mie gambe stanno cedendo e la paura si espande in me. Sento solo un dolore forte alla testa ed il petto mi fa male. Me lo accarezzo cercando di placare il dolore, ma quello che vedo sulla mia mano è il sangue. Il mio cuore smette di battere ed è lì che una sensazione di pericolo si crea in me.

Ora ricordo, un camion, un bacio, un urlo, Peter. PETER.

Al suo pensiero i miei occhi si spalancano da soli senza nessuna fatica. Mia madre mi guarda preoccupata e scoppia a piangere abbracciandomi. Mi guarda ma il suo sguardo mostra..cosa? Compassione? Perché hai quell'espressione mamma?

« Peter? Dov'è Peter?» domando, quasi urlo. Mia madre mi guarda, ma poi abbassa la testa, senza motivo.

« Mamma, ho chiesto dov'è Peter. In quale stanza è ricoverato? Cos'è successo? Rispondi mamma! Ti sto parlando, non abbassare la testa, non farlo!»  noto che cerca di guardare ovunque e non vuole incrociare il mio sguardo, nemmeno per sbaglio.

Ma è quando vedo la madre di Peter fuori dal corridoio con lo sguardo perso nel vuoto che mi immagino. E' seduta in mezzo al corridoio, senza una vera espressione sul viso. Io non voglio crederci, non è così.

Mi alzo velocemente dal letto, non mi interessa se questi aggeggi mi si staccano dalle vene o dalle braccia. Non mi importa niente di tutti questi fili che non servono a niente. Io devo trovare il mio futuro marito, adesso.

La testa mi pesa e mi gira, barcollo, ma ciò non basta per fermarmi. La voce di mia madre urla strozzata il mio nome e di fermarmi, di non agire d'istinto ma a me non interessa, Peter starà sicuramente chiedendo di me ma vuole farsi desiderare e quindi mi starà già aspettando a braccia aperte. Già lo vedo seduto sul lettino, offeso, perché ci ho messo troppo a raggiungerlo. E' sempre stato impaziente ed io devo sbrigarmi, non voglio che si arrabbi proprio dentro un ospedale. Ora lo prendo, lo bacio e lo abbraccio, perché ho avuto paura ieri sera, ma adesso è tutto okay quindi aspetteremo qualche oretta per poi uscire e andare a mangiarci qualcosa, perché noi usciremo tra qualche ora insieme.

Esco dalla stanza e spero di vedere Maria alzare lo sguardo verso di me per abbracciarmi e portarmi a vedere suo figlio ma questo non accade.

Il mio sguardo si incrocia con quello del cugino di Peter. I suoi occhi sono rossi, gonfi, distrutti. Mi accorgo solo adesso di essere circondata dalla sua famiglia in preda alla disperazione. Inizio ad osservare tutti, dal primo all'ultimo e continuo a ripetermi nella mente no, no, no.

Mi giro perché voglio trovare conforto nel viso di mia madre e mio padre, ma uno guarda in basso e l'altra inizia a piangere per poi venire ad abbracciarmi.

Il padre di Peter mi guarda e si avvicina lentamente per sussurrarmi un: « Sono contento che tu stia bene.»  la sua voce trema, ma è sincero.

I miei occhi si spalancano, iniziano a bruciare ed il mio viso si riga di lacrime ma io non me ne accorgo. Non riesco a ricambiare l'abbraccio, non ce la faccio. Io voglio Peter, adesso.

Cado in terra, senza forze e chiudo gli occhi. Non mi interessa lottare, se i miei occhi si dovessero chiudere per poi non riaprirsi mai più va bene, a me non interessa.


Salve a tutte!

Cosa succederà adesso? Peter? Megan riuscirà a riprendersi almeno un po'? O cadrà in una fossa per farsi aiutare da quell'ombra nera che non conosce?

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