Part 26

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Ultimamente sto pensando di tornare per le prossime vacanze a New York, a salutare i miei parenti ed i miei amici..cioè Lynsay. Ci scriviamo un po' ogni giorno e ne sono felice. Secondo me è proprio merito di Alan questo mio stare bene con me stessa..è un bambino molto vispo ma anche molto carino. Inizialmente non credevo affatto di piacergli, ma Rowan, la madre, mi aveva assicurata del contrario. "Non ama mostrare agli altri ciò che prova." aveva detto. Ed è andata proprio così. Piano piano il dolce Alan si è aperto e mi ha raccontato della sua malattia e della sua strana infanzia. Mi ha raccontato di essere fortunato ad avere una mamma infermiera, perché si sentiva più forte per sconfiggere il microbone cattivo della sua malattia, avendo un membro della sua famiglia come salvatore. Mi ha anche detto che aveva sentito i suoi genitori parlare di una cosa speciale: un regalo per lui! Ed era sicuro di una cosa, ovvero di ricevere sicuramente una tuta da astronauta o una navicella tutta sua, visto che il suo sogno è quello di volare sulla luna.

Alla domanda: «Che cosa ci fai qui?»aveva risposto Rowan inventandosi che io fossi una psicologa che studia il comportamento dei bambini.

Mi hanno sempre detto che sono brava con i bambini e alla fine penso davvero di esserlo stata. Alan è molto carino e dolce...ormai siamo grandi amici credo. Ho deciso di andare a trovarlo una o due volte a settimana per non essere troppo oppressiva, ma la voglia di vederlo aumenta. Ci sono stata solamente tre volte e tutte in una settimana alla fine. Quindi dovevo diminuire un po' visto che non riesco a stare tanto tempo libera e poi Alan ha un sacco di visite.


«Megan, sei distratta, stai bene?»domanda Savanna. La lezione di filosofia è un po' noiosa stamattina e sto pensando al mio prossimo incontro con Alan.

«Sì, certo. E' che ho un po' di sonno e questa lezione mi sta annoiando giusto un po'.»Savanna mi guarda e sorride dicendo di pensare la stessa cosa.

«Scusi professoressa Steward, io e la mia compagna di banco abbiamo un impegno per la classe, le dispiace?»

«Assolutamente, andate pure. »
Savanna mi prende per mano e mi tira fuori dalla classe.
«Ma cosa ti è saltato in mente? Ci scoprirà e si arrabbierà molto. Non voglio che ci siano conseguenze!»borbotto preoccupata.
Savanna scoppia a ridere e cerca di tranquillizzarmi: «Stai tranquilla Meg, non ci scoprirà e se ciò dovesse accadere fa lo stesso. Vieni, ti porto a conoscere un po' di persone!»sorride per poi incamminarsi verso il cortile e mi tira sempre con sé.
«Non riuscirò a liberarmi di te, vero?»sbuffo.
Savanna sorride maliziosamente e non risponde.


Mi porta dietro la scuola, vicino ad un campo di tennis mi sembra.

«Sei pronta?»domanda. Non riesco a capire cosa voglia fare e quindi annuisco semplicemente.

Salta giù sul prato fino ad arrivare ad una casetta nascosta.

«E questa cos'è?»domando curiosa. Lei mi zittisce e mi mima di ascoltare. In effetti sento un po' di musica di sottofondo ed un grande chiasso. Lei scoppia a ridere nel vedere la mia reazione e subito dopo suona una sorta di campanello per poi ripetere: "PAUR" ed alla fine della parola magica, la porta si spalanca.

«Savanna!»urla un ragazzo. «Lei?»domanda squadrandomi.

«E' con me, e sii carino. E' una brava ragazza.»dice dolcemente la mia..amica?

Il ragazzo che prima sembrava tanto scontroso adesso mi guarda e sorride per poi stringermi la mano e chiedendomi scusa: «Io sono Jason, tu sei?»

«Megan, mi chiamo Megan.»riesco a pronunciare. Mi fanno cenno di entrare e ciò che vedo è qualcosa di assurdo. Una casetta che dall'esterno sembra così innocua dentro è praticamente il contrario: a partire dalle dimensioni, una volta all'interno sembra più grande. Dopodiché le pareti sono ricoperte da lucine tipo quelle di natale, con appese delle foto scattate con la polaroid. Cerco di capire quali volti siano ritratti ma riconosco poche persone, tra cui una foto attira la mia attenzione: Savanna e Liam che sorridono stretti l'un l'altra. Ci sono due divanetti tenuti non molto bene, bottiglie di alcool sparse per la stanza, sigarette e forse anche qualcos'altro.

«Non spaventarti, non siamo così animali. Non tutti, per lo meno.»annuncia Savanna dando un'occhiataccia a Jason e ad altri ragazzi che mi sono persa, visto che sono sicuramente entrati ora visto che non li avevo notati.

«Lei è Megan ragazzi, voglio che la trattiate bene. Ed ora vorrei cinque minuti di privacy, le devo parlare. Dopo ce ne torniamo in classe.»dice a muso duro lei.

I ragazzi annuiscono e dopodiché se ne escono dalla casetta.

«Perché sono qui?»domando. Non riesco a capire del perché esista questa casa, perché si trovi vicina alla scuola, perché a quanto pare sia segreta e soprattutto perché ne sono venuta a conoscenza? Quante altre persone sapevano di questa specie di cosa?

«Non agitarti Meg, stai tranquilla. Ti presento il nostro club. E' un club che è stato creato molto tempo fa e ogni anno ci sono membri che vanno via, che vengono o che continuano la loro permanenza. E' una tradizione della scuola, un tempo si chiamavano gli Spolish. Da qualche anno ormai si parla solo di club e PAUR, ovvero pace, amore, unità e rispetto. Prima questo era un club che si divertiva a trattare male ragazze, e spendere il più possibile. Gente vile, viziata e quant'altro si divertiva a trattare male chiunque ed immagina, non erano ammesse ragazze. Solo uomini meschini e orribili che commettevano tante di quelle cose. Ora siamo più scialli. Ognuno ha una sua personalità e noi la rispettiamo. Passiamo qua la domenica soprattutto, ma ogni tanto quando ci annoiamo a lezione vediamo qualcuno qua per svagarci un po', nulla di che. E se vedi tutta questa confusione è perché Dasy e suo cugino si saranno sicuramente dimenticati di venire a dare una pulitina. Non pensare di trovarti in un posto dove ci passano il tempo ubriachi o drogati, anche se ognuno ha i suoi vizi. Ti ho comunque portata qui perché da quando ti ho vista la prima volta mi sei sembrata così timida e lontana dal mondo. Non che io pensi male, solamente che mi piacerebbe conoscere un'altra parte di te. Mi sembri una brava ragazza e sarei onorata di poter prendere e farti sorridere più del dovuto ogni tanto. Magari sei solo fatta così, o magari hai qualcosa contro di me. Ma io ci tengo e se ti va, ti posso portare a conoscere altri aspetti. Non so se hai mai avuto un gruppo o un qualcosa del genere, ma provare non costa niente. Siamo giovani! Che ne dici di passare del tempo con noi?»

Saaaalve! Scusate l'assenza ma le motivazioni sono sempre le stesse! Che ne pensate di questo capitolo? Savanna vi convince? Sarà sincera tutta la sua gentilezza o c'è qualcosa dietro? Megan vorrà cercare di cambiare aria, di provare ad uscire dal suo guscio, oppure eviterà questo tipo di frequentazione? Fatemi sapere nei commenti, un abbraccio!

Rosaly

Lunatic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora