Part 8

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Sono sveglia ormai da un'ora ma non ho voglia di aprire gli occhi. Non ho il coraggio di aprirli ed incrociare quelli di qualsiasi persona qui presente nella mia stanza. Voglio stare da sola,  sola con la misera vita che ancora mi resta.
Ero io quella che doveva morire, io. Non Peter. Perché me l'hanno portato via? Perché? Se proprio necessario, dovevano portarci via insieme. Insieme. Me ed il mio futuro sposo.

« È ancora molto debole, ma si rimetterà. »Sento la voce di un uomo.
« Va bene dottore, la ringrazio.» è mio padre.

« Non serve che rimaniate qui Maria, vai a riposarti. Meg si sveglierà appena recupererà un po' di sonno, vi aggiorneremo, state tranquilli.»
Maria era lì per me?
« No Chris, abbiamo perso già nostro figlio e adesso vogliamo stare accanto a quella che per noi è una figlia. » sento rispondere sicuro Greg, il padre di Peter. Alle sue parole sussulto, ma non se ne accorgono, troppo presi dal loro discorso.
« Li avevamo chiamati qualche minuto prima ed andava tutto bene... » sussurra Greg.
Sì, andava tutto bene, andava.
« Abbiamo trovato il pirata. Mi ha chiamato poco fa un mio caro amico della polizia e mi ha detto che lo hanno rintracciato. È un polacco di cinquant'anni, era ubriaco e non ha rispettato il semaforo rosso. » mio padre racconta ciò che sa ai miei secondi genitori ma si ferma non appena si accorge di me che sto piangendo. Si avvicina lentamente e mi accarezza la spalla mentre io continuo a piangere senza aprire gli occhi. Solo quando sento una mano fredda accarezzarmi la guancia li apro ed osservo un punto fisso, non riesco a parlare o a guardare in faccia Maria. Mi sento male quando mi ricordo che io sono qui, mentre suo figlio non ci è riuscito.
« Non è stata colpa tua Meg, non è stata colpa tua-sospira-se è andata così questo vuol dire che era destino. Non stare male, Peter si arrabbierebbe e lo sai benissimo, come sai che lui in questo momento è tranquillo, perché lo ha sempre detto: quando arriverà la mia scomparsa, sappiate che sarà frutto del destino, non piangete la mia morte. » ed è a questa frase che mi metto a sedere ed incastro i miei occhi nei suoi.
« Non doveva andare così, ero io quella che doveva morire. Io dovevo sposarlo Maria, voglio mio marito.»

**

Narratore esterno

« Sono passati due mesi e Megan non scende quasi più, nemmeno per mangiare, mamma! »borbotta Dena.

« Tua sorella non mangia, non parla e non esce da camera sua, lo sappiamo e siamo molto preoccupati.» sbotta invece Celia.

« Non c'è qualche modo per tirarla su o qualcosa? Mamma non posso vedere mia sorella in questo stato, ci dev'essere un modo. Non piange nemmeno più, non ha più lacrime. Ieri mi sono permessa di sbirciare per vedere quello che faceva dalla fessura e sai cosa ho visto? Megan seduta per terra che guardava il vuoto e diceva cose stranissime. Stava parlando con Peter e continuava a ripetergli che l'aveva lasciata da sola e che lei lo avrebbe comunque aspettato all'altare. Non sopporto più tutto questo, lei sta male, tutti stiamo male, Peter è stato come un figlio per voi, un fratello per me e l'amore per Megan, ma dobbiamo tirarla su da questa buca, il prima possibile. Mi sono rotta di ascoltare i dottori, il tempo non guarisce. Non basta il tempo mamma, sono due mesi, due mesi che non è cambiato niente. Siamo riusciti a farle mangiare qualcosa, a farle spiccicare due parole che non riguardino Peter e adesso sono stufa.»

« Dena, è difficile per tutti. Sono vostra madre, pensi che a me non faccia male vederla in questo stato? Ma i dottori sono stati chiari: il tempo aggiusterà tutto quanto. Noi dobbiamo solamente starle vicino, soprattutto quando fa quei sogni. » sussurra la donna.

« Mamma al diavolo il tempo ed i dottori! E' un po' che ci penso, Meg verrà con me e Ezra, deve cambiare aria, sono sicura che sarà più facile la. Se dovesse tornare a scuola qua avrebbe tutti gli occhi puntati addosso e ciò le renderebbe tutto più difficile. Se venisse con me ed il mio ragazzo a New York sarebbe meglio. Ne sono convinta. Tentar non nuoce, proviamoci mamma, te ne prego!»

La donna sembra pensarci su ed è lì che interviene Chris:

« Celia, a malincuore credo che Dena abbia ragione. Forse rimanere qua significherebbe avere molti, anzi troppi ricordi, forse..dovrebbe ricominciare altrove. Alla fine se ne va con sua sorella, non con una sconosciuta. Questo cambiamento non le farà altro che bene.»  dice l'uomo abbassando lo sguardo.

La donna sembra pensarci un po' su per poi accettare l'idea che sua figlia Meg si trasferisca dall'altra parte degli Stati Uniti, anche lei.


Salve ragazze!
Sono appena tornata dal mare e vi lascio con questo capitolo che mi ero già preparata!
Secondo voi è una buona idea? Meg accetterà oppure preferirà rimanere attaccata ai ricordi di Peter e continuare a passare il resto della sua vita a Los Angeles?

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