Part 18

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Questa mattina svegliarmi è difficile. La sveglia continua a suonare e vorrei distruggerla per potermene restare nel mio dolce letto. Diciamo che il primo giorno di scuola è arrivato ed io non è che mi senta del tutto pronta ad affrontare tutto questo. Partiamo dalla sveglia , appunto. Poi ci sono il tragitto,  i miei futuri compagni, le lezioni, i compiti..e la mancanza del mio compagno preferito Peter. Solitamente mi svegliavo sapendo che avrei passato un'intera giornata con lui, e per me questo nuovo inizio mi riporta comunque al suo pensiero.

Sono sicura che lui stia tifando per me ed è questa la ragione che mi spinge a buttarmi giù dalla mia comodissima tana. Mi specchio per sbaglio ed il mio aspetto non è dei migliori. Mi dirigo quindi sotto la doccia e stamattina la fortuna non è dalla mia parte, perché l'acqua tiepida sembra scomparsa. Mi sento una stupida che non riesce nemmeno a regolare il getto dell'acqua e questo mi fa sorridere in un certo senso: non so regolare l'acqua, come pretendo di poter affrontare un'intera giornata in una nuova scuola? Ma va bene, ce la posso fare.

Indosso una tuta comoda ed aderente e una maglietta rossa, poi delle comode Nike. Un filo di mascara e la finta bionda è pronta ad affrontare una nuova giornata.

Scendo frettolosamente le scale e per poco non inciampo, visto che i miei capelli sono sciolti e mi sono finiti tutti sulla faccia, accecandomi. 

Dena sorride e mi pone la colazione per strattonarmi e buttarmi in macchina.

«Tu sei pazza! » le urlo in faccia.

« E tu sei in ritardo per il tuo primo giorno di scuola, ed io per il mio. Quindi mangi in macchina mentre Ezra ed io ti portiamo là.»sputa mia sorella.

Guardo davanti e noto Ezra ridere godendosi la scena.

« Senti, tu guida e non ridere.»gli punto il dito contro.

« Buongiorno anche a te mia cara. »

Il viaggio continua con delle mie lamentele riguardanti l'ansia che provo e i miei coinquilini che mi ignorano tranquillamente.

Giunti a destinazione le mie gambe non rispondono. Cerco in tutti i modi di muoverle ma niente, anzi, mi tremano pure le mani e mi viene da piangere. Ezra scende e cerca di tranquillizzarmi insieme a mia sorella.

« Hey Meg, ricordati che puoi sempre scegliere un'altra strada. Anche se dovresti affrontare quello che ti turba, quindi io fossi in te, alzerei le chiappe e mi fionderei in classe per mostrare a tutti che sono una ragazza bellissima, forte e molto intelligente. Vai.»osservo Dena che ha gli occhi lucidi e mi catapulto su di lei per abbracciarla. Ha ragione, è ora di dare una svolta alla mia vita, per me e per Pete.

Saluto i miei fratelli e con molta ansia mi incammino verso questa struttura enorme. 

Attraverso un vasto giardino verde ed è molto carino, devo ammetterlo. Si sente il profumo di erba tagliata, quindi penso sia stato fatto da veramente poco. 

Mi guardo intorno ed osservo chi mi capita, sperando di non incrociare lo sguardo di nessuno, ma ciò non accade, perché circa cinque persone mi hanno sgamata nel guardarli. Ma non mi interessa quindi entro dentro quella che dovrebbe essere la mia scuola e cerco di trovare da sola la segreteria, così per informarmi su come funzioni qui e dopo quasi sette minuti d'orologio finalmente riesco a trovarla.

Busso ed una voce femminile mi invita ad entrare. 

« Salve, lei è?»

« Salve buongiorno, il mio nome è Megan, Megan Forbes.»

« Oh, signorina Forbes, la nostra giornalista! Le do il benvenuto alla Columbia, siamo fieri di poterla avere tra noi. Immagino non sia ancora andata a visitare le classi, la palestra ed i vari laboratori! Ora le cerco il programma, dopodiché le spiegherò un po' tutto, va bene?»

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