« Allora sei sicura Meg?» domanda mia sorella. La guardo ed annuisco. Rimanere a Los Angeles non mi interessa, in un modo o nell'altro dopo il matrimonio mi sarei comunque spostata da casa mia. Non è il trasferimento che mi aspettavo, ma andarmene da qua forse mi avrebbe aiutata. Non dico a dimenticare, perché sarebbe una cosa veramente impossibile, ma forse ad imparare ad accettare la realtà, la dura realtà che mi circonda.
Peter mi è apparso in sogno un sacco di volte, praticamente ogni notte. Quella che inizialmente si era mostrata come una sagoma scura si era piano piano trasformata nella figura del mio dolce e meraviglioso Peter che mi allungava la mano per uscire da un buio e freddo fosso. Mi aveva detto che dovevo riprendermi, svegliarmi. Ma io gli ho sempre risposto che io sarei rimasta ad aspettarlo. E continuo a chiedergli di aspettare me nell'aldilà perché appena ci arriverò mi sposerà là. Gli ho spiegato per filo e per segno metà matrimonio, e questo perché purtroppo i sogni durano poco. E' sempre la stessa storia. La sagoma, lui, il suo braccio verso di me. Ma poi cambia, non so come si trasforma: a volte riesco a parlarci, altre volte lui non mi sente, io inizio ad urlare e la sua mano si allontana piano piano fino a quando non apro gli occhi di scatto, ansimante trovandomi un membro della mia famiglia seduto sul letto guardandomi preoccupata che cerca in qualche modo di rassicurarmi, ma io continuo a pensare che sia inutile e che l'unica cosa che mi possa tranquillizzare è chiaramente Peter.
Ricordo di quanto perfetto lui fosse. Aveva i capelli castani, ma io lo convinsi a farsi la rapa perché secondo me si sarebbero risaltati i suoi grandi occhi verdi. Era bellissimo. Mi ascoltava sempre, era il mio migliore amico, perché sì, tra noi c'era anche amicizia. Forse è per questo che funzionava. Non c'era solo sesso, uscite o altro. Io e lui facevamo l'amore, giocavamo, scherzavamo, dormivamo, mangiavamo insieme. Condividevamo qualsiasi cosa e qualsiasi bene.
Alzo lo sguardo e mi ricordo di non aver mai preso l'aereo. Se ho paura? Per niente. Non mi spaventa più niente ormai.
« Allacciati la cintura. Ci vorranno un paio d'ore ma tranquilla, passano velocemente. Ti tirerai su, te lo prometto Meg.» Ezra è molto carino nei miei confronti. Nonostante lo conosca poco, visto che mia sorella torna davvero poco spesso dalla sua scuola a casa sua, non ho mai avuto molte occasioni per conoscerlo. Sforzo un mezzo sorriso e mi giro verso il finestrino. Stiamo andando velocissimo, anzi, adesso siamo decollati, vedo la terra allontanarsi pian piano. Sento una strana sensazione alla pancia ma credo che sia una cosa normale, forse.
Non so se sto facendo la cosa giusta, ma Peter mi ha detto che New York è bella e che dovrei visitarla, quindi io lo seguo. Parlo spesso con lui, ma non so se le risposte che ricevo siano frutto della mia immaginazione, oppure semplicemente è lui che mi parla.
Ormai è il mio angelo custode e che dire, può benissimo comportarsi da tale anche solo consigliandomi se sto facendo la cosa giusta o meno.
Le ore sembrano non passare mai, ma finalmente atterriamo. Non vedo l'ora di entrare a casa, sono esausta.
« Sei stanca?» mi domandano. Non rispondo, non ne ho voglia. E' già tanto che sono riuscita a partire, non voglio parlare adesso, non voglio. Continuo ad avere i miei pensieri e a vagare con loro chissà dove, quindi voglio restare dentro la mia bolla.
La casa è carina, non molto grande ma confortevole. Mi faccio dire dove sia la mia stanza e mi ci catapulto. Non faccio caso alle mie valige, perché metterò a posto domani. Tiro fuori il telefono e leggo diversi messaggi: Lynsey e Kaleb mi hanno praticamente riempita ti telefonate e messaggi ma io non ho avuto il coraggio di rispondere e nemmeno di avvertirli della mia partenza..sono una codarda forse sì, ma è già tanto che sia riuscita a salutare Maria e Greg, mi sono sentita male, come se oltre a Peter in un certo senso li abbia abbandonati anche io, ma gli ho promesso che tornerò, e quando tornerò sarò più forte di prima.
Prendo solo la mia borsa e tiro fuori tutte le cose di Peter: il suo portachiavi, la sua penna, i suoi vestiti che indosso per dormire, il suo profumo che spruzzo sul cuscino ed una cornice con la nostra foto che appoggio sul comodino. La bacio, l'accarezzo e gli do la buonanotte.
Buonanotte amore mio.
Salve ragazze! Vi piace il capitolo? Che ne pensate? Sono felicissima perché vedo che la storia vi piace, commentate, mi mandate messaggi carinissimi! Apprezzo davvero molto, giuro! Ditemi che ne pensate e se vi piacerebbe qualche cambiamento o qualche altro colpo di scena! Un bacio
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Lunatic
RomanceNon ho grandi descrizioni, ma se ti va di conoscere una storia particolare e piena di colpi di scena, sei nel posto giusto❤️