Capitolo 1

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La  sezione invernale.
La più difficile di tutto l'anno,piena di esami e per lo più,le possibilità di studiare sono scarse,visto le svariate rimpatriate di famiglie,dove non manca mai nessuno.
Poi da quando vivevo qui a Torino,quando scendevo al Sud,nel mio piccolo paesino ogni scusa era buona per festeggiare,non mi dispiaceva certo,ma non amavo particolarmente dover raccontare a numerose persone cosa mi succedeva,ecco.
Condividevo il mio appartamento con Valentina Allegri,figlia del mister della Juventus.
Valentina l'incontrai all'università e dire che mi era stata d'aiuto era poco,visto e considerato che abitavo lì da circa 5 mesi,e con lei mi sembrava di stare a casa mia,con l'affetto e il calore che solo la mia famiglia poteva darmi.
Mi trovavo nella mia stanza alle 6:00 del pomeriggio a studiare pedagogia per l'esame che avrei dovuto sostenere tra una settimana,mentre fuori la pioggia sbatteva sulla mia  finestra interrottamente emettendo un suono fastidioso per le mie orecchie.
«Julia,domani allo stadio»più che una domanda quella che Valentina mi aveva posto era un'affermazione.
«Non lo so Vale,devo studiare,tra una settimana...»
«Si hai l'esame di pedagogia e blablabla,sono 5 mesi che cerco di portarti allo stadio e agli allenamenti a Vivono e tu,puntualmente rifiuti sempre la mia offerta»
Vero.
In 5 mesi non era mai riuscita a portarmi a vedere una singola partita oppure un allenamento.
Per me non sarebbe di certo stato un problema,visto e considerato che il mio cuore era bianco e nero, nonostante sia cresciuta vicino Napoli.
«Lo so,e mi dispiace,mi sento ancora spaesata»
«Se resterai ancora chiusa in casa,sì,dai solo domani,se non ti piace,non te lo chiederò più,te lo giuro» mi disse mettendo una mano sul cuore.
«E va bene» dissi ruotando gli occhi.
«Finalmente»
Mi strinse in un abbraccio che io ricambiai e come sempre il suo profumo di Victoria's Secret mi invase le narici.
«Ah e se domani vinciamo,la sera andiamo a festeggiare,e tu verrai» mi disse Valentina puntandomi un dito contro.
Annuì e lei uscì finalmente sorridente dalla mia camera.
Ripresi a studiare e dopo un po' mi arrivò un messaggio,presi il telefono dal comodino e vidi un messaggio da parte di Max,il padre di Valentina.
«Stasera cena a casa mia,e chiedi a mia figlia di rispondere al telefono,a stasera!»
«Valentina»urlai restando stesa sul letto.
«Cosa urli?»disse entrando in camera «ci sento benissimo»
Le mostrai il telefono e lei annuì.
«Bene,allora tra poco vestiti,che andiamo a comprare una bottiglia di vino a papà»
«Sono appena le 6:00!»
«Appunto»
Si stese affianco a me e mi sfilò il telefono dalle mani.
«Sai ci sono tanti ragazzi carini della squadra,e domani avrai la possibilità di incontrarli»mi disse facendo un sorrisetto
«Già te l'ho detto,non voglio distrazioni per il momento»dissi riprendendo il libro dai piedi del letto.
«Va bene,allora mi accontenterò di farti conoscere le ragazze,sai sono tanto simpatiche,e poi scommetto che ti prenderanno subito nel gruppo con loro,proprio come hanno fatto con me»
«Beh,dalle foto che mettono sembrano delle oche, ma anche le tue non sono di meno,quindi deduco che siano simpatiche»dissi alzando le spalle.
«Quindi io sarei un'oca?» mi disse spalancando gli occhi
«Già» dissi annuendo
«Ah bene-disse incominciando a buttarmi contro i cuscini che si trovavano sul letto-anche tu sembri una di loro»
Io cominciai a ridere prendendo a mia volta il cuscino e buttandolo ripetutamente sul suo viso.
«Va bene mi arrendo» urlò per sovrastare la mia risata
Posai il cuscino e mi stesi sopra sorridendo.
«Mi piace andare da papà,mi fa ricordare quando ero piccola» disse incamminandosi nella sua stanza.
Io mi alzai dal mio letto e aprí la cabina armadio.
Presi i vestiti che avrei indossato e andai in bagno e mi feci una doccia veloce,per poi vestirmi e truccarmi leggermente con il correttore per coprire le mie occhiaie e qualche imperfezione e poi un po' di mascara.
Scesi giù e mi sedetti sul divano che faceva angolo.
Devo dire che per essere una casa dove vivevano due ragazze di 22 anni,era abbastanza spaziosa.
«Okay,andiamo»
Valentina prese le chiavi della macchina e aprí la porta.
La segui e mi infilai in macchina accendendo il riscaldamento.
Accese la radio e cominciammo a cantare la nostra canzone preferita.
«Vestita da sera, vestita da sposa
Vestita da strega, vestita di rosa
Qualcosa mi dice che ti ho perso ancora
Maledetto giornale, la borsa cade
E cade l'occhio sull'oroscopo
E il bello è che dice che tornerà tutto a posto
Ma non so dove sei»
Quella canzone era diventata una delle nostre preferite,dopo che l'avevamo ascoltata per la prima volta quando eravamo in aereo per raggiungere casa mia.
«Sei proprio sicura di non voler conoscere nessuno?»disse
Io scossi la testa ma lei continuò.
«C'è Bernardeschi,sai è molto carino,è biondo,poi c'è Dybala,si è lasciato da poco,e ha degli occhi che..»
«Valentina,non mi farò distrarre da nessuno,nemmeno se mi porti Neymar,va bene?»
«Sei proprio sicura che se ti porto Neymar,non cadi ai suoi piedi»disse parcheggiando.
«Beh,forse in quel caso»
«Ecco»
Scesi dalla macchina,ed entrammo nel solito supermercato.
«Alla fine ti farebbe bene,sai dopo Cristian»disse spedita verso gli scaffali
«Si lo so,dopo lui non c'è stato nessuno»dissi leggendo i vari nomi dei vini.
«Appunto,non tutti sono come lui,poi tesoro mio hai gli occhi coperti,e nemmeno ti accorgi di tutti quelli che ti corrono dietro»disse indicandomi.
«Oppure sono io che non voglio accorgermene»
Presi un vino rosso e lo misi nelle mani di Valentina,per poi dirigermi verso la piccola pasticceria che c'era all'interno.
«Allora sei un po' tonta»
«Sono troppo sveglia per avere un ragazzo»
«Prendi quella al cioccolato,a papà piace tanto»
Presi quella al cioccolato come detto da lei,e gliela mostrai.
«Va bene,comunque un ragazzo te lo meriti,fidati»
«Per meritarmelo,me lo merito,però sai come sono,per ora voglio solo concentrami sullo studio»
«Sono 13,49 in totale»disse la cassiera ponendo una busta a Valentina
Valentina appoggiò i 15€ sulla cassa e aggiunse un pacchetto di gomme alla menta.
«Arrivederci»dissi prendendo la busta della spesa.
«Posala nei sedili posteriori »
Appoggiai la busta della spesa sul tappetino di dietro,e poi salì.
«Non ti sembra presto per andare da tuo padre?»
«Non credo,poi gli farà piacere averti un po' lì,non ti vede da tanto»
«Anche a me mancava sai?-affermai girandomi verso di lei-ma mi mancava ancora di più la sua cucina»dissi facendola ridere.
«Anche a me,anche se tu cucini lo stesso bene »
Arrivammo a casa di Allegri entro 10 minuti e come al solito ci venne ad aprire con il suo solito sorriso.
«Ragazze,sono così felice di vedervi»disse stringendo prima Valentina e poi me in un abbraccio.
«Papà,l'ho convinta a venire alla partita finalmente»
«Julia,finalmente dopo 5 mesi ti vedrò in tribuna a tifare per noi,un privilegio per me»disse facendo ridere Valentina.
«Dai sediamoci che oggi sono andata in palestra e mi fanno male le gambe-disse Valentina sedendosi sul divano-le ho detto che domani potrebbe conoscere qualche giocatore carino,ma mi ha risposto dicendo che non vuole distrazioni»
«Ah Julia,sempre la solita,devi staccare un po' dai libri,frequentare un ragazzo ti farebbe bene»
«Non credo,sai,sono concentrata su questa sezione di esami,li termino entro questi due mesi,e poi sono libera fino ad aprile»
«Le ho proposto Paulo,oppure Federico,ma ovviamente anche un ragazzo che non sia un calciatore,andrebbe bene»
«Assolutamente,poi chi non vorrebbe avere al proprio fianco una come lei»disse indicandomi.
Sorrisi a quelle parole,e forse avevano ragione i due Allegri,un ragazzo mi avrebbe fatto bene.

Solo un pò del tuo cuore- Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora