Capitolo 12.

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A FINE CAPITOLO,TROVERETE LA TRADUZIONE DEL DIALOGO

12.
Chiusi piano la portiera della mia macchina,e cacciai la valigia dal portabagagli per appoggiarla a terra,entrai nel vialetto e il mio cane cominciò ad abbagliare.
Il pastore tedesco che tanto mi era mancato in questi mesi lontana da casa.
La casa che solo a guardarla dall'esterno,faceva riaffiorare alla mia mente tanti ricordi.
«Rasty-sussurrai-vieni qui»dissi battendo una mano sulla mia gamba.
Lui mi corse incontro e cominciò a strusciarsi sulla mia gamba in cerca di coccole.
«Anche tu mi sei mancato tanto»dissi mentre il suo respiro riscaldava la mia mano fredda.
Bussai al campanello,e notai che la melodia era cambiata.
«Amore della mamma-disse mia madre stringendomi a se-mi sei mancata così tanto,entra ci sono tutti!»
L'odore era sempre lo stesso,l'odore che mi aveva fatto crescere,e mi aveva fatto diventare una donna.
Quella era casa mia.
«quem é?»disse mia nonna.
«olá para todos!»dissi posando la valigia a terra.
Tutti i parenti nel soggiorno mi guardarono per poi sorridere calorosamente.
«La mia bambina è venuta a trovarmi»disse mio padre alzandosi dalla poltrona sul quale era seduta.
«Ciao anche a te papà»
«minha sobrinha, você se tornou tão bonita»mia nonna si alzò e mi venne incontro.
All'età di 89 anni era ancora una donna,arzilla ed energica,ed era proprio così che mi immaginavo alla sua dolce età.
«vó, porque você tem que falar português, sabe italiano melhor que eu!»
«Lo faccio per vedere se ancora conosci la tua lingua madre»
«Mi sembra ovvio nonna»
«La nostra sorellona»dissero i miei due fratelli e mia sorella.
Mia sorella,era quella con meno anni di differenza da me,ed era anche quella che più mi assomigliava.
I miei due fratelli,gemelli per lo più,avevano preso tutti i tratti da mio padre,cosa che in me e mia sorella,ma soprattutto in me stessa,erano del tutto assenti,mentre quelli di mia mamma erano ben evidenti.
«Anche voi mi siete mancati tanto»
«Tra poco mangiamo,ma qualcosa di leggero,stavamo pensando ad un minestrone,ti va bene?»disse mia zia Caterina.
«Vi aiuto a cucinare»
«Anche io»disse soler.
«Oh no,bimba mia,credo che sia meglio che tu stia con gli altri,Julia ha tante cose da raccontarci»
Io e la mia famiglia,sia dalla parte di mia madre,che da quella di mio padre,eravamo sempre stati molto legati,soprattutto con la parte femminile della famiglia,c'era un legame speciale.
Con mia zia Concetta,che era la sorella di mia madre,era tutta un'altra cosa,da lei passavo la maggior parte del tempo,quando nonna,ancora lavorava,mentre ora si limitava a curare l'orto nel giardino di casa sua.
«Allora,hai trovato il fidanzatino?»
Io feci spallucce e continuai a tagliare a tocchetti le carote.
«Quindi c'è un ragazzo»disse mia nonna difronte a me.
«Si,è un calciatore-disse mio fratello Gabriele bevendo dell'acqua-gioca nella Juve»
«Se dici un'altra parola,ti faccio passare il natale attaccato all'attaccapanni»dissi puntandogli il coltello contro.
«Julia,smettila,si spaventa davvero»disse mia madre cacciando via mio fratello-vai di là a parlare con gli zii,su»
«Hai avuto un qualcosa con lui»disse mia zia.
«Noo,cioè no-dissi versando le carote nella ciotola-ecco diciamo che un paio di volte abbiamo solo dormito insieme e...»
«E?!»disse mia madre affiancandosi a me.
«Stamattina,sono andata in aeroporto per prendere il volo,e dopo un po' che ero lì è venuto anche lui,abbiamo parlato per un po',e quando stavo per andare via,lui mi ha baciato dicendomi che se non l'avrebbe fatto se ne sarebbe pentito per sempre»dissi arrossendo leggermente.
«Chiaramente a lui piaci,ma a te?Lui piace?»
«Nonna,lui mi piace tanto,è sempre pronto a fare qualunque cosa per me,abbiamo un rapporto differente,non siamo semplici amici,io provo delle emozioni quando sono con lui che non saprei descrivere,il mio cuore ha sempre un battito in più,lui ha addirittura fatto sanguinare il naso ad un suo compagno di squadra,per lo più mio e suo amico,perché gli aveva detto che lui non era il ragazzo giusto per me»
«Julia,l'unica cosa che mi viene da dirti è che lui è un calciatore,sai cosa intendo,se la spassano,non hanno mai una ragazza fissa,loro adorano conquistare le ragazze per poi lasciarle,non voglio che tu stia male,ma se lui ti piace,non posso importi niente»disse mia madre.
La guardai negli occhi,ed era seria,fin troppo.
Paulo non sembrava il classico montato,che andava in giro a sperperare soldi e a sfoggiare il fatto di essere un calciatore.
«Mamma,sono maturata da quando non vivo più qui,prima fare Napoli-Torino,per me era difficile,partivo presto e tornavo tardi,ma da quando vivo lì,ho la situazione sotto controllo,gestisco tutto io,e il mio carattere è maturato,non sono più la ragazzina illusa che si innamora del primo sbandato che mi passa avanti»
«Elisa,lasciare stare la mia povera bambina,se è innamorata di quel ragazzo,che sia un calciatore o meno,lei deve vivere la sua esperienza,è grande abbastanza da indirizzarsi verso la giusta strada»disse mia nonna.

«Quindi,ti stai frequentando con Dybala»mi disse mia sorella,nel mentre che facevamo una passeggiata con Rasty.
«Proprio così»
«Beh,lui è molto carino»
«Lo so,Soler,solo che lui spesso e volentieri si comporta in modo così strano,un giorno mi vuole al suo fianco,e l'altro mi ignora,non so più quale decisione prendere»
«Probabilmente ha solo paura dei suoi sentimenti,ti ricordi quando io avevo 13 anni,e tu 16,e tu eri così innamorata di Marco,e pure,non riuscivi nemmeno a dirgli ciao,nonostante lui era nella tua stessa classe,forse Paulo si sente come te in quel periodo»
Spaventato dei suoi sentimenti.
Viviamo in un modo dove le persone hanno paura di provare dei sentimenti genuini, o se proprio va alla grande, hanno paura di mostrarli.

«Proprio come quella volta che quell'estate Julia cadde dalla sedia a sdraio»disse mi madre per poi scoppiare a ridere,e a se si scatenarono le risate di tutti i miei parenti compresa la mia.
Il mio telefono che avevo lasciato sul mobile all'ingresso cominciò a suonare.
«È il mio»dissi alzandomi.
Nel mentre che mi incamminavo,speravo con tutta me stessa che quella chiamata fosse di Paulo,che finalmente mi aveva chiamata,per dirmi che era andato tutto bene,e ora si trovava a casa con i suoi parenti.
Ma le mie speranze svanirono,quando lessi che Federico mi stava chiedendo di fare una videochiamata.
«Cosa c'è,sono alla cena con la mia famiglia»sussurrai.
Lui girò il telefono verso la tavolata e si senti un forte «Buona Vigilia di Natale!»
I miei parenti anche loro si girarono verso di me,allora mi avvicinai a loro e gli mostrai tutti i miei amici,per lo più giocatori della Juventus,ad una tavolata piena di cibo e bevande.
«Loro sono la mia famiglia»
«Buona Vigilia di Natale,alla famiglia Greco»disse Federico ridendo.
«Ma...quello è Bernardeschi»disse mio padre alzandosi in piedi.
«Salve signore,auguri!»
«Figlia mia,non ti posso amare più di così»
«Noi vi lasciamo mangiare-disse girando la fotocamera nuovamente verso gli altri-a presto piccola!»
Chiusi la videochiamata e posai il telefono sul mobiletto più vicino a me stavolta.
«Quindi lui è il ragazzo con cui ti frequenti?»disse mia nonna.
A quella domanda Soler,seduta affianco a me,scoppiò in una risatina e poi mi guardò.
«No,non è lui,Federico è solo un grande amico»dissi tagliando un pezzettino di arrosto.
«Se non è lui,chi è?Dybala?»disse mio zio Carmine,il fratello di mio padre,facendo una risatina.
Io tossì a quel nome,e stavo rischiando di strozzarmi.
Aveva centrato in pieno il nome.
«È lui?»continuò.
«Io...-dissi bevendo un po' di vino-non lo so,non so che sentimenti prova lui per me,e io per lui,per favore possiamo non parlarne?»
«Mia sorella conosce la Joya meglio di tutti-disse mio fratello Daniel-fai bene il tuo lavoro con lui,dobbiamo vincere il campionato,così che andrà in cu...»
«Daniel-urlò mio padre interrompendolo-non farà nessun lavoro con lui,non voglio nemmeno immaginarlo»
«Andiamo Yuri,pensi davvero che tua figlia sia chiusa?!»rise mio nonno.
Stavolta il pezzetto di carne che stavo masticando mi andò del tutto storto,e tossì innumerevoli volte.
Era possibile che quella sera dovevano parlare di me e della mia vita sessuale?
«Ha ragione tuo padre,alla sua età,ogni sera portavi una ragazza diversa a casa!»rise mia nonna.
«Me lo ricordo-disse mio zio socchiudendo gli occhi-a quell'età quelle cose mi hanno abbastanza scosso»
«querida, vem comigo para a cozinha pegar as batatas?»mi chiese mia nonna alzandosi in piedi.
Io la segui in cucina e lei mi chiese di prendere le patate dal forno,nel mentre che prendeva il contenitore.
«então, nenhum trem entrou na sua galeria ainda?-mi sussurrò nel mentre che faceva le porzioni-vire-me os camarões, por favor»
«vovó, você me envergonha!»
«então é verdade»
Io annuì e mi avvicinai a lei«che rimanga tra me e te-dissi baciandole la guancia-credo che i gamberoni sono pronti,i porto questo a tavola.»
Alla fine Paulo aveva ragione,non c'era niente di cui vergognarsi,tutti avevano un tempo specifico per fare una cosa,e io avevo il mio tempo.
Ma,non avevo tempo per aspettare Paulo,lo volevo più che mai.

TRADUZIONE:
1-Chi è?(nonna)
2-Ciao a tutti!(Julia)
3-la mia nipotina,sei diventata così bella.(nonna)
4-nonna,perchè devi parlare portoghese,conosci meglio di me l'italiano.(Julia)
5-Tesoro, vieni con me in una cucina a prendere le patate?(nonna)
6-quindi,nessun treno è entrato ancora nella tua galleria?-mi giri i gamberoni per favore.(nonna)
7-nonna,mi metti in imbarazzo!(Julia)
8-Quindi è vero(nonna)

Solo un pò del tuo cuore- Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora