Capitolo 40.

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Leggete lo spazio autrice per favore!

Aprì il portone e corsi al piano sopra al mio, bussai alla porta di paulo numerose volte, mentre i capelli bagnati, come il resto dei miei abiti, sgocciolavano sul pavimento.
Aprì la porta e sbadigliò.
«Che diavolo ti è successo»mi prese la mano e mi portò dentro.
«Julia, stai bene?»
Mi prese per le spalle e mi scosse leggermente, mi buttai nelle sue braccia e perse leggermente l'equilibrio per poi stringermi a sua volta.
«Ho lasciato Federico»
Sapevo quanto era entusiasta in quel momento, nominando quelle poche parole, era arrivato al settimo cielo.
A differenza mia, lui aveva tolto un problema di mezzo.
Io invece ne avevo creato un altro.
«È stato brutto, non avrei mai pensato di poter arrivare a tanto»
«Le persone si lasciano in continuazione, tu non sarai l'ultima che farà una cosa del genere»
«Io c'ho scherzato sopra, ho ironizzato sul fatto che io e te siamo stati insieme»
Ridacchiò e mi accarezzo i capelli. «Non mi sembra un male sdrammatizzare, io ho fatto di peggio in vita mia»
«Ma io non sono così, non fraintendermi, non scherzo su cose serie, e non so minimamente perché ho detto quelle cose-lo guardai- come vorrei che tornasse tutto alla normalità, come a prima dell'incidente, era tutto perfetto»
Si staccò da me e si appoggiò al muro. «ti sbagli, faceva tutto schifo, si litigava un continuo, ed eri confusa, avevi mille problemi per la testa e io ti incasinavo ancora di più. Non dico che l'incidente abbia fatto bene, ti stavo per perdere, ma ci saremmo lasciati definitamente se non fosse successo tutto questo»
Si portò la mano al collo e sul polso notai qualcosa di familiare.
Presi la sua mano e la misi tra le mie, una lacrima cadde sopra la sua, proprio vicino al braccialetto rosso che portava.
Mi venne subito in mente la storia che mia nonna raccontava sempre su quel dannatissimo filo rosso che collegava due persone.
Guardai la mia caviglia e il braccialetto rosso consumato era ancora lì, anche dopo l'incidente.
Lui non stava capendo, continuava a scrutare il mio viso, aspettando che parlassi.
Gli sorrisi e mi portai la sua mano al viso, guardava ogni mio minimo movimento con attenzione e sembrava quasi studiarmi.
«Mia nonna mi raccontava sempre questa storia su questo filo rosso che collegava due persone, che nonostante tutto, sarebbero sempre state unite»
Alzai la gamba del mio jeans inzuppato, abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi per poi guardare il suo legato al polso.
«L'abbiamo sempre portato entrambi, senza mai accorgercene»
Annui e mi avvicinai a lui.
Prese il mio viso tra le mani e posò delicatamente le sue labbra sulle mie.
«abbiamo perso tutto questo tempo a cercare di allontanarci, e invece siamo sempre stati più vicini che mai»

PAULO'S POV.
Aprì gli occhi quando la sveglia suonò.
La spensi stando attento a non svegliare Julia.
Era stesa su un fianco con la testa appoggiata al mio petto.
Le passai una mano tra i capelli e sorrise, schiuse leggermente gli occhi e mi guardò, tutto il mondo si stava riflettendo nei suoi occhi in quel momento. Mi lasciò un bacio sul petto e mi strinse ancora di più.
«Devo preparami, ho allenamento e tu devi andare a lavoro»dissi.
«Allora mi sa che devo andare giù a prepararmi»
«sarà meglio alzarsi»
Indossai i pantaloncini e lanciai una maglia a lei.
Spostò le coperte da dosso e mi guardò con fare innocente.«non provarci nemmeno»
Arricciò il naso e si infilò la maglia.
Andammo in cucina e cominciò a frugare nella dispensa, abbastanza sfornita.
«Non hai nulla, davvero nulla»disse sedendosi sul bancone.
«Non sono abituato ad avere ospiti a casa, ho solo quello che mi serve a me»
«Vuol dire che farò colazione in ufficio, il mio capo ogni mattina mi porta qualcosa da mangiare»
«davvero?»
Lei annui e io mi avvicinai «mi sa che devo fare due chiacchiere con il tuo capo»
«No, è un bel uomo, anche giovane, può permettersi di corteggiarmi»
Alzai un sopracciglio e feci un ghigno.
«Ma non sarà mai alla tua altezza» disse dandomi dei pugni sul petto.
Le bloccai i polsi, lei alzò lo sguardo «ohi, che fai»
Rimasi a fissarla, era di una bellezza immaginabile. Perfetta sotto ogni punto di vista.
Ci guardammo per un tempo che sembrò eterno, ma i nostri sguardi erano persi, eravamo troppo impegnati a focalizzarci sui pensieri che si stavano creando nella nostra mente.
Nel mio c'era lei stretta a me, su un balcone che dava la vista sulla torre Eiffell illuminata a notte fonda. Parlavamo di tutti, lei era contentissima, mi raccontava tutti i suoi pensieri e aveva un sorriso enorme sul viso. Ed io ero lì ad ammirarla, sarei rimasto ad ascoltarla per ore, la sua voce era una musica per le mie orecchie.
«Scappa con me a Parigi»dissi
«Cosa!?» ridacchiò
«Vieni con me a Parigi»
Scosse la testa «Sarà meglio che mi vada a preparare»

Buonasera a tutte, finalmente un nuovo capitolo.
Volevo dirvi che i capitoli saranno molti di più, e con molta più frequenza, ma saranno più brevi.
Che ne dite se continuassi con qualche Paulo's POV?
❤️❤️

Solo un pò del tuo cuore- Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora