Capitolo 28.

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2 mesi dopo.
Chiusi l'auto ed entrai in ospedale.
Salutai la ragazza alla reception,e andai al bar prendendo un caffè per me e un thè per Elisa,quello nero era il suo profilo,ed era anche quello di Julia.
Presi l'ascensore e salì al 2º piano.
Salutai Valentina e Federico e mi sedetti affianco a Yuri.
«Come sono andati gli allenamenti?»mi chiese bevendo un po' del suo thè.
«Abbastanza bene,grazie-dissi togliendomi il giubbino di jeans-posso entrare a vederla?»
Ormai aveva incominciato a fare meno freddo,poiché eravamo ad Aprile,e il cielo di Torino erano diventato meno cupo.
Avevamo passato anche Pasqua qui in ospedale,e l'uovo per Julia non era mancato per nulla.
Io e fede ne avevamo comprato uno abbastanza grande da poter sfamare tutti noi.
«C'è Soler,è entrata da poco»
Soler era la fotocopia di lei,ma in miniatura.Stesso modo di parlare e stesso modo di iniziare a litigare.L'unica cosa che le distingueva erano gli occhiali e i grandi occhi scuri.
I gemelli Gabriele e Daniel invece erano la fotocopia di Yuri,forse solo i capelli biondi presi da Elisa ti facevano sviare.
«Stasera volevo portarvi a cenare fuori,passiamo la maggior parte del tempo qui e mi sembrava una bella idea»
«Io voglio le patatine fritte!»disse Daniel staccando gli occhi dal tablet.
«Anche io»rispose Gabriele.
«Ci saranno un sacco di patatine fritte!»
«Per noi va bene,tanto a casa non mangiamo più di tanto»disse Yuri accarezzando la guancia di Daniel.
«Vi posso capire»
Soler uscì dalla camera e si asciugò subito gli occhi.
«tutto bene?»le chiesi.
Lei annui e mi sorrise forzata.La strinsi a me e le diedi un bacio tra i capelli.«Si riprenderà presto,lo sappiamo già»
«Dicono tutti così,ma non succede mai niente»
Sospirai e andai nella sua camera bevendo un sorso del mio caffè.
Chiusi la porta dietro di me e guardai fuori dal balcone.
Mi sedetti affianco a lei e sorrisi,erano l'unico modo per averla più vicina .
«Hei,ma oggi sei più bella del solito sai?-pensai ad una sua probabile risposta come "allora mi vuoi dire che di solito sono brutta?!" e ridacchia-non che gli altri giorni tu sia brutta,ma il tuo viso a più colore oggi.Sono andato agli allenamenti,ma ho fatto un po' tardi a venire qui perché sono andata con Alicia a fare spesa,ti ha comprato un vestito,ha detto che ti piacerà tanto.Non viene qui a trovarti perché starebbe più male del solito,ma ogni giorno chiede di te e questo già è speciale per me.Non ti ho detto che nelle ultime partite non sto dando proprio il massimo ma ci provo per te,lo faccio sempre-le strinsi la mano e la baciai- Chicago sta diventando sempre più grande,mi spaventa quasi averlo in casa,nel senso casa mia è piccola e ogni volta che corre rovescia qualcosa,ma non riesco proprio a sgridarlo,quando ti sveglierai ti arrabbierai un sacco perché non lo sto educando per nulla,ma lo dovresti vedere mi guarda con quegli occhioni,sembri quasi tu!»
Mi avvicinai al balcone e lo aprì affacciandomi.
Presi un po' d'aria e mi passai una mano sul viso.
Da quando non c'era lei,mi venivano spesso attacchi di panico e anche incubi più che realistici,e anche per questo mamma era ancora a casa mia.
Rientrai dentro e chiusi il balcone,feci un altro sorso di caffè e poi andai verso di lei.
Rimasi immobile guardando la scena avanti a me.
Era seduta nel letto di ospedale e si stava guardando le braccia piene di fili,posò lo sguardo su di me e si fece più indietro.
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai delicatamente mentre lacrime di felicità e di dolore scendevano lente sul mio viso.
«Ti sei svegliata finalmente,non potevo farcela senza di te»dissi baciandola.
Lei mi spinse via e spalancò gli occhi.
«Chi sei?»
Primo pugnale nel cuore.
«Dov'è Federico?»
Secondo.
Sospirai e chiusi gli occhi.
«Non ti ricordi di me?»
Lei scosse la testa e mi guardò arrabbiata «Perché mi hai baciata?Sei impazzito,non sei mica il mio ragazzo,e ripeto dov'è Federico?»

JULIA'S POV:
Guardai ancora il ragazzo difronte a me e sembrava totalmente distrutto.
«Te lo vado a chiamare»disse asciugando le lacrime.
«Aspetta-dissi-cosa mi è successo?»
«Hai avuto un brutto incidente con la macchina»
Ebbi un flashback e un immagine di un camion rosso che perdeva il controllo mi apparve dinanzi.
Strinsi la mano in un pugno e riaprì gli occhi.
«Tutto bene?»
«Si,ho solo ricordato cos'è successo»
Lui annuì e uscì fuori.
Sospirai e aspettai che la porta si aprisse mostrando dinanzi a me l'immagine più fedele a me.
«Mi sei mancata»disse abbracciandomi
«Chi era quel ragazzo di prima»dissi
«È Paulo,il tuo ragazzo non ricordi?»
Scossi la testa e cercai invano di ricordarmi di lui.
«Ricordi di Valentina?»
Annui e lui comincio a farmi una lista di nomi,alcuni che conoscevo bene e altri a me sconosciuti.
«Buonasera signorina Greco,e ben tornata tra noi!»disse il medico.
Sorrisi e lo salutai a mia volta.
«Dobbiamo fare alcuni esami,se non le dispiace dovrebbe uscire»disse a Federico
Uscì fuori e il medico prese la cartella ai piedi del letto.
«Bene,ricorda qualcosa dell'incidente?»disse passando una lucina nei miei occhi.
«Ricordo che un camion ha perso il controllo e mi è andato addosso»
«Bene e prima di questo ricorda qualcosa?»
Scossi la testa e lui insistette.
«Si sforzi signorina,le servirà»
Chiusi ancora una volta gli occhi ma non mi apparve niente.
«ora le dirò una cosa che l'aiuterà a ricordare,prima di prendere la macchina era a lavoro e ha ricevuto una chiamata,si focalizzi su questo ricordo»
Un'immagine si fece più chiara dinanzi a me e il viso familiare di Federico fece capolinea per poi passare ad una chiamata di Soler.
«Mia nonna è morta»dissi riaprendoli di scatto.
Il medico annuì e mi prese la mano«mi dispiace tanto per la perdita,è stata molto brava,ora le dovremmo fare una radiografia,lì c'è il camice pulito,la lascio da sola,se ha bisogno di aiuto schiacci il bottone vicino al letto»
Annui e aspettai che lui uscisse dalla sala.
Dovevo ricordare chi era quel ragazzo.

Solo un pò del tuo cuore- Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora