Capitolo 21.

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21.
Mi accoccolai sul suo petto,sentendo ancora il battito del suo cuore velocizzato.
Tracciai le linee delicate del tatuaggio sul suo costato.
«Ti piace?»
Annuì e riappoggiai la testa guardandolo negli occhi.Mi stampò un bacio sulle labbra,e mi strinse di più a lui.
«Se penso che tua madre è nella stanza difronte alla nostra...»dissi chiudendo gli occhi.
«Oh dai,stiamo solo facendo sesso»
Mi irrigidì a quelle parole e mi distaccai leggermente.
«Solo?»
«Si,solo,cosa dovremmo fare è solo dello stupido sesso»
Annuì e mi sedetti con le gambe incrociate al petto per coprimi più possibile.
«Quindi in tutto questo che abbiamo fatto,tu non hai messo sentimenti?»
Lui mi guardò per un po' e poi cercò di prendere parole ma io lo precedetti.
«Perché sai,io ho messo tutto il mio cuore,ogni volta cerco di farti capire i miei sentimenti e le intenzioni che ho,ma ora ho capito che per te è solo un modo per sfogarti e per godere,no?»
«Io,non,non intendevo questo Julia»
«Può bastare io vado a casa»dissi infilandomi il reggiseno,per poi prendere la tuta da terra.
«Julia-disse Paulo seguendomi-non andartene»
Presi le chiavi della macchina dalla giacca,e chiamai Chicago,che in questi mesi era cresciuto di molto,rannicchiato sul divano.
Mi prese il braccio e mi fece voltare verso di lui.
«Paulo lasciami,perché giuro,non ci metto nulla a sputarti in faccia»dissi con tutta la cattiveria che avevo dentro.
«Non andartene anche tu,per favore,almeno tu resta»disse con un filo di voce.
Abbassai lo sguardo e uscì fuori,per poi correre giù dalle scale trattenendo le lacrime pronte ad uscire.
Una volta arrivata a casa,chiusi la porta alle mie spalle e accesi la luce per poi sedermi sul divano.
Composi il numero dell'unica persona che mi mancava e mi consolava più di tutti.
«Pronto!?»disse con la voce impastata dal sonno
«Fede,sono Julia.Io,cioè scusa se ti ho svegliato,ma sono sola a casa e volevo chiederti se potevi venire qui»
«Vengo subito,aspettami»
Misi giù e mi arrotolai nella coperta,affiancata da Chicago,che dormiva beato,cullato dalle mie carezze.
Chiusi gli occhi per qualche secondo,e li riapri nel momento in cui il campanello mi risvegliò.
«Perché hai gli occhi gonfi?»
Questa fu la prima cosa che Federico mi chiese quando aprì la porta.
Passai una mano sugli occhi e scossi la testa.
«Avevo tanto bisogno di te»dissi una volta che entrò.
«Non c'è di che»
Lo guardai e lui mi sorrise.
Mi incamminai verso di lui e lo strinsi forte a me,cominciando a singhiozzare,mentre lacrime amare si facevano spazio sulle mie guance.
«Julia-disse accarezzandomi i capelli-si può sapere che cavolo è successo,Paulo è sopra?»
«Paulo,Paulo,Paulo,perché pensate tutti a lui,non c'è nessuno che è interessato a me vedo.»
«Ti ho chiesto cosa è successo a te,credevo che Paulo era al piano di sopra,e che poteva darmi lui una risposta»
«È colpa sua,se io sono così,è colpa sua se non riesco a fare più nulla»
«Che vuoi dire»
«Io amo venire allo stadio,ma sai cosa?Paulo non vuole,non vuole che io venga lì per poi fare solo casino,non vuole che esca con le ragazze perché pensa che io possa andare con un'altro ragazzo,non vuole che io esca con te,perché,beh lo sai,io amo fare questo cose,ma sono obbligata a non farle e non ne posso più»
«Se ci sono queste cose che non ti vanno giù,perché non glielo dici,cercate di arrivare ad un compromesso»
«Ci sono tante cose che non vanno,ma non dico nulla,perché ho paura di perderlo»
«Se ti ama davvero,non ti lascerà,e sarà sempre con te.Guarda me,nonostante tutto...»disse sorridendomi.
Mi avvicinai a lui e lo strinsi forte.
«Vorrei tanto che lui la pensasse come te»
«Come va all'università?!»
Diamine l'università,avevo dimenticato del tutto,l'esame della prossima settimana.
Paulo mi aveva tenuta così occupata,che avevo pensato a tutto,ma non all'esame,non al mio futuro che era in ballo.
«Cavolo,ho un esame tra 8 giorni,e non ho studiato quasi nulla-dissi sedendomi-e i libri sono da Paulo domani mattina devo andare a casa sua»
Probabilmente in quel momento era seduto proprio sul divano,aspettando che io varcassi la soglia di casa in piena notte,ma non sarebbe andata così.
Amavo Paulo,più di tutto e tutti,ma amavo me stessa più di lui,e quella che rischiava di perdere tutto,ero proprio io troppo imbambolata da lui per capire che vietare di fare determinate cose,era più che sbagliato.
Speravo con tutta me stessa,che Paulo sarebbe riuscito ad arrivare ad un compresso,compresa qualche uscita con Federico.
«Se vuoi posso venire io con te domani»
«No,c'è sua madre lì,peggiorerei solo la situazione, nella borsa dovrei avere le chiavi,appena andrete ad allenarvi passerò a casa sua,è l'unico modo per non vederlo»
«Come preferisci...»disse guardandomi con gli occhi socchiusi.
«Non guardami così,so che non è giusto,ma per un po' voglio riuscire a pensare anche un po' a me stessa»
«Se è quello che vuoi,per me va bene tutto,lo sai,basta che tu stai bene!»
Mi stesi sul divano seguita da Chicago che si posizionò sulla mia pancia,schiacciandomi leggermente.
In quel poco di tempo che era passato,era cresciuto tantissimo,e il suo ricordo mi affianca proprio Federico.
«Vuoi qualcosa da mangiare o bere?»mi chiese venendo verso di me.
«Per ora mi vai bene tu»
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SCUSATEMI!
Il capitolo è penoso,I know,ma ci tenevo davvero molto a farlo uscire,poiché era davvero un secolo che non pubblicavo.
Il motivo è che l'ispirazione è pari a zero con il fatto che sono perennemente stanca e impegnata,appena ci saranno le feste comincerò a pubblicare regolarmente,e durante l'estate usciranno molti capitolo!
Spero che la storia vi stia piacendo!♥️

Solo un pò del tuo cuore- Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora