*1 mese dopo*
4 Maggio.
Avevo finalmente trovato un lavoro presso un'agenzia di marketing, avevo il compito di occuparmi della promozione tramite i media, ne ero molto contenta, non solo perché avevo trovato un lavoro ma anche perché era quello per cui aspiravo quando mi misi alla ricerca.
Erano passati pochi minuti da quando avevo spento la sveglia, e volevo fare meno rumore possibile per non svegliare Federico, che aveva allenamento 3 ore dopo.
Mi girai verso di lui, aveva le labbra socchiuse e le ciglia lunghe gli toccavano la guance.
Chicago era ai piedi del letto e mi guardava aspettando che scendessi per seguirmi.
Misi le pantofole e aprì la porta scendendo al piano di sotto, un totale casino.
Gli scatoloni ormai invadevano l'intero salotto, e non avevo ancora finito di mettere tutto dentro, stasera avrei dovuto continuare. Accesi la macchinetta del caffè e aspettai che si riscaldasse, nel mentre scaldai un po' di latte che avrei aggiunto al caffè. Wendy e Spike stavano ancora dormendo beatamente nelle loro cucce, mentre Chicago era già attivo mentre giocava con il pallone.
Finì la mia colazione, e salì di nuovo sopra dirigendomi in bagno. Tolsi il pigiama e aspettai che l'acqua si riscaldasse, nel mentre lavai i denti per poi infilarmi sotto il getto. Stavo eliminando tutta l'ansia che avevo accumulato nella giornata precedente e che non ero riuscita a smaltire.
Mi avvolsi in un asciugamano e mi sporsi alla finestra, il cielo era sereno senza nessuna nuvola.
Era incredibile come il tempo potesse influenzare così tanto le giornate, in inverno non avevo voglia di fare niente e la mia motivazione era pari a 0, durante la primavera invece cominciavo a ricaricarmi ed avere voglia di fare tutto, compreso ricominciare a vivere.
Andai in camera e Federico era sveglio.
Si voltò verso di me e passò la lingua tra le labbra.
«Giorno»dissi prendendo i vestiti dalla sedia.
Si alzò e mi venne vicino.
Mi baciò e mise un mano sul fianco coperto.«giorno, sei pronta?»
«Spero che andrà tutto bene, sono un sacco tesa»dissi accarezzandogli la guancia.
Annuì e scese a baciarmi il collo, rabbrividì e piegai la testa dal lato opposto. «Fede..»sussurrai.
Si staccò e mi sorrise furbo per poi scomparire in bagno.
Scossi la testa sorridendo e mi cominciai a vestire, probabilmente non ero mai stata così formale.
Presi gli orecchini e li misi, rientrai in bagno, mentre Fede era sotto la doccia e mi truccai leggermente, non volevo creare una maschera sul mio viso, anche se fin troppo stanco per essere presentabile struccato.
Federico avvolse un asciugamano attorno alla sua vita e si sistemò affianco a me, prese lo spazzolino e cominciò a spazzolare i denti.
Avvolse le sue braccia tatuate attorno alla mia vita e storse il naso.
«Julia sei dimagrita troppo- disse guardandomi riflessa nello specchio- sicura di mangiare?»
Riflettei sugli ultimi mesi, e quello che avevo mangiato era davvero poco, ero sempre in movimento e non riuscivo a mangiare quasi mai, l'unica cosa fissa che facevo era la colazione, che consisteva in cose liquide per lo più che non andavo per nulla ad assimilare.
Posai il mascara sul mobiletto e scossi leggermente la testa, e mi guardai realmente allo specchio dopo non so quanto.
Ero orribile.
«Non va bene, lo sai. Oggi ti porto il pranzo, okay?»
«Mi dispiace»dissi con gli occhi lucidi.
Non sapevo il perché volevo piangere, ma ne avevo bisogno.
«Tranquilla, è anche colpa mia non me ne sono accorto prima»disse baciandomi delicatamente.
Mi portò i tacchi e li indossai, per poi prepararela mia borsa con tutto il materiale occorrente.
Scesi giù e Federico mi segui come la mia ombra.
«Stai attenta-disse prendendomi la mano-e non trovare nessuno più bello di me»
Sorrisi e gli lasciai un bacio a stampo per poi uscire fuori.
Entrai in macchina e sospirai.
«Cazzo»dissi alzando gli occhi al cielo.
Pensare di essere di nuovo in macchina mi faceva rabbrividire, Federico mi era stato accanto nelle ultime lezioni di guida ed ero andata bene, ma senza di lui accanto era totalmente diverso.
Mi avviai lentamente verso la sede di lavoro, senza essere immersa nel traffico, partite prima era stata un ottima idea.
Parcheggiai l'auto sotto l'edificio e sospirai scendendo dalla macchina.
Passai le mani sulla gonna a tubino e presi la borsa. Era il mio momento.
Spinsi la porta in vetro e un odore forte invase le mie narici.
Prenotati l ascensore e quando le porte si aprirono mi diedero la visuale su una ragazza, forse di qualche anno più grande di me.
Era in tiro e le sue scarpe rosse spiccavano sul vestito bianco che indossava, era alta e slanciata, i capelli biondi e ondulati le cadevano morbidi sopra i fianchi.
«Tu devi essere Julia-disse sorridendomi- sono Greta.»
«Piacere di conoscerti»
«Lavoreremo insieme, finalmente, aspettavo da tanto una collega»disse abbracciandomi.
Rimasi spiazzata da quel gesto e spalancai gli occhi ridendo nervosamente.
Il suo orologio vibrò e lei si distacco«devo portarti dal capo»disse quando le porte dell'ascensore si aprirono.
L'ambiente che mi circondava era molto moderno, erano tutti vestiti bene e si percepiva un energia positiva.
«È molto severo, se sarà rude non te la prendere è sempre così, è proprio per questo che lo chiamo Mr.Tenebra»
Risi a quel nomignolo e ci fermammo davanti la porta del suo studio.
«Io ti aspetto alla nostra postazione»
Annui e girò i tacchi.
Bussai e mi fece entrare.
Cavolo se era attraente.
Poteva avere una decina di anni in più di me, ma era l'uomo più bello che avessi mai visto.
I suoi occhi verdi sembravano che mi stessero per penetrare l'anima, i capelli erano corti, e la sua stazza era robusta e sicuramente più alto di me.
«Signorina Greco, giusto?»disse alzandosi e venendomi vicino.
«Si»
«La mia assistente mi ha parlato molto bene di lei, spero che non mi deluda sa? Oppure quella è la porta»disse indicando alle mie spalle.
Annui e non riuscì a staccare i miei occhi dai suoi.
Si risedette sulla sua sedia e mi porse dei fogli, indossò gli occhiali e mi lesse alcuni appunti.
«Buon primo giorno di lavoro»mi disse quando mi alzai.
«La ringrazio»dissi dirigendomi alla porta.
Stavo per aprire la porta quando la sua voce mi richiamò.
«Julia-mi voltai-è impegnata?»
portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio«Forse»Beh, ecco a voi il nuovo capo di Julia.
(La invidio)
Il lampo di genio mi è arrivato oggi, mentre stavo guardando magic Mike.
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Solo un pò del tuo cuore- Paulo Dybala
Romance«Appena ho appoggiato la testa sul cuscino, la prima cosa che ho pensato è stata che ti vorrei un sacco qui adesso. Ti vorrei qui con me, raccontarti un sacco di cose, scherzare con te, vederti ridere e sorridere. Vorrei abbracciarti, sfiorart...