Passai la mattinata a riordinare la camera, disponendo i miei abiti nel grande armadio di legno bianco, terminai per l'ora di pranzo e affamata mi diressi in mensa.
Al tavolo mi sedetti vicino a Dave e a Chase, che mi raccontarono euforici di un lavoro in cui si stavano cimentando di informatica, tentai di seguire i loro discorsi, ma presto mi persi poiché totalmente ignorante in materia.
Poco dopo arrivò anche Ethan, si sedette in uno dei posti rimasti liberi e iniziò a parlare tranquillamente con Bryan, finché non arrivò Sharon seguita da Rachel.
<< Bryan spostati quello è il mio posto. >> ordinò con la sua voce stridula e petulante, mentre arricciava il labbro nervosa, non ricevendo risposta si alterò ancora di più,
<< Sei sordo o sei solo stupido? Ti ho detto di alzarti!! >> replicò con le mani sui fianchi.
Stavamo tutti assistendo alla scena, ma nessuno interveniva, sembravano tutti impauriti. Guardai Ethan cercando di capire perché non azzittasse quella gallina, ma lui si limitò a scuotere la testa sorridendo e incrociando le braccia al petto divertito dalla situazione,
<< Ma chi pensi di essere? Non puoi pretendere di dare ordini e condizionare gli altri per un tuo capriccio inutile! >> dissi stanca di quella situazione. Sharon si voltò nella mia direzione indignata,
<< Da quando tu hai anche il permesso di parlare? Non dovresti essere neanche al nostro tavolo, quindi chiudi quella bocca e torna ad ingozzarti... puoi fare solo quello magra come sei, fammi indovinare ti hanno mandata qui perché eri talmente povera da non avere i soldi per comprarti da mangiare? >>
Assottigliai gli occhi guardandola e mi alzai in piedi,
<< Di sicuro hai molta immaginazione, ti ci impegni anche a fare certi ragionamenti? Beh si hai ragione... l'impegno sarà necessario visto il tuo quoziente intellettuale. Mi meraviglio che tu riesca a formulare frasi di senso compiuto da sola. E comunque non mi sembri in condizione di giudicare gli altri, visto che l'unica cosa che sai fare è metterti strati di trucco e vestiti inesistenti. Quindi inizia a chiuderla tu la bocca, o almeno prima di parlare assicurati che sia per dire cose sensate se ne sei in grado!! >> sputai acida continuando a fissarla negli occhi mentre lei lentamente diventava rossa dalla rabbia e dalla vergogna.
Ethan si alzò in piedi guardandomi,
<< Stai esagerando, non ti puoi permettere di dire tutte queste cattiverie a Sharon senza motivo, nessuno ha chiesto la tua opinione >> ringhiò nei miei confronti,
<< Ma stai scherzando?! Non hai sentito come stava trattando Bryan o senti solo quello che ti fa comodo? Ditegli qualcosa anche voi! >> dissi riferendomi al resto del gruppo, ma nessuno parlò ne confermò che Sharon per prima aveva esagerato. Cercai lo sguardo di Bryan aspettandomi un intervento almeno da parte sua, tuttavia rimase con il capo chino e lo sguardo a terra.
<< Se sei acida vedi di andartene invece di prendertela con gli altri. Qui non siamo nella tua reggia, qui tu non conti niente, tornatene a piangere dal tuo paparino principessa! >> urlò indicandomi la porta,
<< Ethan ora stai esagerando tu, Sharon ha un brutto carattere e lo sai. >> disse Chase prendendo le mie difese,
<< Lei non si deve permettere di parlare in questo modo di nessuno di noi! Non ci sono mai stati casini nel gruppo, non capisco perché debbano esserci adesso per un'insulsa ragazzina viziata. >>
Non ascoltai altro, corsi via lasciandomi alle spalle quelle persone e tutte quelle frasi gettate al vento che mi stavano distruggendo.Sentii le lacrime dimenarsi per scendere ed io invano tentavo di trattenerle.
Corsi finché non raggiunsi il mare, mi allontanai sperando di scappare da tutto, illudendomi che se mi fossi allontanata mi sarei sentita meglio, invece le sue parole, la sua voce e i suoi occhi continuavano a rimbombarmi nella testa.
" Non conti niente" diceva ringhiando, mi inginocchiai prendendomi la testa fra le mani, coprendomi le orecchie mentre i capelli si agitavano spinti dal vento, " Insulsa ragazzina viziata. "
<< Basta! Basta! >> sussurrai sperando di farlo smettere, mentre le lacrime scendevano e il cuore scoppiava nel petto.
Era come se tutte le mie paure fossero emerse, ma non lentamente, bensì all'improvviso e tutte insieme, gettandomi in quel mare che tanto mi stava tormentando.
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Happens
RomanceA volte succede, inaspettatamente e all'improvviso la tua vita cambia radicalmente trasportandoti in un mondo che non ti appartiene. Megan ha diciassette anni, non ha particolari pretese dalla sua vita, solo una, forse la più difficile, essere felic...