Distolsi la mia attenzione dall'orsacchiotto per riporla in Ethan. Stava cercando qualcosa nell'armadio lasciandomi la possibilità di osservare le sue ampie spalle e i suoi muscoli tendersi ad ogni movimento.
Si voltò di scatto nella mia direzione tirandomi un qualcosa di rosso addosso.
Mi colpì in pieno volto e sobbalzai per l'improvviso contatto. Era una delle sue tante magliette, << Ehi! >> dissi fingendo di essermi fatta male e mettendo il broncio come una bambina. Teneva su un braccio due asciugamani e dei pantaloncini bianchi. Lui sorrise per la mia smorfia e si avvicinò al letto, << Tieni indossa questi. Dovrebbero starti, o almeno penso... >> disse sistemandosi i capelli in imbarazzo, << Non serve... non voglio essere un peso, vado nella mia stanza tranquillo. >> dissi appoggiando la maglietta sul letto ed alzandomi, ma lui mi precedette alla porta.
<< Non sei un peso. Io esco tu cambiati con calma. >>
Non aspettò risposta, uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. La sicurezza con cui aveva parlato mi lasciò spiazzata.
Me lo immaginai in corridoio appoggiato al muro ad attendere. Scossi la testa cacciando quel pensiero e sbuffando mi svestii.
Presi l'asciugamano più grande e mi ci avvolsi completamente, con l'altro mi ci legai i capelli creando un turbante.
Indossai i pantaloncini bianchi che mi arrivavano alle ginocchia e la maglietta rossa che mi copriva fino a metà coscia. Non avevo idea di come potessi apparire ma mi sentivo decisamente goffa.
<< Ethan puoi entrare. >> affermai con una tonalità di voce abbastanza alta da farmi sentire da lui.Appena aprì la porta e mi vide sorrise beffardamente, << Che c'è? >>
Per riposta aprì l'anta dell'armadio mostrandomi una superficie a specchio nella quale potermi osservare.
Sembravo una di quelle ragazze vestita in stile Hip Hop... Ethan anticipandomi mi mise un cappello grigio con la visiera larga,
<< Mi servirebbero alcune catene d'orate di alcuni chili per completare il look e sarei perfetta. >> affermai seria facendo alcune mosse che non ricordavano nemmeno lontanamente quello stile.
<< Mi dispiace deluderla ma abbiamo terminato codesto articolo signorina. >> pronunciò con voce tipica di un commesso altolocato. Sbuffai sorridendo e guardai la sua immagine riflessa nello specchio dietro la mia. I nostri sguardi si incontrarono e senza un motivo preciso potei notare il colore della mia pelle, solitamente pallida come latte, arrossarsi lievemente.
Distolsi lo sguardo spostandomi di lato mentre facevo un nodo veloce sul lato della maglia sentendola troppo ingombrante.
<< Ecco, la prossima volta puoi andarci vestita così in discoteca invece di indossare quei vestiti che non possono nemmeno essere considerati come tali. >> affermò serio appoggiandosi ad una finestra ed incrociando le braccia al petto.
<< Dici? >> domandai fingendo di rifletterci,
<< Non scherzare, dico seriamente. Smetti di metterti quegli stracci. >> e notando il mio silenzio lo interpretò come un incitamento a continuare, << Stai meglio vestita così invece di evidenziare ogni curva con vestiti
attillati. >> << Quindi mi stai dicendo che i vestiti mi stanno male... >> << Non ho detto questo. >> << Non l'hai detto ma lo
intendevi. >> replicai osservando attentamente le sue reazioni, tuttavia rimase impassibile con le spalle alla finestra, << No, vedi che devi sempre fraintendere tutto. >>
A quest'affermazione scoppiai a ridere,
<< Seriamente, >> dissi iniziando il discorso
<< Se tu andassi in discoteca, ti avvicineresti ad una ragazza con la tuta e la felpa o ad una che indossa un vestito scollato, o anche un semplice vestito che evidenzia la sua figura e le sue forme? >> domandai appoggiandomi leggermente alla scrivania, non aspettò a rispondere, << A quella che indossa la tuta. >>
affermò serio. Ed io sorrisi, un sorriso ampio e strafottente prese strada sul mio viso.
<< Che bugiardo che sei! Allora perché stai sempre appiccicato a Sharon?! Non mi sembra che lei sia il tipo di ragazza che hai appena descritto. >> dissi additandolo, << Le ragazze indossano vestiti invece di tute perchè voi vi basate solo sull'apparenza fisica. >> continuai << Certo voi indossate vestiti da puttane e ora la colpa sarebbe nostra?! >>
Spalancai la bocca oltraggiata ma mi ricomposi subito, << Mi stai dicendo che l'altra sera sembravo una puttana?! >> << No. >> affermò e notai che digrignò per un attimo i denti mentre con la mente tornava alla sera precedente, << E allora stai facendo di tutta l'erba un fascio. >> << Anche tu se per
questo. >> e per risposta sbuffai gettando gli occhi al cielo.
<< Scommettiamo, >> disse sorridendo e lasciando la frase incompleta. Feci un gesto con il mento per farlo continuare, << Anche se la prossima volta che andiamo a ballare vai vestita sportiva ci proveranno comunque con te. >> affermò serio, sbuffai nuovamente scuotendo la testa, << Per me no. >>
Si avvicinò e mi strinse la mano sigillando la scommessa, << Che ci giochiamo? >> domandò << Quello che vuoi tanto vinco. >> replicai guardandolo fisso << Devi comunque ballare come sempre, non puoi startene seduta in un angolo da sola, altrimenti non vale. >>
<< Certo certo, ma vincerò ugualmente. >>
<< Chi perde offre da bere. >> replicò lui dopo averci pensato un attimo << Va bene. >>
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Happens
RomanceA volte succede, inaspettatamente e all'improvviso la tua vita cambia radicalmente trasportandoti in un mondo che non ti appartiene. Megan ha diciassette anni, non ha particolari pretese dalla sua vita, solo una, forse la più difficile, essere felic...