La musica rimbombava facendo tremare il pavimento, le luci soffuse creavano lampi e raggi colorati che viaggiavano velocemente per la sala, aumentando lo stato di confusione che alleggiava nell'aria.
Trattenni il fiato spaventata a ciò che mi stava difronte.
In mezzo al cerchio umano, costituito per lo più da ubriachi, c'era Dave.
Accadde tutto in pochi attimi.
Dave stava colpendo con pugni e calci un ragazzo più alto e robusto di lui, che a sua volta rispondeva con altrettanti colpi.
Aveva i capelli lunghi legati in una coda bassa dietro il collo, il quale era ricoperto di inchiostro nero.
Dalla parte opposta del cerchio intravidi la biondina, che poco prima ballava con il mio amico, si mordicchiava un'unghia con aria scocciata mentre assisteva annoiata alla scena.Un urlo prorompente si alzò tra la folla richiamando la mia attenzione, Dave era stato colpito violentemente al volto e sanguinava copiosamente.
Sentii un grido terrorizzato provenire dalla mia gola, senza neanche accorgermene e mi portai le mani al volto in preda al panico.
Chase, che fino a poco prima mi teneva saldamente la mano nella sua, chiamò Alfred accanto a lui, prima di balzare felinamente in avanti cercando di dividere i due litiganti, seguito fedelmente dal biondo alle sue spalle.
A quel punto altri ragazzi intervenirono, ma non per placare la rissa bensì per allontanare Chase ed Alfred.
Dave, ripresosi dallo stordimento, portò la gamba sinistra davanti alla destra, ruotò la parte superiore del corpo verso il suo avversario per poi colpirlo con un gancio, prendendo di mira la mandibola lateralmente e facendo scattare di lato la testa del bersaglio. Continuava ad assestare colpi famelico, con gli occhi scintillanti di ira e la fronte imperlata di sudore; nel frattempo Alfred lanciava pugni ad un ragazzo moro, mentre Chase era circondato da altri ragazzi.La folla smaniava.
Cercava di addentrarsi il più possibile, fremendo alla ricerca di un piccolo spiraglio per loro essenziale, scavavano tra le persone a mani nude, come se dalla profondità di una buia caverna cercassero di raggiungere la luce tanto bramata.
Tentavano di accorrere in prima fila, per ammirare meglio lo spettacolo, come se si trattasse di un banale programma televisivo, come se fossimo al cinema.
Talmente agitata per ciò a cui stavo assistendo non mi curavo delle spinte, o delle gomitate che ricevevo; non mi curavo del gregge di pecore che invece di intervenire, gareggiava ad alzare in aria i telefonini per ottenere la migliore ripresa, immedesimandosi in esperti giornalisti di cronaca.
Non mi curai delle persone che esaltavano gioiose alla vista del sangue, delle parole di incitamento a provocare altro dolore, esortando a continuare, a fare di più, per aumentare il successo dei loro video, mentre l'unica cosa che sarebbe dovuto aumentare era il peso della loro coscienza.Chase per nulla affaticato si difendeva senza difficoltà, tuttavia sul suo volto erano chiaramente leggibili i segni di preoccupazione.
Più volte mi girai alla ricerca delle guardie di sicurezza sperando in un loro intervento che non arrivò, troppo impegnate ad ignorare il tutto fingendosi troppo distanti.
Un altro urlo si innalzò nel locale, Chase aveva sferzato una serie di colpi allo stomaco e alla tempia del suo avversario stordendolo, il che anche se solamente per un breve istante mi rasserenò.
Improvvisamente lo vidi immobilizzarsi, per poi accasciarsi lentamente in ginocchio, sorreggendosi con la mano sinistra mentre con l'altra si teneva il fianco.
Spintonai i ragazzi che mi stavano di fronte ostacolandomi la strada, e mi slanciai verso di lui.Due braccia muscolose mi bloccarono ingabbiandomi ed impedendomi di muovermi. Chase ancora a terra, incapace di rialzarsi, veniva frustato dai numerosi calci di altri due ragazzi, i quali divertiti continuavano imperterriti, mentre il suo corpo gemente si afflosciava sul pavimento, come un fiore appassito bisognoso d'acqua.
Continuavo ad urlare dimenandomi all'impazzata, mentre lottavo contro chiunque mi stesse tenendo ma soprattutto contro me stessa, contro la paura che mi cresceva dentro.
Il cuore mi galoppava nel petto terrorizzato,
<< Noo!! Chase! >> gridavo con la gola tagliata dalle mia stessa voce.
Scalciai come se fossi una cavalla selvaggia, lanciando gomitate e pugni per liberarmi, e, quando mi mise una mano sulla bocca per zittirmi, stampai con forza i miei denti sulla sua pelle.
Imprecando dal dolore e colto alla sprovvista diminuì la presa permettendomi di scappare da quelle braccia e tuffarmi da Chase.
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Happens
RomanceA volte succede, inaspettatamente e all'improvviso la tua vita cambia radicalmente trasportandoti in un mondo che non ti appartiene. Megan ha diciassette anni, non ha particolari pretese dalla sua vita, solo una, forse la più difficile, essere felic...