<< ...E te ne andrai? >> espirò la mia voce, timorosa della risposta, codarda davanti la verità.
Sospirò prima di rispondermi, e mi apparve quasi affranto, così come la verità mi apparve dolorosa.
<< Non lo so ancora... >> soffiò, flebile e contrastato.Bastò quello, quel suo sospiro che sentii posarsi su ogni centimetro di pelle; fu nebbia quel sospiro, una nebbia che mi avvolse l'anima, che mi opacizzò il cuore aderendoci.
Quel sospiro che mi tagliò.
Mi spezzò in quella consapevolezza.
Perché lo sapevo, mi sarei illusa, avrei sperato che lui rimanesse lì con me per tutto il tempo che io gli avessi chiesto... e se, se nel rispondere lui avesse tentennato...
Sapevo, sapevo che quando avrei visto l'incertezza dipinta nelle sue iridi come girasoli in un campo giallo, allora sarei crollata, appendendomi a quella futile speranza.
E forse lo feci anche in quel momento.
Mi aggrappai ad una speranza, così, come facevo da tutta la vita.<< Ei... >> sussurrò chiamandomi, distogliendomi da quel turbinio di pensieri assillanti.
Mi voltai verso di lui, continuando a camminare con la postura eretta, la schiena dritta e il petto fermo, quello scheletro di ossa così fermo, così saldo... così apparentemente normale, che nascondeva una tempesta di panico.
Mi vidi, mi specchiai nel riflesso delle sue iridi... avevo gli occhi grandi, grandi e spaventati; sembravo una bambina, una stupida bambina terrorizzata per il nulla, abbassai lo sguardo, posandolo sulle mie mani che stringevano quelle di Abbie e Lily, e mi accorsi, di essere esattamente come loro.
<< Tutto bene? >> aggiunse Ethan, con la voce apprensiva, con l'anima preoccupata.Mi girai nuovamente verso di lui, e feci scomparire tutto, nascosi tutto con la velocità di un mago, tirai un sorriso, come fossero le tende del palcoscenico, e nascosi agli spettatori ciò che si nascondeva dietro.
<< Certo... stavo solo... pensando al pranzo, per le bambine intendo >> mentii, ma fui brava, così brava che Ethan, inizialmente dubbioso, annuì convinto.E il cuore sospirò nel petto, ma lo ignorai.
Ai piedi delle scale, con la schiena lasciata ad ammirare il grande portone d'entrata, perfettamente al centro dell'ingresso, c'erano loro.
Due figure semplici, quotidiane, normali.
Si stringevano dolcemente, come confortandosi a vicenda mentre osservavano ognuno di noi.
Vidi i loro sguardi accendersi un poco, di sorpresa, di meraviglia, o forse, di pura felicità.
La donna, sorrise gioiosa, la vidi, mentre non riusciva a trattenere la contentezza... sembrava essere molto più grande della sua vera età, sembrava aver vissuto esperienze importanti.Aveva i capelli scuri raccolti in una morbida treccia appoggiata mollemente sulla spalla, le sue mani tremolanti continuavano a toccarla, giocherellando agitate con le pieghe, poi, le allontanò quasi con forza, con decisione si convinse a stringerle educatamente davanti al busto, cercando una compostezza, una sicurezza che in quel momento non riusciva ad avere.
Il suo compagno le dedicò uno sguardo, e mi sembrò di leggerci preoccupazione...
Amore e preoccupazione...
Poi la strinse un po' di più a sé, e tornò ad osservarci... o forse, guardò solo me, e quello sguardo che ci unì, non era una semplice occhiata tra due sconosciuti... oh no, era diverso, era importante.Mi guardava, come se mi stesse chiedendo di aiutarlo.
Solo allora notai la direttrice vicino a loro, i suoi abiti eleganti spiccavano di diversità vicino a quella normalità.
I capelli erano arricciati in morbide pieghe... scrutò Ethan con affetto, con intimità, e lui sostenne lo sguardo pensieroso.
Terminammo la discesa di quei gradini, che ancora ci separavano da loro, e ci fermammo esattamente di fronte... ma ebbi come l'impressione, di aver lasciato una parte di me indietro, su quelle scale.
Dovetti trattenere lo stupido impulso di voltarmi a controllare.
Non ascoltai la direttrice mentre si preoccupava di fare le presentazioni, non ascoltai ciò che dissero, non ascoltai le parole che volavano in quella stanza, non ascoltati nulla... perché ero troppo impegnata a studiare quella coppia.
STAI LEGGENDO
Happens
RomanceA volte succede, inaspettatamente e all'improvviso la tua vita cambia radicalmente trasportandoti in un mondo che non ti appartiene. Megan ha diciassette anni, non ha particolari pretese dalla sua vita, solo una, forse la più difficile, essere felic...