In quel giorno d'esami dovetti ringraziare Fred e George, che fecero irruzione nella Sala Grande, adibita ad aula, facendo un gran caos e poi abbandonando la scuola sulle loro scope.
Eravamo tutti fuori ad osservare i due ragazzi divenire puntini nel cielo, quando mi accasciai a terra. Hermione venne in mio soccorso.
"Che c'è?" chiese preoccupata.
"Sirius. - annaspai spaventata. Mi liberai dalla sua presa e mi alzai in piedi - È in pericolo!"
Corsi verso l'interno della scuola, sperando di non essere vista, con Ron ed Hermione alle calcagna. Mi fermai solo quando fui nel corridoio che portava alla Sala Comune di Grifondoro.
"Ma che...?" iniziò Ron, ma io lo interruppi.
"Nell'Ufficio Misteri. Sirius... Voldemort... devo andare subito."
Sentivo che era in pericolo. Quella visione... era così reale.
"Ma Denise, ragiona..." cercò di convincermi Hermione.
"Sai che non lo farò."
"... Sirius ha detto di non metterti in contatto con lui in nessun modo. E poi..."
Mi afferrò la mano.
"E poi cosa? Ora è in pericolo! - gridai sovrastando le sue lamentele - Voldemort lo sta torturando! Morirà! È l'unico frammento di famiglia che mi rimane!"
Mi liberai dalla sua presa e corsi nel mio dormitorio, rischiando più volte di scivolare a terra e spaccarmi l'osso del collo.
Presi il Mantello dell'Invisibilità di mio padre e la Mappa del Malandrino datami da Fred e George e infilai la bacchetta nella tasca interna della felpa. Mi tolsi il mantello della divisa scolastica e feci per uscire, ma Hermione mi fermò.
"Cos'altro serve?" chiese con voce ferma.
"Ho tutto. Ci vediamo dopo."
Mi scansai da lei ma ella mi prese un braccio.
"Cos'hai bevuto? - esclamò incredula - Credi davvero che noi ti lasciamo andare da sola? Sei nostra amica, non ti abbandonaremmo per nulla al mondo!"
Io la guardai negli occhi e colsi, in quelle iridi marroni, un'ombra di preoccupazione.
"È una missione di salvataggio pericolosissima, se non estrema, ora che ci sono anche gli evasi da Azkaban. - spiegai - Per una volta, tu e Ron dovete lasciare perdere e stare qui. Rischiereste la vita."
"Anche tu la stai rischiando." ribatté con determinazione. Era difficile farle cambiare idea.
Mi arresi.
"Se proprio ne sei convinta, potete venire. Ma devi giurarmi che, in qualunque momento, se vi dicessi di scappare lo farete, se vi dicessi di nascondervi lo farete e se vi dicessi di abbandonarmi sarete disposti a farlo. Hermione, me lo giuri?"
Ancora la guardai negli occhi. Stavolta traboccavano paura e incredulità.
"Ma.."
"Giuralo." ripetei.
"Denise, capisci..."
"Hermione, fallo."
Lei sospirò rassegnata.
"E va bene. Lo giuro."
Mi avvicinai a lei e la abbracciai forte, stupendo sia lei che me stessa.
"Sei un'amica, Hermione."
Lei sorrise con la testa appoggiata alla mia spalla e mi diede un bacio sulla guancia.
"Anche tu. Sei la mia migliore amica, Denise. Ora andiamo. C'è una vita da salvare."
Prendemmo la bacchetta e andammo al piano terra. Arrivammo al corridoio aperto che porta alla torre di Astronomia e vedemmo Ron. Ma non era solo. Al suo fianco c'erano sua sorella Ginny, Neville e Luna.
"Ragazzi? Ma che...?" farfugliai.
I quattro mi sorrisero.
"Ho ottenuto il loro sostegno e il loro aiuto." spiegò Ron.
Passai a rassegna i volti dei miei amici.
"Ma, ragazzi, non sapete quanto sia pericoloso..." cercai di dissuaderli.
"Abbiamo fatto un sacco di lezioni con l'ES. - osservò Ginny - E ora, alla prima occasione buona per testare le nostre abilità, dovremmo tirarci indietro?"
"L'Esercito di Silente è l'unico posto in cui mi sia sentita tra amici." aggiunse Luna.
"Noi siamo con te, Denise." confermò Neville.
Mi sentii onorata di avere amici simili. Accettai e ripetei le condizioni già dette ad Hermione e, seppur contrariati, confermarono.
Mi guardai intorno.
"Come ci arriviamo al Ministero?" mi anticipó Ron.
"Volando, naturalmente."
Luna fischiò e sei Thestral vennero verso di noi. Quando tutti furono saliti, iniziammo a volare verso Londra.
Sicuramente molti si stavano chiedendo dove fossimo. Ero riuscita a sfuggire a quegli idioti di Serpeverde. Già mi immaginavo la faccia di Malfoy.
È dal primo anno che mi ha preso di mira, solo perché non ho accettato la sua amicizia.
"Alcune famiglie di maghi sono migliori di altre.- aveva detto alludendo agli Weasley - Non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate. In questo posso aiutarti io."
Mi aveva porto la mano e io l'avevo respinta.
"Direi che sono in grado di decidere io quali sono le amicizie giuste e quelle sbagliate. Grazie tante."
Gli brucia ancora. Ogni qualvolta possibile lancia frecciatine a me e ai miei amici.
Anche al Ballo del Ceppo, l'anno scorso. Lì ha proprio superato il limite.
"Non ti vergogni? Barare per vincere. Lo sanno tutti che il tuo nome nel Calice ce lo hai messo tu. Sei solo una ragazza arrogante ed egocentrica, anche la Gazzetta la pensa così. Nessuno meriterebbe di ballare con te, nemmeno uno sporco Grifondoro come Finnigan. Ehi, Finnigan, tu credi alle baggianate che spara riguardo Tu-Sai-Chi?"
Seamus, spaventato, aveva scosso il capo.
"E allora perché sei qui con lei, perché la stai facendo ridere?"
Le parole di quel verme schifoso facevano male. Di solito riuscivo a non dargliela vinta, ma quella volta avevo lasciato lì Seamus ed ero corsa in Sala Comune. Il ragazzo aveva cercato di convincermi a lasciarlo perdere, ma io lo avevo mandato via.
Hermione mi aveva sostenuto.
"Devo riflettere."
"Lo faremo insieme."
Dovevo tanto a Hermione. Lei mi sosteneva in quei momenti in cui sembrava ci fosse il vuoto tutto intorno a me, in quei momenti in cui ero in grado di vedere solo il buio.
Perché mi perdo in chiacchiere? Eravamo arrivati al Ministero.
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𝐋𝐀 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐂𝐄𝐋𝐓𝐀
FanfictionE se, al posto di Harry, i Potter avessero avuto una figlia femmina? Ella sarebbe stata in grado di fare quello che ha fatto Harry? Si sarebbe alleata con i buoni o si sarebbe unita ai Mangiamorte? Avrebbe fatto le sue scelte in funzione al bene deg...