6. Il duello dell'anima

928 41 7
                                    

Io e Sirius uscimmo allo scoperto dalla roccia dietro alla quale ci eravamo rifugiati.
Lanciai un'occhiata agli altri. Gli auror e quelli dell'Ordine stavano dando del filo da torcere ai Mangiamorte e vidi Dora Tonks andare a recuperare i miei amici mentre gli altri adulti si cimentavano nel combattimento.
Avanzammo verso Malfoy, al centro della stanza. Sirius gli lanciò un paio di incantesimi, continuando a farlo arretrare e cercando di indebolirlo.
Poi io esclamai:
"Expelliarmus! "
Lucius Malfoy perse la bacchetta e volò dall'altra parte della stanza.
"Bel colpo Lily!"
Mi aveva chiamato con il mio secondo nome. Con il nome di mia madre. Nessuno lo aveva mai fatto. Sorrisi ma me ne pentii subito dopo.
Di fronte a noi, Bellatrix Black alzò la bacchetta e la puntò verso di me.
"Avada Kedavra! "
Ebbi al tempo a malapena di spalancare la bocca per urlare. Ora morirò, pensai.
Ma Sirius agì. Si buttò davanti a me e mi strinse forte a sé, facendomi scudo. Sentii la sua stretta allentarsi.
Mi voltai. La Maledizione lo aveva colpito al braccio e lo vidi scivolare dietro al velo, ancora col sorriso sulle labbra.
Poi capii: le voci che sentivo erano quelle dei morti. Così realizzai il tutto. Lui era... morto.
"No.. no... NO!" urlai a pieni polmoni.
I Mangiamorte stavano fuggendo. Vidi Bellatrix sorridere beffarda sulla porta prima di sgattaiolare fuori. Dire che crollai era un eufemismo. Le ginocchia non mi ressero più. Sentii delle braccia stringermi fortissimo. Erano quelle di Remus, che mi stava impedendo di fare idiozie. Ma io mi divincolavo.
"Fermalo... Salvalo... È appena passato!" cercavo di dire tra i singhiozzi. La stretta di Remus su di me era sempre più forte.
"È troppo tardi, Denise... Non puoi fare più niente, niente... Se n'è andato..." sussurrò con voce rotta.
Gridai sull'orlo della disperazione.
"SIRIUS! "
Il grido mi perforò l'anima e non impressionò solo me. Le lacrime mi appannavano la vista, ma continuavo a divinolarmi e mi liberai da Remus, così corsi alla porta della stanza.
Fuori da lì, nel corridoio principale del Ministero, vidi Bellatrix che cantilenava:
"Ho ucciso Sirius Black! Ho ucciso Sirius Black!"
Io, con tutta la rabbia che avevo in corpo, urlai:
"CRUCIO! "
Lei cadde a terra e si contorse. Io mi fermai per riprendere il fiato e il controllo, invano. Dietro di me, però, una voce fredda disse:
"Lo ha ucciso. Se lo merita."
Mi voltai. A dieci metri da me stava Voldemort in carne ed ossa. Alzò la bacchetta verso di me e io mi misi in posizione di difesa, ma da un ingresso comparve Albus Silente, che mi fece un cenno che io intuii come 'mettiti al riparo'.
Mi nascosi dietro ad un muro.
"Mossa poco saggia per te, Tom, venire qui proprio ora. Stanno per arrivare sia gli Auror che il Ministro in persona." commentò.
"Quando arriveranno io me ne sarò già andato e tu sarai già morto!" ribatté Voldemort.
Fecero un duello e io, con il viso e le braccia pieni di graffi e sangue, il dolore e la disperazione che traboccavano dagli occhi, osservavo, attendendo la mossa falsa di Voldemort.
Ad un tratto sembrò essersi Smaterializzato, perciò tirai un sospiro di sollievo, ma mi sentii le budella rivoltarsi nel mio corpo. Un dolore atroce mi colpì e mi accasciai a terra, urlando angosciata. La cicatrice faceva male, sembrava mi stesse per esplodere la testa, e mi portai le mani alla fronte, contorcendomi disperata.
Ero posseduta da Voldemort.
"Non importa quanto sei simile a lui, Denise, ma quanto siate diversi..." disse la voce di Silente che mi arrivò a fatica alle orecchie.
Sentii vagamente uno scalpiccio e poi distinsi la voce terrorizzata di Hermione chiamare il mio nome.
Pensai a qualunque cosa che potesse farmi capire di amare.
Rividi i volti giovani, ingenui e felici dei miei genitori Lily e James, con il sorriso stampato sulle labbra, con me in braccio, nell'album di fotografie di Hagrid.
Rividi Ron ed Hermione durante il nostro primo anno, quando lo conobbi, e mi vidi tener loro la mano.
Rividi il volto riconoscente di Ginny Weasley quando l'avevo salvata dalla Camera dei Segreti.
Rividi me e Seamus al Ballo del Ceppo, ricordai il suo sarcasmo.
Rividi Cedric Diggory, quel ragazzo che mai avevo conosciuto, ma per il quale avevo sofferto alla fine del Torneo Tremaghi. 'Riporta il mio corpo da mio padre. Ti prego.'
Un'immagine della vittoria della Coppa del Quidditch passò rapida, tutti i Grifondoro felici a festeggiare, tra cui Fred e George.
Rividi Sirius che mi abbracciava, a Natale, e che mi dava la collana, poi il suo bacio stampato sulla mia fronte proprio pochi minuti prima.
Tutto nella mia mente svanì.
"Tu sei il debole, - gracchiai con il poco fiato che mi era rimasto. Vidi, schierati insieme ai miei amici, i membri dell'Ordine, spaventati quanto i miei amici, e la figura sfocata di Albus Silente china sopra di me - e non conoscerai mai l'amore o l'amicizia. E mi dispiace per te."
Con ciò sentii un'ultima stretta al petto e vidi Voldemort davanti a me.
"Sei una sciocca, Denise Potter. E perderai. Tutto ciò che ami." dichiarò, prima di svanire in una nube di fumo.
Le ultime cose che sentii prima di chiudere gli occhi furono una voce indistinta dire meravigliata 'È tornato!', un paio di braccia avvolgermi e una voce gentile dire:
"Va tutto bene. Ci sono io ora."

Spazio Me
NON UCCIDETEMI per questo please 😷

𝐋𝐀 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐂𝐄𝐋𝐓𝐀 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora