12. Colui che non ha avuto scelta

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Io e Silente eravamo appena tornati dalla 'passeggiata serale', così come l'ha chiamata lui quando siamo partiti.
Abbiamo trovato un Horcrux, in una grotta. È un medaglione. Ci aiuterà a sconfiggere Voldemort.
Ci eravamo appena Materializzati sulla Torre di Astronomia, quando Silente mi guardò dicendomi:
"Hai rischiato molto stasera. Ora vai a letto, io devo vedere il professor Piton."
Io mi misi il Mantello dell'Invisibilità e scesi le scale. A metà, però sentii delle voci. Ritornai su furtiva e rimasi nascosta sotto le assi della torre.
La scena che mi si presentò davanti era alquanto bizzarra, ma aveva confermato i miei sospetti.
Draco Malfoy stava puntando con la mano tremante la bacchetta al Preside ed egli era stato disarmato.
Silente cercava di dissuaderlo da qualcosa. Dal fare quella cosa.
"Draco, tu non sei un assassino. Ti posso aiutare io. Ma non devi farlo. Sii ragionevole."
Il ragazzo scosse la testa. Solo in quel momento mi accorsi che oltre la mano, anche la voce gli tremava e aveva gli occhi rossi e gonfi. Stava forse piangendo? Uno come Malfoy?
"No. Sono stato scelto. - alzò la manica. Il Marchio Nero brillò alla luce della luna. Come sospettavo - Nessuno può più aiutarmi. Lui ucciderà me e la mia famiglia!"
Ora vedevo con chiarezza quanto fosse spaventato e che gli scendevano le lacrime sul viso. Mi avrebbe fatto un po' di pena, se la persona in questione non fosse Malfoy.
"Draco... Io posso aiutarti."
Il ragazzo abbassò la bacchetta, mentre il suo respiro irregolare era l'unico rumore in quella notte d'inizio giugno. Sembrava davvero che Malfoy si fosse arreso e che avesse capito quale fosse la strada da prendere.
O forse no.
Un gruppo di Mangiamorte risalì le scale e arrivò da lui.
"Bravo Draco. Ora fallo. Fallo! " disse la voce di Bellatrix Lestrange, zia del ragazzo, assassina da cima a fondo.
"Mi hai sentito, ragazzo?" ripetè con arroganza Bellatrix.
"I-io..."
"Non farlo."
Severus Piton, avvolto nel suo mantello nero, si frappose tra Silente e Malfoy.
Sentii solo la supplica del Preside, un 'ti prego' sussurrato, detto quando si sa che non si ha più via di scampo.
Immaginai che Piton ascoltasse ciò che lui avesse da dire, ma diventai una belva quando, con un tono che non lasciava trasparire emozioni, Piton gli puntò la bacchetta.
"Avada Kedavra."
Accadde tutto in fretta. Silente che cadeva dalla torre, i Mangiamorte che sghignazzavano e scappavano e Piton e Malfoy che gli andavano dietro, anche se il ragazzo era evidentemente spaventato e probabilmente contrariato.
"No... NO!" gridai, fregandomene di tutto e tutti, togliendomi il mantello.
Mi affacciai senza vedere nulla, solo il vuoto. Dedussi che il castello fosse stato avvertito perchè, mentre mi lanciai all'inseguimento dei Mangiamorte, notai che c'era un via vai infinito. In poco fui all'aria aperta, i Mangiamorte si diressero verso la casa di Hagrid.
In fondo al gruppo c'erano Piton e Malfoy.
"Fermatevi, fermatevi! - strillai rivolta appunto a loro - Vigliacchi, traditori!"
Piton si voltò e io gli lanciai un incantesimo per rallentarlo, ma lui lo respinse.
Quando egli riprese a correre, fu Draco a fermarsi. Si voltò verso di me e fece due passi, mentre io continuavo imperterrita ad avvicinarmi a lui, senza paura. Mi rivolse uno sguardo tagliente, ma le lacrime e gli occhi ancora rossi lo tradirono.
Lo scenario poteva sembrare molto strano: due sedicenni che si scontrano con quegli unici due o tre incantesimi demenziali che conoscono, appena fuori dalla Foresta Proibita.
"Sei un vigliacco, Malfoy, un vigliacco!" dissi carica d'odio.
Mi puntò la bacchetta, e io cercai di disarmarlo, ma lui si difese. Stavo pronunciando 'Pietrificus Totalus', ma lui fu più svelto e, con tutta la forza che aveva in corpo, urlò:
"Crucio! "
Nei suoi occhi vedevo parecchie cose: la paura, la disperazione, forse anche l'essere costretto a essere come loro, essere come i suoi genitori. Guardandogli gli occhi, mi sembrava persino che quella Maledizione Cruciatus fosse stata lanciata dalla parte di lui che ormai era diventata una bestia per colpa di Voldemort, ma sembrava che lui non volesse davvero farlo.
Nonostante tutto, non appena la Maledizione mi colpì, io urlai dal dolore, peggio di quando Voldemort mi aveva posseduta, e mi rotolai a terra.
Malfoy abbassò la bacchetta. Si inginocchiò per riuscirmi a parlare e, con voce tremante, disse solo:
"T-ti odio, P-Potter..."
Mi diede un calcio nella colonna vertebrale, tirandosi addosso mentalmente tutti gli insulti che io conoscessi, e poi corse via. Io urlai forte, tenendomi la schiena, sperando che qualcuno mi sentisse, ma non feci altro se non farmi male alla gola. Sentivo di stare per perdere i sensi, ma cercai di resistere. Sentivo crampi ovunque. Non avevo mai provato a subire una Cruciatus, ora so che è orribile, forse quanto morire...
Le stelle in cielo si stavano spegnendo ai miei occhi, la luna stava scomparendo... Con la poca lucidità che mi rimase, notai che la luna era piena.
Remus.
Chiusi gli occhi e strinsi i denti per scacciare il pensiero. Sentii dei passi e qualcuno avvicinarsi incespicando, ma la vista mi si stava appannando. Lo riconobbi dalla voce.
"Denise... Su, va tutto bene. È tutto a posto. Ci sono io, stai tranquilla."
Fred mi sollevò da terra e mi prese tra le braccia. Finalmente qualcuno. Si avviò verso il castello, dal quale mi ero allontanata.
"Si s-sono Smaterializzati... Si-Silente è... P-Piton l-l'ha... Malfoy..." borbottai abbattuta, ma Fred mi posò una mano sulla fronte e, nonostante la vista fosse appannata, vidi con chiarezza l'ombra di un sorriso.
"Sssh, non preoccuparti. È tutto a posto."
"No. - ribattei, ora battendo i denti - Nulla è a posto. Gli altri stanno bene?"
"Sì. Tutti bene."
"Remus?" lo incalzai a occhi chiusi.
"Lui... sta bene. È alla Stamberga Strillante. Con lui c'era Tonks e forse anche Malocchio."
Mi tranquillizzai e mi lasciai trasportare da Fred.
"È una bella sera... È proprio una bella sera. Stiamo tutti bene... Sirius è lassù." dissi ormai quasi nel mondo dei sogni.
"Certo. Eccolo là. Lo vedo anche io."
Queste furono le ultime parole squillanti di Fred che sentii prima di addormentarmi tra le sue braccia.

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