𝐋𝐀 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐂𝐄𝐋𝐓𝐀

Epilogo

19 anni dopo la Battaglia di Hogwarts...

"Dov'è Rose? - domandò sbuffando il primo figlio di Denise e Draco, James Sirius Malfoy, allungando il capo per cercare la ragazzina - Le devo mostrare come funziona sul treno."
"Ti ho già detto che l'intelligenza di Rose è più elevata della mia e della tua messa insieme, zuccone." replicò il secondo, di un anno più piccolo, Scorpius Remus, che aveva l'età di Rose e avrebbero entrambi cominciato il primo anno, mentre James Sirius il secondo.
"Basta, voi due. - tagliò corto il padre Draco - Ci avevano detto che sarebbero venuti e arriveranno."
Denise invece teneva per mano la figlia più piccola, Lily Luna, che non aveva ancora l'età per frequentare Hogwarts, continuava a piagnucolare tenendo la mano in quella di sua madre.
"Arriverà anche il tuo primo giorno, Lily, sta tranquilla, e poi... James Sirius Malfoy se ti vedo ancora con la bacchetta spianata sono guai, sai che non puoi usare la magia fuori da Hogwarts! "
Draco si avvicinò alla moglie.
"Mi occupo io di Lily. Tu tieni d'occhio la peste - disse alludendo a James Sirius. Il biondo so avvicinò alla bambina - Vieni in braccio a papà, dai."
La bambina allargò le braccia e Draco la prese il braccio.
Denise nel frattempo aveva fatto la ramanzina a James Sirius, mentre Scorpius Remus soffocava le risate.
"Attento anche tu, Scorpius. - borbottò la madre prendendolo per mano - Oh, ecco Ron e Hermione."
I due arrivarono con i due figli, Rose Granger-Weasley, la più grande, e il più piccolo, dell'età di Lily, Hugo Granger-Weasley, per mano alla madre.
"Abbiamo faticato a trovare parcheggio, - spiegò Ron - ma ora siamo qui."
Battè il cinque a James Sirius e Scorpius Remus, essendo suo padrino, e poi salutò anche la piccola Lily, che scese dalle braccia di suo padre per finire in quelle del suo padrino.
Draco sembrò riscuotersi da un dubbio.
"Parcheggio? "
Hermione fece roteare gli occhi divertita.
"Ron ha preso la patente babbana. Ha dovuto confondere l'insegnante per passare l'esame."
Tutti e quattro si misero a ridere e poi lanciarono uno sguardo ai ragazzi: Hugo e Lily facevano i piani per quando sarebbero andati a Hogwarts, Rose e Scorpius ridevano guardando James, che sembrava aver visto qualcosa di interessante.
Corse dalla madre e dal padre.
"C'è Teddy! Posso andare a salutarlo?" 
"Ma se è da due giorni che non lo vedi! - commentò Draco - Vai."
Il bambino corse via.
"Lo abbiamo invitato a cena due giorni fa.- spiegò Draco a Ron ed Hermione - Essendo il figlioccio orfano di Denise... È sempre da noi, è come un altro figlio, gli vogliamo bene e i ragazzi sono sempre contenti quando c'è lui."
Hermione poi si avvicinò ai più piccoli, in particolare a Hugo.
"Ciao, Hugo, vieni a salutare la tua madrina? Non le hai ancora rivolto la parola! E nemmeno Rose... Rose! Vieni a salutare la tua madrina."
I due si avvicinarono a Denise, che abbracciò entrambi.
Il treno fischiò.
"Bisogna andare. Ehi, Teddy!"
Il figlio di Remus e Tonks si avvicinò con James che gli trotterellava intorno.
"Ciao Denise. - disse allegro alla madrina - Ehi Draco."
"Ehi Ted. Come mai qui?"
"Accompagna la sua fidanzata! - si intromise James - Era lì con lei, è Victorie, la cugina di Rose e Hugo!"
Denise guardò di sottecchi il figlio.
"I fatti tuoi mai, eh?"
"Comunque sì, accompagno Victorie, poi vado a trovare mio padre e mia madre... - abbassò gli occhi - Mi mancano."
"Ti accompagnamo noi. - sentenziò Draco - Poi ti fermi a pranzo da noi, ti può andare?"
"Sì, grazie Draco, grazie Denise."
Denise lo abbracciò e gli baciò la guancia.
"Tutto per te, caro."
Il treno fischiò per la seconda volta.
"Ultimo richiamo!"
"Ciao ragazzi."
"Ciao mamma, ciao papà!"
Denise e Draco osservarono Scorpius Remus e James Sirius salire sul treno spintonandosi, ma sorridendo, seguiti da Rose che non smetteva di ridere, mentre Lily si avvicinò alla madre, che la prese in braccio.
Stessa cosa Hugo, che osservò malinconico, dalle braccia del padre, il treno che stava per partire.
"Dici che staranno bene?" domandò Draco a Denise.
Lei annuì.
"Sanno badare a loro stessi. Si vogliono bene e scriveranno spesso. Ho fiducia in loro." rispose, alzando la mano per salutare i due figli, che si sbracciavano mentre il treno prendeva velocità.