5. La Profezia

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Arrivammo davanti a numerose porte. Ognuna di esse poteva essere quella dell'Ufficio Misteri.
"Qual era la porta?" chiese Ron.
"Un attimo."
Estrassi la Mappa del Malandrino e sussurrai Lumos con la bacchetta. 
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni." dissi agitando la bacchetta che avevo sottratto ad Hermione, perché la mia era occupata a far luce.
Guardi la Mappa. I puntini di Malfoy e Crabbe  erano nella parte sud, Piton e Goyle vero la nord, la Umbridge e la Parkinson girovagavano a est e Gazza e Zabini a ovest. Qualcuno, invece, era fuori.
"Hanno scoperto che non ci siamo. Ci stanno cercando in lungo e in largo." annunciai.
"Bè, non ci troveranno molto facilmente." commentò Neville.
"Fatto il misfatto." pronunciai, poi diedi la bacchetta ad Hermione e mi ripresi la mia che era ancora accesa e che stava tenendo Hermione.
Studiai le tre porte centrali e sforzai di ricordare.
"È questa." decisi entrando nella prima a destra.
"Novantaquattro... novantacinque... novantasei..." borbottai spostandomi tra gli scaffali che sostenevano delle sfere... sembravano Boccini un po' più grandi.
"Denise, c'è il tuo nome." farfugliò Neville.
Mi avvicinai e la guardai. Era una Profezia.
"Ma cosa...?"
Mi alzai in punta di piedi e osservai quella con scritto il mio nome; l'afferrai.
"Ma... Cosa significa?" chiese confusa Luna.
"Non lo so... Dannazione, dov'è Sirius?" mi lamentai guardando in ogni direzione. Poi sentii vento freddo. Guardai davanti a me.
"Lumos." anche Ron fece luce con la sua bacchetta. Vidi avanzare una figura con un mantello e un cappuccio sul capo. E con la maschera. Un Mangiamorte.
I miei compagni fecero un passo indietro e io uno avanti, posizionandomi davanti a loro per fargli scudo. Puntai la bacchetta al Mangiamorte.
"Ci hai semplificato il lavoro, Potter."
Avrei riconosciuto quella voce odiosa e strascicata tra milioni. Lucius Malfoy si tolse la maschera e fece scorrere i suoi occhi glaciali sui miei amici e poi sulla sfera.
"Denise Potter. Quella bellissima Profezia racchiude il motivo per cui sei sopravvissuta alla Maledizione Mortale dell'Oscuro Signore, il legame che c'è tra te e lui, la storia della tua saetta. Dimmi, vuoi o non vuoi sapere perché non sei morta come i tuoi inutili genitori?" chiese convincente.
Notai che eravamo circondati su tutti e quattro i lati. Pestati un piede ad Hermione e ci capimmo al volo. Gli altri puntarono la bacchetta nelle altre tre direzioni. Ridussi gli occhi a due fessure.
"Ho aspettato quattordici anni." dissi.
"È non è forse un po' troppo?" replicò.
Sorrisi in segno di sfida.
"Direi che posso aspettare ancora un po'. ORA!"
"STUPEFICIUM!" urlammo in coro in quattro direzioni diverse.
"Di qua! Di qua!" richiamai i miei amici.
Comparve un Mangiamorte sulla strada.
"Cru..."
"Protego! " strillai.
"Reducto! "
"Levicorpus! "
Gli Incantesimi volavano ovunque e uscimmo dalla Sala delle Profezia, ritrovandoci in una stanza circolare interamente in pietra.
Al centro c'era una specie di porta finestra con un velo trasparente. Sentii delle voci, ma non ebbi il tempo di chiedere nulla perchè i Mangiamorte fecero irruzione e presero in ostaggio i miei amici. Lucius Malfoy si avvicinò.
"Basta. Il tempo di giocare a nascondino è finito. Dammi quella profezia se non vuoi vedere i tuoi amici morire a uno a uno." mi minacciò.
Avevo poche alternative. Potevo Schiantare Malfoy, ma gli altri avevano la bacchetta puntata sui miei amici e non avrebbero esitato a usarla, soprattutto Bellatrix, evasa da poco che aveva sotto tiro proprio Neville, i cui genitori erano stati torturati da lei per estorcere informazioni. 
Allungai incerta la mano e gliela diedi.
"Così, Potter, così."
Una volta afferrata, la guardò per un attimo, poi mi prese il braccio e alzò la bacchetta.
Ma una voce fece svanire le sue intenzioni, qualsiasi esse fossero.
"Allontana le tue luride mani da Purosangue dalla mia figlioccia."
Mi voltai e vidi Sirius avanzare al mio fianco. Successe tutto in una frazione di secondo: il mio padrino mollò un pugno in faccia a Malfoy ed, estratta la bacchetta, iniziò a duellare contro di lui. I miei amici si liberaro grazie ai Membri dell'Ordine, comparsi magicamente: Tonks, Remus, Kingsley, Malocchio e gli altri.
Aiutarono i miei amici a mettersi al riparo, mentre alcuni combattevano contro i Mangiamorte e Sirius mi strattonò dietro ad un grande masso.
"Denise, tu hai già fatto abbastanza, ma ora ascoltami bene: raduna i tuoi amici e andate via." ordinò schivando un raggio di luce.
"Cosa? No! Io voglio combattere con te." ribattei.
"Denise, ce la caveremo noi."
"Non voglio abbandonarti, Sirius."
Strinsi le braccia attorno a lui e appoggiai la testa al suo petto.
"Ricorda che ti voglio un mondo di bene, piccola mia." sussurrò.
Abbassò la testa e mi guardò negli occhi, poi mi diede un bacio sulla fronte.
Era il mio padrino, certo, da due anni praticamente, però questo gesto da parte sua per me era nuovo. Forse era un gesto strano e nuovo anche per lui, non avendo mai avuto una ragazza da giovane (che io sappia) o una figlia a cui voler bene.
Io ero l'unica persona a cui poteva voler bene come una figlia.
Ma in tutto ciò Sirius mi aveva dato un bacio e non lo aveva mai fatto. E la cosa non mi piaceva.
Mi spaventava.

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