16. Godric's Hollow

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Era passato un po' di tempo dal matrimonio, ed era successo di tutto.
Ero stata un grado di litigare con Ron, sotto effetto del medaglione-Horcrux, e persino con Remus, ero stata capace di rimanere sola con Hermione in mezzo al nulla e, nonostante tutto, andavamo avanti.
La sera della vigilia di Natale presi una decisione.
"Hermione, io... voglio andarci."
"Denise, è pericoloso." mi ricordò.
"Hermione! Sono i miei genitori. Devo sapere qualcosa in più. Voglio andare a Godric's Hollow." insistei.
Hermione non poteva proibirmelo e, nonostante sapessimo entrambe quanto fosse pericoloso, io volevo vedere la tomba dei miei, dei quali, quasi, non conoscevo neanche il volto.

Ci Materializzammo a Godric's Hollow che era sera. Nevicava e si sentivano i cori di Natale.
Adocchiai subito casa mia, o dedussi fosse la mia, perchè era una casa vecchia e malandata, sembrava ci fosse stato un incendio ma tutto il mondo dei maghi sapeva che non era così.
Quella era la mia casa. Quella era la casa dove Voldemort era venuto a distruggere la vita di due innocenti, a fare di un ragazzo innocente un assassino, a ridurre una neonata orfana, a privare un ragazzo dei suoi migliori amici.
Quella era la casa della distruzione.
"Hermione... Quella..."
"Sì, lo so, Denise..." rispose con le lacrime agli occhi stringendomi in un abbraccio.
Mi liberai dalle sue braccia per entrare in un cortile, evidentemente un cimitero.
"Saranno qui? - chiesi più al vento che a Hermione - Mamma e papà, siete qui?"
Ovviamente non ottenni risposta, nemmeno da Hermione, che mi seguì senza fiatare.
Mentre lei si fermò a guardare un tomba più indietro, io mi avvicinai ad una tomba senza fiori, su cui giacevano due nomi di due ventunenni.
'James Potter'.
'Lily Evans in Potter'.
"Hermione.  - chiamai flebile con le lacrime agli occhi - Loro sono qui."
Lei si avvicinò e io appoggiai la testa sulla sua spalla, piangendo in silenzio.
Non volevo che loro si sentissero in colpa, che pensassero che stessi piangendo per colpa loro, ma non riuscivo a non trattenermi.
Hermione alzò la bacchetta e mise una ghirlanda a terra, al fianco della tomba.
"Che dici? Così è più bella." disse, cercando di consolarmi.
Accettavo il suo sforzo, ma io ero troppo disperata, mi sentivo debole come non mai, come se d'improvviso mi fossi resa conto che Hermione aveva ragione, non dovevamo venire.
Presto avrei dovuto affrontare Voldemort, e non potevo permettermi di piangermi addosso, di essere debole.
"Sarebbe stata più bella se non ci fossero stati i loro nomi." riuscii solo a dire, prima di augurare un buon Natale alla mia migliore amica.

Le cose si erano sistemate. Il litigio con Ron era un ricordo lontano, ora anche lui si era riunito a noi grazie al deluminatore che lo aveva aiutato a trovare la strada.
Anche con Remus era tutta acqua passata. Il litigio era scoppiato perchè, dopo che Teddy, suo figlio, era nato, lui voleva comunque unirsi a noi per la missione degli Horcrux, lasciando Dora sola con il bambino.
Gli ricordai che i genitori non dovrebbero abbandonare i figli  se non costretti, e riuscii a dirgli che era un mostro, e che Teddy da grande si sarebbe vergognato di essere figlio di un licantropo.
Non sapevo da dove venissero quelle parole così cattive, ma sapevo che non volevo dirgliele davvero, ma per i due giorni seguenti piansi un sacco e non c'erano parole che potessero consolarmi.
Ora, però, tutto era passato.
Ora, al contrario, dovevamo pensare a scappare, perchè i Mangiamorte erano riusciti a trovarci, e stavamo scappando a gambe levate.
Lanciavamo incantesimi per rallentarli, ma niente. Ad un certo punto, Hermione mi rivolse la bacchetta e mi lanciò un incantesimo.
Lei sapeva ciò che faceva, perciò dedussi che fosse per un valido motivo, probabilmente per rendermi irriconoscibile.
Ci presero e ci portarono a Villa Malfoy.
Dovevano essere sicuri che fossi davvero Denise Potter, altrimenti Voldemort li avrebbe uccisi tutti quanti.
Quindi, quando salimmo le scale dell'enorme villa, non mi scomposi nel vedere Bellatrix insieme alla famigliola Malfoy al completo, compreso Draco, i cui occhi freddi guizzavano per la stanza.
Fenrir Greyback, il Mangiamorte che mi teneva, mi lasciò andare, poi esordì, vedendo la faccia sconvolta di Lucius Malfoy:
"Abbiamo quello che si cercava."
Draco mi osservò, poi guardò Greyback.
"Come si è ridotta così?" intervenne Bellatrix anticipando il nipote.
"L'abbiamo trovata così. Dobbiamo essere sicuri che sia lei." rispose Greyback.
Bellatrix mi agguantò per le spalle, poi chiamò Malfoy.
"Draco... sai cosa succederà se consegnamo Potter al Signore Oscuro... - sussurrò la donna - È lei o non è lei?"
"Io... Non ne sono sicuro."
Ma come, Malfoy? Mi hai sempre odiato e mi hai augurato il peggio un sacco di volte, ora che puoi finalmente disfarti di me ti tiri indietro?
Guardai negli occhi Malfoy e vidi con certezza che lui sapeva che fossi io, eppure c'era qualcosa a frenarlo.
"Lei... Non è lei. Ha sempre avuto gli occhiali. - spiegò - E la cicatrice non la vedo."
Mi spostò i capelli dalla fronte per osservare, ma sapevo che stava solo facendo scena.
Godric, Malfoy, che stai facendo?
Ma proprio allora Bellatrix notò una cosa.
"Quella spada? Dove l'avete presa?" domandò stridula, vedendo la spada di Godric Grifondoro.
"Era nella loro tenda."
Il suo sguardo di solito glaciale ma ora di fuoco balzò su di me.
"Portate quei due in cella, io devo parlare con questa signorinella."
Hermione e Ron furono portati in cella, mentre Bellatrix mi agguantò e mi sbattè contro la colonna.
"Cos'altro avete preso nella mia camera blindata alla Gringott?"

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