Cap. 39 - Giornata in famiglia

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Sentii delle calde lacrime bagnarmi la spalle.

"Cos'è? Stai piangendo?" chiesi, con un sorriso pieno di felicità di poterlo rivedere.

"Stai zitta...deficiente" disse, con voce roca.

Gli spettinai i capelli, cosa che facevo sempre e lo faceva infuriare, ma sta volta non si lamentò minimamente, mi lascio fare. Sembrava un bambino in balia delle emozioni.

"T/n!" sentii urlare mi mamma.

Sciolsi l'abbraccio con Kacchan per vedere dove fosse.

Appena incrociai il mio sguardo col suo notai che stava lacrimando, stava correndo verso di me. Seyra era più indietro.

"Mam-" stavo per chiamarla.

Di colpo mi mise le sue calde braccia intorno alla mia schiena...mi stava abbracciando.

Sbarricai gli occhi per lo stupore.

Ero stata abbracciata già altre volte...ma sta volta sentii il calore provenire dal suo corpo e mi dava una bellissima sensazione di un torpore cullante, come nessun altro.

'È vero...non ci eravamo mai abbracciate...' pensai, con le lacrime agli occhi 'quindi è questo un abbraccio da una madre...?'.

"T/n, scusa...scusa...scusa" disse, con la voce spezzata dalle lacrime "ti dovevo proteggere...".

Ricambiai l'abbraccio e misi il viso sulla sua spalla.

"Sono io che sono stata avventata a non chiederti aiuto" risposi, con la stessa voce spezzata "scusami...mamma".

Rimanemmo lì abbracciare tra la lacrime per qualche istante, poi sentii avvicinarsi qualcuno...Kiiro.

Lui non stava piangendo, non più. Mi venne in mente la faccia che fece quando lo spinsi via, stava lacrimando e sembrava molto frustrata.

"Kiiro" dissi, con voce dolce, staccandomi da mia mamma.

"Tu eri morta" disse con voce roca, a occhi sgranati, sembrava...spaventato "ho visto te che venivi schiacciata da quelle macerie...davanti ai miei occhi".

Il mio corpo si irrigidì.

"Perché...perché ora sei qui davanti a me a parlare e piangere felicemente come se nulla fosse?" chiese, per poi dare una pausa "perché sei viva?".

Rimasi immobile a quella domanda, lo fissavo ad occhi sgranati. Il suo sguardo era gelido e teneva la mascella serrata e i pugni stretti.

'Cosa dovrei fare? Dovrei dirglielo...dirgli la sua vera natura?' mi chiesi, iniziai a tremare 'non si accontenterà di un non lo so..'.

"Oi! Che cazzo stai dicendo?! Che volevi che rimanesse morta?!" gli urlò Kacchan.

"Ma ti senti?! 'Volevi che rimanesse morta'?! Perché la state prendendo così alla leggera?!" gli urlò di rimando.

Kacchan rimase lì a bocca aperta, senza niente con cui ribattere, posò il suo sguardo incredulo su di me.

Non l'avevo mai sentito urlare, aveva uno sguardo che incuteva paura. Ripensai a quello che aveva detto Lucifero...natura violento a sanguinaria.

"Allora?! Mi rispondi?!" mi riportò alla realtà Kiiro, urlandomi a portandosi a pochi centimetri da me.

Abbassai lo sguardo e digrignai i denti.

"Forse...forse è il caso che ve lo dica da un'altra parte" sussurrai.

"T/n ma cosa...?" provò a chiedere mia mamma, dietro di me.

Gold [Katsuki Bakugou x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora