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3 anni dopo...
Nicholas

Sono seduto a bordo piscina avvolgendo tra le dita una canna e bevendo un bicchiere di vodka liscia mentre Leah, la mia ragazza prende il sole sdraiata sul materassino in mezzo alla piscina, con un costume di una taglia in meno che avvolge le sue curve accentuate. È bellissima, per me è solo una delle tante.
" Amore dai vieni anche tu" mi dice calando sul naso gli occhiali da sole
" non vedi che sto fumando?" il mio tono è un po' strafottente, dopo quello che abbiamo appena fatto una canna è l'unica cosa che, in questo momento, può rilassarmi
" puoi farlo anche dopo! Eddai non facciamo più niente insieme"
" ti ricordo che due ore fa eri nella mia stanza ad urlare e godere quindi non dire che non facciamo nulla"
Leah l'ho conosciuta in un night club durante la festa che feci dopo il mio ritorno alla vita. Indossava una minigonna rossa e un top bianco con la bandiera americana, era truccata come un travone ma ero talmente ubriaco che non ho badato al suo aspetto e così siamo finiti nel bagno del locale in mezzo ad altri tossici, gente che scopava e alcuni con la testa nel cesso per il troppo alcool in corpo.
Non ne sono innamorato e tantomeno è l'unica per me, è una relazione con benefici ma lei crede che ci sia altro. So che lei sta con me perché modestamente sono un ragazzo bellissimo e le donne sono pazze di me, ora poi che sono un ex detenuto ho assunto altro fascino e la cosa non mi dispiace. Dopo aver fumato getto ciò che resta della canna sul bordo della piscina e mi tuffo in acqua, fa troppo caldo e così le faccio compagnia. Scende dal materassino e mi si avvicina fiondandosi sulle mie labbra in modo avido, mi cinge le gambe in vita e con una mano va sul mio membro che diventa subito duro. La sto per prendere in piscina quando sento la macchina di mio padre e Natalia così dobbiamo fermarci, esce ad entrambi uno sbuffo di rabbia, usciamo e lei prende le sue cose e se ne va a casa con la sua Lamborghini oro opaca, regalo di suo padre che è un noto dirigente di banche qui.
Esco anche io ed entro in casa con l'asciugamano in vita e il bicchiere ormai vuoto che lancio nel lavello.
" Nicholas non ti permetto di comportarti così!" mi urla mio padre mentre aiuta Natalia con le borse della spesa. È una brava donna, all'inizio non pensavo amasse mio padre ma che stesse insieme solo per soldi dato che mio padre è ricco sfondato, è l'amministratore delegato di una catena di alberghi di lusso.
Invece è molto presente e non così fastidiosa come sua figlia Julia, ronzava per giorni intorno a me per cercare quel rapporto fraterno che le ho sempre negato, ma non posso darle ciò che vuole. Salgo le scale e mi fiondo in doccia, apro il vetro della doccia ed entro aprendo l'acqua calda, attivo il dispositivo Bluetooth per la musica e mentre mi lavo sento la mia Playlist. Resto un po' troppo sotto il getto tanto che la pelle delle mani si è seccata. Chiudo ed esco legandomi un asciugamano in vita per andare in camera a vestirmi, passo davanti alla stanza di Julia che da tre anni è rimasta invariata, il suo letto è ancora intatto come i poster di lana del ray al muro. Le uniche cose che mancano sono i suoi libri che erano sparsi per casa e le note delle sue canzoni che suonava sempre al pianoforte. È partita per la Francia, più precisamente a Parigi per studiare e dovrebbe tornare tra un paio d'anni. Non è mai venuta a casa e non si è mai fatta sentire ne vedere, sua madre ne ha sofferto tanto ma Enrique le ha fatto capire che sua figlia era dove voleva essere che le avrebbe fatto bene staccare dall'aria pesante che c'era in casa.
Vado in stanza e prendo dalla cassettiera un cambio intimo e un pantaloncino sportivo grigio e una canotta dello stesso colore e scendo giù per il pranzo.
" nico tua madre ti ha fatto della paella" sa che non posso considerla mia madre e lui insiste
" può chiamarmi Nat ormai lo sa caro" gli dice mentre prende il piatto e lo riempe con una bella porzione
" sarebbe ora che..."
" papà Natalia non mi ha fatto niente ma lei sa che non potrò mai definirla madre. La rispetto ed è okay ma non tirare troppo la corda o me ne vado" per quanto io sia un totale coglione non potrebbe permettere che suo figlio se ne vada, sono l'unico ricordo di mia madre.
Sta per ribattere quando suonano alla porta, io non ho assolutamente voglia di alzarmi così continuo a mangiare, momenti mi strozzo quando vedo entrare una bellissima ragazza dalle curve scolpite avvolte in un abito rosso ciliegia con una valigia e con un mazzo di fiori in mano, appena si gira la riconosco.
Julia.

Angolo autrice

Buongiorno a tutti ecco un regalo per iniziare bene il mese di settembre 😘
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Un bacio grosso ci sentiamo in settimana 🧡

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