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Julia

Io e Nicholas come previsto siamo stati due estranei, non ci siamo calcolati, se pensava che io sarei tornata o meglio avrei cercato quel tanto rapporto che io sognavo sbagliava, calde lacrime ho versato per lui, talmente calde e amare che avrei potuto riempire una damigiana di vino. Quando sono tornata mia madre ha accolto me e Mich a braccia aperte, ci ha fatto accomodare e offerto un piatto caldo mentre gli raccontavo di me e la scuola superiore che ho svolto a Parigi.
Nico si era alzato e uscito con qualche suo amico in moto mentre io ho attaccato il mio computer al televisore e ho proiettato le foto e i video sotto le domande di mamma e del mio patrigno.
Ora sono nella mia stanza che ho fatto appositamente cambiare, le pareti sono nere color lavagna, un colore e tipo di pittura che permette di scriverci sopra con gli appositi pennarelli e gessetti, ai muri ho messo le foto di paesaggi e sul comodino una di papà. Come mai ho optato per il colore nero e ho reso la stanza così cupa? Semplicemente perché lo amo come colore e poi non sono più una ragazzina ma una donna di quasi 19 anni. Calo l'accappatoio dal mio corpo magro fin troppo, la cucina francese proprio non soddisfava le mie esigenze, e poi mitch non sapeva cucinare anche se qui si è iscritto ad un corso di cucina e devo dire che è migliorato, niente più ketchup sulla pasta o prosciutto nella paella. Prendo dal cassetto l'intimo blu cobalto di pizzo e delle parigine nere, prendo dall'armadio un abito sul fucsia quasi ciclamino che esalta il mio seno grazie ai plissé. Gli occhi li sfumo sui toni del marrone color legno scuro, una grossa dose di mascara e un semplice gloss. Friziono i capelli e dopo averli asciugati li piastro

" mamma io esco" prendo le chiavi della mia porche e sfreccio verso l'università di lingue, è senpre stato il mio sogno così dopo una buona mezz'ora arrivo al campus e parcheggio, attraverso il vialetto con le fontane ed entro in segreteria a pren...

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" mamma io esco" prendo le chiavi della mia porche e sfreccio verso l'università di lingue, è senpre stato il mio sogno così dopo una buona mezz'ora arrivo al campus e parcheggio, attraverso il vialetto con le fontane ed entro in segreteria a prendere il pass e i documenti per acquistare i libri e la piantina perché è davvero enorme.
Vado verso l'aula di comunicazione internazionale, e una ragazza richiama la mia attenzione facendomi cenno con una mano.

" ciao sono Sophie Deville e sarò la tua guida! Tu devi essere Julia!" le porgo la mano e annuisco, è davvero bellissima con i capelli lunghi e leggermente ondulati sul fondo, questi occhi profondi dal taglio un po' a mandorla e vispi" hai i miei ...

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" ciao sono Sophie Deville e sarò la tua guida! Tu devi essere Julia!" le porgo la mano e annuisco, è davvero bellissima con i capelli lunghi e leggermente ondulati sul fondo, questi occhi profondi dal taglio un po' a mandorla e vispi
" hai i miei stessi corsi. Io sono qui dall'inizio dell'anno quindi siamo due matricole, ma vedrai che saremo grandi amiche. Ti va di uscire oggi?"
" ci conosciamo da nemmeno un minuto e già usciamo?" le dico stranita ma allo stesso tempo felice, è semplice e solare, lo sento già a pelle
" beh si!? Vieni da me a pranzo che mamma ha fatto le lasagne. Sono un piatto italiano"
" cosa sarebbero scusa" così mentre andiamo verso le aule mi spiega che essendo sua madre di origine italiane ma residente qua in Spagna spesso fa piatti italiani mentre suo padre è francese ma per amore si era trasferito qui. Giriamo tutto il campus facendo quattro chiacchere, più che sul percorso studi sono presa da questa possibile amicizia con Sophie, è più simile a me di quanto pensassi, stesse idee e gusti, sono davvero sorpresa in positivo, ci ho messo quasi vent'anni per una dannata amica, nel vero senso della parola. Mando un messaggio a mia madre che starò via e poco dopo vado con lei a casa sua, alla porta ci accoglie sua madre e dentro trovo suo padre che sta seguendo la partita di calcio con un ragazzo che poi scopro essere suo fratello Louis e il loro cane Coco che appena la vede le fa le feste, è bellissimo il rapporto che si instaura tra padrone e il suo animale.
Vengo fatta accomodare e una mega porzione di questa pasta a strati con pomodoro e carne, è davvero ottima
" non hai mai mangiato italiano?" mi chiede sua madre mentre inforchetta un'altro pezzetto
" quello nei fast food vale?" le dico mentre bevo un sorso di coca cola
" no assolutamente. La cucina italiana è quella in famiglia, fatta a mano. Quella spagnola dalla nascita corretto?" annuisco e poco dopo mentre sua madre sparecchia saliamo nella sua stanza e appena vedo alle pareti le foto dei grattacieli di New York capisco che abbiamo lo stesso sogno, andare a vivere dall'altra parte dell'oceano e trovare una vita migliore di quella europea. Mi mostra i libri e alcuni qauderni con appunti che dovrò copiare, si offre di aiutarmi nell'andare a prendere i libri e il materiale che mi servirà per la scuola così andiamo al grande centro commerciale e ordiniamo libri e con un grande carrello entriamo nel reparto cartoleria e mentre metto quaderni e penne e schedari la vedo arrivare con bibite e un sacco di caramelle e patatine
" sono necessari questi zuccheri e..."
" ti serviranno! E scusa ma se verrò a casa tua vorrò mangiare eh" la conosco da stamattina e già l'adoro, diretta e spontanea con la sua lingua biforcuta. Andiamo alla cassa e dopo aver messo tutto nelle borse di plastica ci sediamo in un bar che fa dei frullati eccezionali e mentre lo beviamo vedo che rimane colpita da un ragazzo che riconosco benissimo, è il miglior amico di Nicholas che poco dopo compare con la sua ragazza.
" peccato che quel pezzo di manzo sia occupato" dice mentre gira la cannuccia nel suo frullato
" credimi lascia perdere se non vuoi soffrire. Quello sarebbe mio fratello adottivo ma è una storia lunga"
" dal tuo tono deduco sia un totale stronzo"
" lo è. O meglio. Io glielo ho permesso. Non posso vivere con un coltello Sop.
A volte si comporta da manico e quando le gira si volta e mi ferisce. Meglio essere due estranei..." lo vedo allontanarsi e mentre il mio frullato finisce anche la mia voglia di stare in quella casa, resto solo per mamma il mio patrigno e il mio migliore amico.
" ehiii ti sei incantata? " mi dice mentre scuote una mano davanti al mio volto fisso sul tavolino
" ti va di venire ad un matrimonio sabato?" così le spiego il tutto e anche il mio malefico piano per farla pagare a mister sono bravo solo io.

Angolo autrice

Buongiorno a tutti 💕
Dedico il capitolo a ale01976 visto il suo affetto per questo libro ❤️

Ma lo dedico anche a te, RosieStyles9, la mia più grande gioia che finalmente venerdì potrò abbracciare per la prima volta. Una forte amicizia a distanza nata sul web che venerdi abbatte 800 chilometri... Se ci penso piango ancora 😍
Baci 😘
Sunshi

Impossible LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora