2

5.8K 216 18
                                    

Julia

" okay le valigie sono pronte! Tu sei pronto Mich ?" chiedo al ragazzo davanti a me, che da quando sono arrivata qui a Parigi è il mio migliore amico.

" certo princesa" si diverte a parlare in spagnolo ma non ha un buon accento tanto che lo prendo in giro

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

" certo princesa" si diverte a parlare in spagnolo ma non ha un buon accento tanto che lo prendo in giro.
" bene allora muoviti che sennò perdiamo il taxi per l'aeroporto" scendiamo la rampa della casa dove abbiamo vissuto per questi anni. Carichiamo le borse nel bagagliaio e saliamo, direzione aeroporto,sono molto nervosa di tornare a casa, anche se non la sento una casa con quel Nicholas.
Ho provato a dargli tempo ma lui ha saputo solo farmi scherzi o sbattermi le porte in faccia, non ero contenta nemmeno io di lasciare casa mia e tutto ciò che ricordava papà, ma mamma meritava di essere felice e Enrique. Io e mia madre siamo state solo noi due per tutti questi anni, non ha mai superato la morte di mio padre Leon. Lui era un soldato ed era partito in missione promettendo a mia madre che sarebbe tornato entro sei mesi e poi si sarebbe ritirato perché volevano creare una famiglia. Mia madre scoprí di essere incinta pochi giorni dopo la sua partenza, era così felice perché quando Leon sarebbe tornato ci avrebbe trovate entrambe. Purtroppo quando mancava poco al suo rientro, un ufficiale aveva chiamato mia madre dicendo che mio padre e i suoi compagni erano deceduti durante una sparatoria negli accampamenti. Fu un duro colpo per lei, tanto che veneb seguita da medici per tutto il resto della gravidanza e anche nel momento del parto. Quando venni alla luce lei rivide in me l'uomo che che amava, mi chiamò Julia in onore della nonna materna e di secondo nome Luz perché ero la sua unica forza e luce. Man mano che sono cresciuta ho sentito la mancanza di un padre, nelle feste e quando andavo a casa delle mie compagne di scuola. Mia madre è una grande donna, non ha mai scelto di avere tempo per se, è sempre stata accanto a me in ogni cosa tanto che quando si era fidanzata con Enrique era preoccupata che la prendessi male e me ne andassi di casa, allora per rassicurla le ho chiesto di invitarlo qui da noi e così quando è arrivato ho visto che era un uomo perfetto per lei, così gli ho dato la benedizione e appunto dopo un anno siamo andati a casa sua definitivamente e mamma ha chiesto il trasferimento dall'ospedale di Madrid a quello di Valencia, è un ottima ortopedica tanto che grazie al suo lavoro aveva conosciuto papà. Appena arrivata nella casa nuova avevamo messo apposto gli scatoloni e mi aveva preparato una stanza tutta per me, era del figlio che era in prigione momentaneamente e così lha arredata con le indicazioni di mamma.
Quando era arrivato Nico ero pronta ad avere un fratello maggiore, uno scudo dove trovare riparo invece lui si è comportato da cafone e se ne stava sempre con quella barbie, per carità ragazza bellissima ma dentro la scatola cranica solo polvere!!
Quando mi è arrivata la proposta di andare a studiare qui a Parigi mi sono subito fiondata a fare la valigia, dovevo staccare da quel tipo. Così ora eccomi qui con Mitch verso Valencia, mamma e Enrique non sanno del mio arrivo volevo fargli una sorpresa, gli ho fatto credere di dover stare ancora tre anni lontano.
" Sei sicura che posso stare da te?" mi chiede Mitch mentre allaccia la cintura per l'atterraggio.
" mi casa es tu casa mi amor" gli dico facendogli l'occhiolino, è il primo ragazzo che non mi ha messa in imbarazzo o a disagio, anzi mi ha accolto e mi ha fatto da guida e da psicologo nei momenti in cui mi mancava casa. Scendiamo e dopo aver preso tutto e un mazzo di fiori in aeroporto per mamma, prendiamo un bel taxi e arriviamo davanti a casa mia. Sento mitch dietro di me così busso e poco dopo mi apre un Enrique assai stupito di vedermi
" ciao piccola" mi dice abbracciandomi forte forte
" ciao a tutti" mamma corre e mi abbraccia e saluta anche il mio migliore amico dandogli una mano con il trolley, e poi sento un rumore di forchetta che cade sul parquet, è Nicholas che mi fissa a bocca aperta passando a raggi il mio corpo.
" ehm ciao...?" non lo saluto nemmeno, torno all'ingresso e dopo aver messo i fiori nel vaso che mi aveva portato Enrique mi siedo sul divano pronta a raccontare le mie avventure in Francia.

Buongiorno a tutti ❤️
Sono riuscita ad aggiornare solo ora, un po di casino al lavoro ...
Un bacio grosso !!
Sunshi 

Impossible LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora