Prologo 04

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Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.

Charles Bukowski

Gabriel's Pov

"Gabriel tesoro, resta qui nell'armadio e non uscire per nessuna ragione al mondo, hai capito?Gabriel..hai capito?" Marco' quest'ultima parola bisbigliando per non farsi sentire, sembrava terrorizzata. Chiuse l'anta e uscì dalla camera,io come sempre proprio non riuscivo ad obbedire ed uscii, ma i suoni terribili che sentivo provenire dal piano inferiore mi fecero rabbrividire, scesi le scale correndo, dovevo aiutarla...

Mi svegliai di colpo con il corpo madido di sudore e il fiato corto, la luce eccessivamente forte che filtrava dalla finestra mi costrinse a socchiudere gli occhi, mi guardai intorno e mi resi conto che ero nudo e che avevo dormito sulla poltrona del salone,avevo fatto di nuovo quel maledetto incubo che mi torturava la mente.

Di fronte a me un mucchio di corpi nudi adagiati sul pavimento, io...io non ricordavo un cazzo di ciò che era successo come buona parte delle volte che avevo bevuto per dimenticare. Mi sollevai dalla poltrona con non poca fatica, il mio cervello minacciava di scoppiarmi nel cranio "cazzo" cercai di oltrepassare il tappeto di donne che si era formato ai miei piedi per andare in camera mia.

Completamente nudo attraversai le stanze della mia mega villa a tre piani, alcune cameriere come ladre rubavano qualche immagine della mia figura nuda,  sapevo di avere un grosso potere sulle donne che esercitavo con piacere,ero a mio agio con il mio corpo e non mi interessava degli altri. Prima di dirigermi in camera, svoltai per la cucina, avevo un urgente bisogno di bere qualcosa per spegnere l'incendio che sentivo divamparsi in gola.

Sentii le solite voci di quei due coglioni che come sempre litigavano per chissà quale altra cazzata, "Quel bastardo figlio di puttana voleva fottermi, pensava fossi un coglione, ho la faccia da coglione io?" sentir sbraitare Damon stava per farmi perdere la pazienza, lui e quel fottuto cervello bacato che si ritrovava "no Damon non hai la faccia da coglione, tu sei un coglione è diverso" e mentre Ian lo derideva,feci il mio ingresso in cucina estremamente scazzato dalle loro voci troppo forti  "Sentite fottuti coglioni, smettetela o vi sparo un colpo dritto in mezzo agli occhi" loro si girarono verso di me sorpresi "il king si è svegliato, sa mio re hanno inventato anche i vestiti" solo Ian aveva il permesso di parlarmi così, era il mio braccio destro e il mio compagno di disavventure. Damon veniva subito dopo, mi fidavo di quel bastardo, non mi aveva mai deluso anche se aveva un carattere difficile da gestire ma nulla di preoccupante, per quanto mi riguardava non c'era nulla che non riuscissi a gestire.
" quella famiglia di cazzoni colombiani vogliono impadronirsi del nostro territorio, hanno sempre camminato a dieci passi di distanza dal nostro culo e adesso si sentono arrivati" Damon continuava a sbraitare incazzato nero a quel punto sollevai la mano per zittirlo,"di cosa cazzo stai parlando?" lui guardo' prima Ian poi me  "quel cazzone di Domingo Benitez ha cercato di corrompermi con i suoi soldi di merda, voleva il nome del nostro aggancio, la nostra droga va via con una velocità impressionante e questo fa bruciale il culo ricco dei coglioni colombiani".

Bevvi un sorso d'acqua con estrema indifferenza "Gabriel hai sentito cosa ho detto? Quelli sono straricchi e pericolosi, mantengono la parola data a noi solo perché hanno paura di te, ma quando le famiglie si alleeranno tra loro si ribelleranno.Quel frocio bastardo ha cercato di corrompere un tuo uomo è questo la dice lunga" , Ian sbuffò e con aria un po' preoccupata si rivolse a me con estrema calma conoscendo il mio umore mattutino "in parte Damon ha ragione, la dice lunga, stanno tramando qualcosa, non avrebbero fatto un passo così lungo se non fosse stato così".
Mi voltai verso di loro e con aria scocciata mi avvicinai al bancone"loro non possono fare nulla, hanno cercato di corromperti proprio perché sono con le spalle al muro e non sanno cosa fare, hanno tentato il tutto e per tutto e gli è andata male" loro mi guardarono come se avessi parlato un'altra lingua, " per questo sono io il capo e non voi" li derisi e la risposta di Ian fu lanciarmi una bottiglietta d'acqua, la presi al volo sorridendo sfacciato, "loro sanno di avere la migliore roba ma non hanno il nostro aggancio, non la piazzano con la stessa velocità e in più non hanno campo libero non avendo tutti i bastardi politici che abbiamo noi dalla nostra".  Damon sembro' rilassarsi un po' e Ian sembrava un po' perplesso "ok dopo quello che è successo a Damon consiglierei comunque di tenere alta la guardia e consiglierei a te di vestirti perché proprio non riesco a guardarti" scoppiai a ridere, li superai a passo lento e mi avviai verso le scale che portavano al piano superiore, arrivato in camera decisi di farmi una bella doccia e di prepararmi per la lunga giornata che mi aspettava.

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